Uomini-radar: «Subito riforma o continuiamo a ritardare i voli» di Emilio Pucci

Uomini-radar: «Subito riforma o continuiamo a ritardare i voli» Traffico aereo ancora nel caos, poche le schiarite Uomini-radar: «Subito riforma o continuiamo a ritardare i voli» 1 controllori sono al sesto giorno dell'agitazione - Non si accontentano più della sola «depenalizzazione» per la protesta dell'ottobre scorso - Oggi dibattito alla Camera ROMA — Traffico aereo nel caos, mentre sono ancora deboli i segnali di una schiarirà della vertenza degli uomini-radar. Lo sciopero «bianco» del controllori del volo, giunto ieri al sesto giorno consecutivo, ha ormai fatto saltare 1 collegamenti. Ritardi e cancellazioni non si contano più e i passeggeri sembrano rassegnati al peggio, anche se non manca chi manda esposti alla Procura per i disagi patiti in questi giorni. Le autorità civili e militari dispongono inchieste e minacciano di denunciare gli uomini-radar per ammutinamento. I sindacati replicano ammonendo che. In caso di sanzioni, si fermerebbe tutto il settore dei trasporti. Il governo prende le distanze dalla vicenda, sostenendo che la competenza è del Parlamento. Un quadro niente affatto incoraggiante. L'unico spiraglio è offerto dalla ripresa del dibattito oggi alla Camera del disegno di legge che prevede la riforma del servizio del controllo aereo e della «smilitarizzazione» del personale. In questa sede, potrebbe essere discusso e approvato l'emendamento, sollecitato dagli uomini-radar e dai sindacati, relativo alla «depenalizzazione» della protesta dell'ottobre scorso e di quella attuale. (La magistratura militare avrebbe promosso più di 200 provvedimenti, di cui dieci per lo sciopero in corso). E' un'ipotesi questa che ha lasciato intravedere ieri il sottosegretario ai Trasporti. Del Rio. I controllori del volo, hanno comunque ribadito ieri che l'agitazione andrà avanti fino a quando non si avranno «garanzie precise sull'accoglimento di tutti i punti che sono alla base della vertenza: In altri termini, dicono gli uomini-radar, la sola «depenalizzazione» non basta: -Non possiamo rinunciare all'obiettivo di fondo, che è quello di fare subito una riforma del settore che consenta la realizzazione di un sistema di controllo con il massimo delle garanzie di sicurezza: Al termine della conferenza-stampa tenutasi ieri mattina, controllori e sindacati hanno chiesto un confronto immediato con il governo nel tentativo di sbloccare la grave situazione del traffico aereo. Nel pomeriggio il coordinamento dei controllori è stato ricevuto dal partiti comunista e socialista. Altro punto su cui insistono i sindacati è la costituzione di un unico ente pubblico, sia per l'assistenza, sia per i servizi tecnico-operativi, invece che. come previsto dal disegno di legge, un'azienda autonoma esclusivamente limitata all'assistenza. Questo ente dovrebbe essere ispirato da criteri di «imprenditorialità», avere autonomia gestionale e finanziaria, controllo sui flussi economici. Le funzioni politico-programmatiche del servizio dovrebbero invece essere svolte da un unico ministero per l'aviazione civile; all'aeronautica militare resterebbero in questo caso le competenze per l'assistenza ai voli militari che non seguono le procedure formulate dalla orgar«tassazione per l'assistenza civile internazionale. l'Icao. A quest'ultima associazione i controllori hanno fatto riferimento ieri più di una volta per giustificare la loro agitazione. «.Arrivare ad un massimo di assistenza di cinque voli come stiamo facendo ora — ha sostenuto Melatti, del comitato di coordinamento — è normale negli altri Paesi, solo in Italia provoca scandalo. Ma le nostre condizioni psichiche dovute a questo stato di cose non ci consentono, per la sicurezza stessa del traffico aereo, un surplus di lavoro». Di tutt'altro avviso, lo stato maggiore dell'Aeronautica che parla di sciopero a tutti gli effetti. «/ controllori — ha osservato una fonte ufficiale dello stato maggiore — dicono di applicare le norme, ma se le applicassero, il traffico sarebbe scorrevole e fluido; con il loro comportamento, invece, fanno un contingentamento arbitrario dei flussi del traffico. L'Aeronautica non accetta queste motivazioni: Di qui la decisione di far partire i procedimenti contro gli uominiradar. Riprende quota, intanto, anche l'inchiesta giudiziaria aperta dalla procura di Roma nel novembre dello scorso anno, quando l'astensione dal lavoro del personale militare addetto alle torri di controllo degli aereoporti civili causò gravissimi disagi, tanto da provocare l'intervento straordinario del presidente della Repubblica, Sandro Pertlni. Il sostituto procuratore della Repubblica, Giorgio Santacroce, ha sollecitato con fonogramma un rapporto sulle' IIIIIIIIIMIIIlliiliinlli munii iM'ilini mi unni modalità di astensione dal' servizio dei controllori del volo. Il magistrato, in particolare, vuole avere notizie sul promotori dell'agitazione e sui militari che hanno presentato domanda di esenzione temporanea dal servizio, rifiutandosi di prendere il loro posto. Parallelamente all'inchiesta della Procura si muove quella condotta dal generale Giuseppe Scandurra, della Procura militare territoriale, il quale ha convocato ieri i capi-sala e gli addetti alle torri di controllo degli aeroporti romani. Un incontro urgente è stato chiesto ieri sera da Lama, Camiti e Benvenuto al comitato ristretto misto del Nove della Camera, incaricato dalle commissioni Difesa e Trasporti di discutere il testo del disegno di legge governativo sulla riforma e smilitarizzazione dei controllori di volo. L'Iniziativa dei tre segretari generali della Cgil, Clsl, Uil mirerebbe a sbloccare la situazione. A quanto si è appreso, all'incontro odierno dovrebbe partecipare anche 11 coordinamento nazionale degli uomini-radar. Emilio Pucci

Persone citate: Del Rio, Giorgio Santacroce, Giuseppe Scandurra, Lama, Sandro Pertlni

Luoghi citati: Italia, Roma