Intervento per l'Alfa-Nissan di Eugenio Palmieri
Intervento per l'Alfa-Nissan Intervento per l'Alfa-Nissan (Segue dalla 1* pagina) la magistratura, commissioni varie, si è finalmente concluso, qualcuno si chiedeva ieri se tutto ciò non poteva essere fatto da molto tempo senza danneggiare l'immagine dell'Eni. Eppure fino all'ultimo anche all'interno del governo le discussioni sulle conclusioni da dare alla vicenda non sono mancate. Secondo fonti attendibili, alla fine dell'intervento del presidente del Consiglio, il ministro del Lavoro Scotti (andreottiano) ha inveito contro la soluzione che si era delineata: 'Questa è faziosità polìtica'. Ha chiesto allora la parola il ministro della Sanità Altissimo, che ha condiviso invece l'atteggiamento del governo non tanto per i nomi in gioco quanto per il fatto che si riportava l'Eni alla normale operatività. Ed è stato lo stesso Altissimo a dirottare inaspettatamente la discussione sulla questione Alfa-Nissan, appoggiato dal ministro dell'Industria Bisaglia e da quello del Bilancio Andreatta. «Forse è meglio parlarne un'altra volta», avrebbe detto Cossiga, che poi ha finito per accettare un primo giro di tavolo. ^Questa vicenda — ha sostenuto Altissimo — è talmente grossa che non può sfuggire all'attenzione del governo nella sua collegialità». Si è deciso quindi di esaminare tutta la materia in un apposito Consiglio dei ministri e secondo il responsabile delle Partecipazioni statali. Lombardini, prima di definire una eventuale Intesa tra Alfa e Nissan dovrà essere il Cipl (il Comitato interministeriale per la politica industriale) a studiare la situazione del settore automobilistico. La riunione dell'organismo tecnico dovrebbe precedere le stesse conclusioni della Commissione Prodi — preannunciata per l'inizio di aprile — incaricata di redigere un dossier sulla crisi dell'auto. 'Si tratterà di verificare la compatibilità tra l'accordo e la programmazione nazionale e settoriale», ha detto ancora Lombardini. Sull'operazione Alfa-Nissan la parola definitiva spetterà dunque all'esecutivo come ci ha precisato il ministro del Bilancio Andreatta: «La costituzione della società non potrà realizzarsi senza il consenso del governo». Fino a quel momento ogni intesa è in pratica «congelata». Per quanto riguarda l'Eni, non è stato affrontato il nodo della vice presidenza sul quale verosimilmente si scateneranno di nuovo le lotte tra partiti e tra correnti. Lombardini ha dichiarato che se ne potrebbe parlare già la prossima settimana e visto che la presidenza è toccata ad un «tecnico» gradito alla de è probabile che la poltrona di vice vada ad un candidato dell'area laica o socialista: i nomi che si fanno sono quelli di Ratti, Necci e Di Donna. Ma anche in questo caso il clima «politico» appare determinante e lo slittamento di una decisione più probabile. Il Consiglio dei ministri ha anche approvato un decreto legge con il quale si rinnovano le norme per il contenimento dei consumi energetici con le limitazioni per gli impianti di riscaldamento secondo il testo già approvato dalla Camera. Eugenio Palmieri
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