Da Pechino al Nord Corea il leader dei khmer rossi di Alain Jacob

Da Pechino al Nord Corea il leader dei khmer rossi Significativa accoglienza a Khieu Samphan Da Pechino al Nord Corea il leader dei khmer rossi NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PECHINO — Il presidente e capo del governo della Kampuchea democratica, l'organismo dei khmer cambogiani che si oppone al nuovo regime filo-vietnamita di Phnom Periti, ha lasciato ieri Pechino diretto in Corea del Nord, dove sarà impegnato in una visita ufficiale di tre giorni Quest'accoglienza di Pyongyang a Khieu Samphan costituisce un successo diplomatico non irrilevante, in quanto il governo nordcoreano fa molta attenzione a mantenere una politica d'equilibrio fra Mosca e Pechino. Il fatto che accetti di riceverlo rivela un crescente allineamento con Pechino. Poco prima di lasciare la capitale cinese, dove era stato ricevuto domenica scorsa da Hua Guofeng e dove si è incontrato con Deng Xiaoping, Khieu Samphan ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale si è particolarmente dilungato sulla situazione militare in Cambogia. I combattimenti, ha affermato, si susseguono in quasi tutte le regioni del Paese. I «campi di battaglia», a suo avviso, occupano la maggior parte delle province a Ovest delMekong. Pur dichiarandosi fiducioso sull'esito finale, non ha fatto sfoggio che di un relativo ottimismo sulle prospettive di una lotta che pre- vede «prolungata e ostinata». Come i suoi ospiti cinesi, il presidente dei khmer rossi paragona volentieri la situazione nel suo Paese a quella nell'Afghanistan. In questo contesto internazionale fa appello a ogni governo perché eserciti le massime pressioni sull'Urss e sul Vietnam affinché ritirino le loro rispettive truppe da quei due Paesi In conformità alle posizioni cinesi, il presidente cambogiano non suggerisce mai che questo ritiro possa essere il risultato di un qualsiasi compromesso politico. Se gli appoggi diplomatici sono indispensabili quanto ogni altra forma d'aiuto, soprattutto militare, è sul campo che si svolge il vero combattimento e a questo titolo, secondo Khieu Samphan, i combattenti della Cambogia e dell'Afghanistan non sono che l'avanguardia di «tutti i Paesi ispirati da giustizia e pace contro l'espansionismo» dell'Urss e dei suoi alleati Sulla politica d'unione nazionale che vorrebbe raggruppare tutte le forze patriottiche contro l'invasione straniera, Khieu Samphan non ha potuto essere molto esplicito. Ha indicato un «vecchio capitalista» fra le personalità che l'accompagnano in questo viaggio. A chi gli domandava quale fosse il ruolo di Son Sann, animatori della resitema «bianca», ha dichiarato che questi «svolge normalmente il suo dovere». Ma non ha saputo dire se avrà «fra breve l'occasione d'incontrare il principe Sihanouk». «Questo — ha detto — dipende da lui». Alain Jacob Copyright Le Monde c per l'Iulla La Slampa

Persone citate: Deng Xiaoping, Khieu Samphan, Sihanouk