Le cartiere minacciano Non consegneremo più

Le cartiere minacciano Non consegneremo più Più grave la crisi dell'editoria Le cartiere minacciano Non consegneremo più MILANO —I cartai annunciano che non accetteranno nuovi ordini di fornitura di carta, finché non sarà accolta dal Cip la richiesta di aumento del prezzo. Il comunicato della presidenza del gruppo produttori di carta per quotidiani dell'Assocarta è più sfumato, ma la minaccia è chiara: ^Poiché a tutfoggi nessun provvedimento è stato preso, alcune cartiere, per evitare perdite maggiori si vedono costrette a non accettare nuovi ordini di fornitura». Nello stesso comunicato si precisa che »le cartiere completeranno in questi giorni le consegne della carta ordinata per i mesi di gennaio e febbraio, per la quale il governo iva fatto corrispondere alle cartiere stesse buona parte della differenza tra il loro maggior costo di produzione e il prezzo di vendita imposto dal Cip». Al comunicato dell'Assocarta. la Federazione italiana editori giornali (Pieg) ha replicato con una nota: «Da tempo la Federazione degli editori ha segnalato la gravità del problema della carta per giornali, mettendo in luce come una sua mancata risolu zione avrebbe determinato o la crisi dell'industria editoriale o la crisi dell'industria cartaria o la crisi di entrambe Ciò si sta puntualmente verificando: da un lato le aziende cartarie sospendono la loro produzione, dall'altro le aziende editrici si trovano di fronte alla concreta minaccia —ed in alcuni casi è questione di pochi giorni — di non poter continuare la regolare pubblicazione dei giornali». »Tiitto ciò — conclude il comunicato della Pieg —è in cosi palese contraddizione con le esigenze e con i motivi di gravità ed urgenza che hanno indotto il governo ad adottare un decreto-legge per l'editoria giornalistica, da indurre a sperare che il governo voglia rapidamente intervenire, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione, sia di breve che di medio periodo, al fine di riportare — almeno sotto questo profilo — tranquillità nel già tanto tormentato settore dell'informazione e di non vanificare, ancor prima che si sia cominciato ad attuarle, le misure di risanamento della stampa italiana». Anche la segreteria nazionale della Fulpc (Federazione unitaria lavoratori poligrafici e cartai) denuncia, in una nota, «la gravissima decisione comunicata dal monopolio privato della carta di sospendere la produzione di carta per quotidiani a fronte del non adeguamento di prezzo richiesto».

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