Così si gioca la sanguinosa partita fra russi e ribelli in Afghanistan

Così si gioca la sanguinosa partita fra russi e ribelli in Afghanistan Il reportage del primo giornalista occidentale tornato a Kabul Così si gioca la sanguinosa partita fra russi e ribelli in Afghanistan Napalm, gas nervino, Mig, elicotteri corazzati, divisioni di carri armati e autoblindo per piegare i guerriglieri nelle zone di confine - Nella capitale, intanto, la resistenza escogita armi di disperazione Anthony Mascarenhas, inviato del «Sunday Times» di Londra, è stato il primo occidentale a tornare a Kabul dopo la ribellione del mese scorso e l'espulsione dei giornalisti. Onesto è il suo racconto. NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE KABUL — La cena alla scuola militare di Kabul non è più il piacevole momento che era una volta. Martedì scorso qualcuno, nelle cucine, ha avvelenato la carne. Finora nessuno degli studenti è morto, ma è stato confermato che una settimana prima la resistenza afghana aveva colpito allo stesso modo nell'Accademia militare. Là almeno 120 cadetti erano stati avvelenati dal non (il pane afghano, piatto e arrotolato; ndr) e i panificatori responsabili dell'azione erano scomparsi. E' l'aspetto più recente della crescente lotta fra la resistenza afghana e i russi; una lotta che si sviluppa su due piani, il campo di battaglia e la capitale Kabul. Lungo la frontiera orientale con il Pakistan, nelle province di Badakshan. Kunar e Paktla, ! russi che ora dispongono di nove divisioni e 100 mila uomini sono impegnati in un'operazione a tenaglia contro i ribelli. Distruggono tutti i rifugi dei guerriglieri e le vie d'accesso e di fuga con due divisioni regolari appoggiate da fuoco d'artiglieria aviotrasportata. Le fonti afghane confermano che nel corso di quest'operazione militare i russi hanno usato il napalm per radere al suolo Asmar, nella provincia di Kunar, il 2 e 3 marzo. Hanno anche usato gas nervino a Hazrat, nella provincia di Badakshan, per eliminare a febbraio i guerriglieri che infestavano le colline. Mentre l'operazione militare continua, la lotta nella capitale Kabul è stata ridotta a una guerra silenziosa ma selvaggia. E' una guerra continua, notte e giorno, fra Vassiiy Sufrachenko, il capo della Kgb sovietica in Afghanistan, e Oulbuddin Hekmatyar, capo dello Hezbe Islam (partito islamico): una difficile partita a scacchi fra un acceso patriota afghano e uno spregiudicato zar del servizi segreti. Indicato nelle liste diplomatiche come ministro consigliere e numero tre dell'ambasciata sovietica, Suf rachenko dirige le operazioni da una grande casa a Carte Wall, il quartiere residenziale di fronte a Radio Kabul. I suoi numerosi collaboratori sono russi che parlano scioltamente il pushtu e 11 dari, le due lingue ufficiali dell'Afghanistan; può anche disporre dei servizi segreti afghani al gran completo. Hekmatyar ha un quartier generale in esilio, a Peshawar, oltre il confine pakistano. Ma 1 suol combattenti e la sua autorità raggiungono le maggior città: Kabul Jalalabad e Kandahar. Entrambi sanno che chi controlla Kabul vincerà la guerra. Il primo round, 11 me se scorso, è stato appannaggio di Hekmatyar, che nono stante la massiccia presenza sovietica è riuscito a organizzare un'estesa rivolta nella capitale. Per tre giorni, dal 21 febbraio, Kabul è esplosa in un'orgia di violenza, con la gente armata di fucili rubati che attaccava i russi, i f unzia nari del regime filo-sovietico di Babrak Karmal e gli edifici governativi. I testimoni affermano che almeno 500 persone sono state uccise e un numero imprecisato fra 12 mila e 15 mila sono state arrestate prima che i russi potessero riprendere il controllo della città con carri armati, autoblindo ed elicotteri corazzati. Cacciati dalle vie, gli abitanti di Kabul si sono riversati a migliala, di notte, sul tetti delle loro abitazioni riempiendo la città delle loro grida: -Allah akhbar* (Allah è grande), -Morte agli sitarvi» (shorvi, in lingua dari, significa russo). I russi hannademoUto questo impertinente gesto di sfida con l'espediente semplice, ma drammaticamente efficiente, di illuminare continuamente i tetti con raffiche di bengala. Illuminati dalla terra e dal cielo, gli abitanti di Kabul si sono rinchiusi a casa, in silenzio. Ma si era affermato un principio, e cioè che 1 russi si potevano sfidare. Se gli abitanti di Kabul avessero potuto ripeterlo la settimana dopo e in quelle seguenti, forse la scintilla scoccata nella capitale avrebbe potuto estendersi al resto del Paese. Cosi è cominciata la guerra silenziosa fra Vassily Sufrachenko e Oulbuddin Hekmatyar. L'obiettivo di Hizbe Isiàm era di bloccare la città fino al venerdì successivo, il 29 febbraio, che era la successiva festività, in cui la gente avrebbe avuto il pretesto di riunirsi per pregare. Ma i russi hanno saturato di carri armati i bazaar attorno alle moschee, e si è deciso allora di rinviare la seconda sollevazione a lunedi scorso, 10 marzo. L'ordine è stato diffuso con un ingegnoso espediente afghano noto come shabnama (significa: lettere della notte), volantini disseminati nella città durante la notte, che la gente trova il mattino. All'Inizio del mese migliaia di questi volantini, firmati dallo Mette Islam, sono stati trovati nelle vie di Kabul, con l'invito a uno sciopero. Sufrachenko r i ■ ■ 11 1111111 < 11 > > 1111 tir subito ne ha fatte distribuire altre migliaia, con indicazioni contrarie. Invece di ordinare la chiusura del baeaar, invitava i negozianti a -sfidare i cani russi tenendo aperto; e indicava numerose altre date per la rivolta. Poiché il linguaggio, la stampa e la carta erano Identici a quelli degli sfiabnama distribuiti dallo Hissbe Islam, c'è stata una tremenda confusione, e il lunedi della rivolta è trascorso senza incidenti. A mantenere la pace hanno Indubbiamente contribuito le pattuglie russe e afghane, disseminate alla ricerca di armi, munizioni e attivisti dello Hizbe Islam. L'avanzata russa nei vecchi quartieri di Kabul era segnalata dal gruppi della resistenza con aquiloni di carta. Come in un semaforo, un aquilone rosso dava l'allarme, e quello verde via Ubera. Ma appena gli uomini di Sufrachenko lo hanno capito hanno mandato in aria, a loro volta, una serie di aquiloni per confondere 1 ribelli. Contemporaneamente, al chiaro fine di evitare inutili provocazioni, i russi hanno rimosso la maggior parte del messaggi di propaganda comunista — striscioni, bandiere, ritratti di grandi uomini — che da gennaio pavesavano la città. In molti casi slogan ed esortazioni del partito, dipinti a grandi lettere rosse sui muri degli edifici, sono stati cancellati con vernice bianca. Le cerimonie pubbliche ora cominciano con una lettura del Corano e i mullah (religiosi) filo¬ governativi hanno la parte del leone sul giornali e alla televisione. Sollecitato e alutato dai russi, Babrak Karmal sta facendo ogni sforzo per accattivarsi gli afghani, tant'è che centinaia di persone coinvolte negli scontri del mese scorso sono state rilasciate questa settimana dal noto carcere di. Pul-i-Charki, alla periferia di Kabul, senza essere state torturate. Non si sa, però, in quali condizioni siano le altre migliaia rimaste in prigione. Con il massiccio schieramento di mezzi corazzati e il pattugliamento russo della città sarebbe difficile per chiunque organizzare in questo momento un'altra rivolta a Kabul. Ma ciò non ha impedito allo Hizbe Islam di provarci. Ha fissato un altro sciopero generale per il 20 marzo, che è 11 Nao rose, ossia 11 Capodanno musulmano. Ma ancora un volta i shabnama provocano qualche confusione. La massiccia operazione russa contro 1 ribelli ai confini orientali, intanto, contribuisce a ridurre la pressione sulle città. I russi stanno muovendo verso Nord, dalla prò-, vincia di Kunar in quella di Badakshan, mentre un altro contingente da Kunduz si dirige a Sud-Est. Più a Sud un'altra tenaglia dell'esercito sovietico cerca di chiudere il confine nella provincia di Paktla. In entrambi i casi l'offensiva sovietica si basa sulla massima potenza di fuoco e sul minimo uso del personale. L'azione che ha distrutto Asmar all'inizio del mese dimostra che cosa stiano facendo, e come. Prima Mig-21 ed elicotteri corazzati MI-24, con napalm e razzi, sono stati usati per distruggere la cittadina e le circostanti colline, dove si trovavano i ribelli. Dopo la distruzione di Asmar, sono arrivati 1 giganteschi elicotteri mi-6, con 75 soldati ciascuno, in tutto due reggimenti dell'Armata Rossa, per completare l'operazione. Le perdite fra gli afghani sono state alte, si parla di 1500 morti. In un'ana¬ loga operazione nella provincia di Paktla—ma senza l'uso del napalm — i russi hanno distrutto Zurmat. il risultato di questa «offensiva di primavera» è di distruggere i santuari e le vie di comunicazione con 11 Pakistan. I russi intendono riuscirci entro la fine di aprile, quando la bella stagione avrebbe potuto favorire i ribelli. Anthony Mascarenhas Copyright Times Newspapers e per l'I ! ali a La Stampa —— 1

Persone citate: Anthony Mascarenhas, Hazrat, Hekmatyar