Inflitti due anni e mezzo a Mastropasqua «La causa non m'interessa, me ne vado»

Inflitti due anni e mezzo a Mastropasqua «La causa non m'interessa, me ne vado» Dopo Peci e Micaletto, processato anche il terzo presunto brigatista Inflitti due anni e mezzo a Mastropasqua «La causa non m'interessa, me ne vado» Per detenzione d'arma - Violento battibecco tra imputato, presidente, pm e difensore Altra vicenda: a giudizio Acella e Fiore per il ferimento del funzionario Fiat, Farina Processo contro Filippo Mastropasqua, 31 anni, già residente a Carignano. arrestato nel corso della retata in cui caddero 1 presunti terroristi Rocco Micaletto e Patrizio Peci. L'accusa: detenzione di arma, (una elisemi a tamburo del 19x6) a sco- po di terrorismo, trovata nel covo di via Borgo Dora 1, e detenzione di circa duecento pallottole e cartucce di vario calibro. Udienza rapida con uno scontro verbale tra un difensore e i giudici (pres.: Nattero; p.m. Saluzzo) e tra l'imputato e i magistrati: oggetto, la revoca della difesa. Mastropasqua è seduto con altri detenuti in attesa di essere processati. Il presidente lo chiama, gli domanda da chi è difeso. Imputato: «Dall'avvocato Bianca Guidetti Serra». La penalista è assente, la sostituisce l'avv. Anna Fusari: «Chiedo un rinvio perché l'avv. Guidetti Serra è impegnata a Parma in un processo». n p. m. si oppone. Pres.: «Il processo non è complicato. Assuma lei la difesa». Fusari: «Non ne sono autorizzata». Imr : «Un momento. Sono un comunista, mi dichiaro prigioniero politico. Detto questo, diffido chiunque ad assumere la mia difesa. Io voglio il mio difensore». Pres.: «Mastropasqua, stia calmo. L'avv. Fusari è in grado di difenderla benissimo; lavora infatti nello studio del suo difensoredi fiducia». Imp.: «Guardi, è inutile che lei cerchi di aver un colloquio con me. Non ci capiamo. Ribadisco quanto ho detto». P. m.: «L'avv. Fusari può essere nominata d'ufficio». Fusari: «Non posso accettare». P. m.: «Chiedo la trasmissione degli atti all'ufficio competente perché intervenga presso il consiglio dell'ordine forense». Imp. (rivolto all'avv. Fusari): •Non si lasci minacciare». Fusari: «Non accetto minacce da nessuno, nemmeno da lei.. Pres.: «Vediamo se c'è un altro avvocato disponibile». Interpella alcuni presenti non ancora abilitati alla difesa in tribunale. Infine accetta l'avv. Garavoglia, che indossa la toga. Imp.: «Dove vai? Sta seduto. Ma come ti chiami?». Pres.: «Per cortesia stia zitto». Imp.: «Parlo fin che mi pare. Anzi me ne vado, non mi interessa questo processo». Se ne va. L'udienza riprende dopo un'ora e si conclude in un baleno. Il p. m. chiede la condanna a 3 anni e 4 mesi, il tribunale sentenzia: 2 anni di reclusione e 6 mesi di arresto. Hanno un nome gli aggressori di Giuliano Farina, 11 funzionario della Fiat Presse, 45 anni, sposato con una figlia, ferito da un commando di terroristi il 14 marzo del 1979. Il giudice istruttore ha rinviato a giudizio, quali presunti responsabili dell'attentato, Vincenzo Acella, 29 anni, torinese, e Raffaele Fiore, 26 anni, originario di Bari ma residente nella nostra città Tre giorni dopo il ferimento di Farina, Acella e Fiore vennero catturati dalla polizia un bar di via Madonna di Campagna. Avevano armi e documenti, tra cui il volantino che rivendicava l'agguato a Farina. Il magistrato ha disposto una perizia su quel volantino, confrontandolo con i due segnalati alla Stampa con telefonate fatte dal terroristi: risultano battuti con la stessa macchina per scrivere e ricavati da un'unica matrice: «Il possesso, a soli tre giorni dal ferimento di Farina, di una copia del volantino delle Brigate rosse rivendicanti il ferimento —è scritto nell'ordinanza di rinvio a giudizio — è un elemento che prova con certezza quanto meno la partecipazione sia di Acella sia di Fiore ali 'organizzazione dell 'attentato». Nonostante i due terroristi abbiano trascorso un breve tempo in clandestinità, sono accusati anche di partecipazione a banda armata. Nella loro auto in sosta, vicino al bar di via Madonna di Campagna, oltre ai documenti di cui si è detto, avevano un foglio che conteneva numerose notizie sull'Arma dei carabinieri e sulla base Nato di Vicenza. Gli investigatori identificarono l'autore in un certo Gerardo Guerrieri che aveva compilato il manoscritto durante il suo servizio nei carabinieri, svolto alla base Nato di Vicenza, raccogliendo per l'organizzazione eversiva notizie ritenute interessanti sul funzionamento dell'Arma. Acella e Fiore, assieme a Guerrieri, sono stati rinviati a giudizio come appartenenti alVOrganizzazione Comunista combattente. La sigla è una delle tante di cope-tura, sfruttate dalle Br per confondere le indagini sul terrorismo. : mi 11 iti 111111 li 111 li 111111 i 111111111111111 i 11 ) i i ■ 1 Llons club Torino — L'ing. Sergio Pininfarina parlerà domani sera al Jolly hotel Ambasciatori suìl'.iieorcomia italiana in una prospettiva europea». Botary — Domani sera al Jolly hotel Ambasciatori il direttore del mercato estero del gruppo Carpano, dott. Camillo Maranl, terrà una conferenza sul «75* anniversario del Rotary». Pensionati — Giovedì alle 9 nel salone delia Camera del lavoro, via P. Amedeo 16, assemblea di protesta dei pensionati organizzata dalla Cgil Cisl UH contro 1 ritardi nel pagamento, delle pensioni. Vincenzo Acella

Luoghi citati: Bari, Carignano, Parma, Torino, Vicenza