Per Sindona la parola alla difesa
Per Sindona la parola alla difesa Per Sindona la parola alla difesa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Da ieri, al processo Sindona la parola è alla difesa. L'avvocato Prankel. capo del collegio, si sta muovendo con energia per di mostrare due cose: la non col pevolezza del banchiere di Patti nella bancarotta fraudolenta della Franklyn Bank nel '74, e l'esistenza di forti attenuanti negli altri capi d'accusa. Sembra che Frankel non presenterà testimoni, per non fornire al sostituto procuratore Kenney, il pubblico ministero, lo spunto per far deporre Sindona. Il processo si concluderà perciò senza l'atteso intervento del suo protagonista. Come ha fatto sin dalla prima udienza, Sin dona manterrà il più rigido silenzio. Il banchiere di Patti, in carcere da quasi due mesi, slede in aula impassibile, sempre elegante. Da tre giorni, in prima fila tra il pubblico, ci sono la moglie Elisa, la figlia e i due figli, ma non il genero Pier Sandro Magnani, che si dice sia troppo addentro ai suoi affari. La difesa si basa tutta su documenti scritti. Uno di essi è la deposizione di Sindona dell'agosto '74 alla Securities and Exchange Commission, l'organismo preposto al controllo delle attività finanziarie in America. Nella deposizione, Sindona attribuisce l'ammanco di 40 milioni di dollari, quello che causò la bancarotta della Franklyn Bank, a transazioni valutarie internazionali svolte a sua insaputa dai suoi dipendenti e non registrate. Gli a'ìtri documenti sono sostanzialmente di restituzione dei depositi fiduciari —una parte, non tutti — alla Banca privata finanziaria e alla Banca Unione, depositi che erano stati intaccati per esportare 45 milioni di dollari in America per l'acquisto della Franklyn Bank. Il presidente del tribunale, il giudice Griesa, ha rifiutato l'ammissione agli atti di una testimonianza giurata di Ambrosoli sulla restituzione dei depositi, che secondo la difesa scagiona Sindona. Stamane, il sostituto procuratore dovrebbe confutare la difesa punto per punto, e successivamente, forse domani, comincerebbero le arringhe. Kenney sarà probabilmente facilitato dalla mancanza di testimoni. Egli ha fatto sfilare numerose persone davanti alla giuria: i supertesti, Bordoni e Shaddick, sono stati molto precisi. Bordoni è in carcere in attesa di giudizio: l'ex braccio destro del banchiere di Patti ha già scontato tre anni e mezzo e> c>
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