Falliti in proprio i tre Caltagirone

Falliti in proprio i tre Caltagirone Per le loro 29 società fantasma Falliti in proprio i tre Caltagirone Essi sono responsabili personalmente DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — I frateili Caltagirone, Gaetano, Camillo e Francesco, sono stati definitivamente travolti dal crack. La sezione fallimentare del tribunale civile ha confermato che dietro alle 29 società, già dichiarate fallite per un dissesto di centinaia dì miliardi, c'erano proprio loro, anche se non risultavano tra i soci, e li ha dichiarati falliti in proprio. La sentenza è immediatamente esecutiva. Un giudice delegato e un curatore dovranno reperire e catalogare il loro patrimonio. Per delega i loro difensori potranno presentare entro ventiquattro ore bilanci e scritture contabili dei beni che li riguardano. In teoria, il giudice delegato dovrebbe apporre i sigilli sugli immobili di proprietà dei Cai.- tagirone. In pratica, troverà ben poco.Ha anni, i fratelli abitavano ufficialmente all'estero e a Roma le loro abitazioni sono intestate a mogli e parenti. Sfuggiti all'ordine di cattura per bancarotta fraudolenta e poi per la vicenda dell'Italcasse, in Italia hanno lasciato scarsi beni personali: qualche mobile antico, qualche oggetto, il tutto per un valore modesto, forse di qualche milione. Una goccia nell'oceano di debiti che i Caltagirone hanno accumulato negli anni in cui tutto sembrava loro dovuto. Restano gli edifici in corso di realizzazione di proprietà delle società Caltagirone. La possibilità di un loro salvataggio sembra destinata a sfumare. Sarebbe infatti naufragato il tentativo di un consorzio di banche per rilevare gli immobili dei costruttori. Il clamoroso crack dei Caltagirone (quasi mille miliardi che lo rendono secondo forse solo a quello firmato da Michele Sindona) non si risolverà certo bene per l'Italcasse e per i creditori minori che avevano presentato l'istanza di fallimento. Oltre alle polemiche, alla guerra tra magistrati e alle scosse provocate nel mondo politico, i Caltagirone, hanno lasciato solo debiti. Quando furono ascoltati dal giudice fallimentare, nel gennaio scorso, Gaetano e Francesco ammisero di essere i proprietari delle ventinove società dichiarate fallite. Una conferma, questa, degli elementi già raccolti dai magistrati che dietro alle imprese avevano individuato i tre costruttori. Ciò ha fatto scattare l'articolo 147 della legge fallimentare che, al secondo capoverso, stabilisce: «Se, dopo la dichiarazione di fallimento della società, risulta l'esistenza di altri soci illimitatamente responsabili, il tribunale, su domanda del curatore o d'ufficio, dichiara il fallimento dei medesimi-. La notizia della dichiarazione di fallimento in proprio dei costruttori è stata accolta con soddisfazione dall'avvocato Luigi Guarnieri, uno dei legali dell'Italcasse che, vantando nei confronti dei Caltagirone un credito che si aggira attorno ai 400 miliardi, ha chiesto ed ottenuto il fallimento delle ventinove società.

Persone citate: Luigi Guarnieri, Michele Sindona

Luoghi citati: Caltagirone, Italia, Roma