Le manovre Nato in Norvegia segnano l'avvicinamento di Oslo a Washington di Mario Ciriello

Le manovre Nato in Norvegia segnano l'avvicinamento di Oslo a Washington Timori per la presenza sovietica all'estremo Nord dell'Europa Le manovre Nato in Norvegia segnano l'avvicinamento di Oslo a Washington DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Potrebbe essere il titolo di un romanzo o di un film. Anorak Express: descrive invece un'impresa tutt'altro che fantasiosa, una prova cui partecipano 24 mila uomini delle forze armate di sette nazioni tra le quali l'Italia. Anorak Express '80 è la grande esercitazione militare della Nato che. cominciata il 28 febbraio, finirà il 27 marzo. Si svolge in una regione che sottoporrà uomini e mezzi a un severo collaudo, la Norvegia settentrionale, a Tromso, oltre il Circolo Polare Artico. Prima sono arrivate le navi e gli aerei; poi, sei giorni fa, sono scesi a Tromso i marines, i commandos, i fanti, le artiglierie. Tra il 14 e il 19 tutti questi reparti «combatteranno» tra le montagne e 1 fiordi. Il Supreme Allied Commander in Europa dispone per la mae- stosa operazione di forze norvegesi, americane, britanniche canadesi, tedesche, italiane e olandesi. E dispone soprattutto di un nuovo «spirito» a Oslo, dove i sentimenti verso la Nato hanno compiuto un'interessante evoluzione. La Norvegia è troppo vicina alla Russia per accettare forze straniere permanenti sul suo territorio; ma proprio perché tale vicinanza è adesso inquietante il suo governo laborista ha cominciato a studiare altre forme di collaborazione con gli alleati atlantici. Le consultazioni erano in corso da vari mesi, la crisi afghana le ha accelerate E' colpa di Mosca se Oslo non cela oggi il suo scudo atlantico. E' colpa di Mosca se la piccola Danimarca è meno ritrosa ad accettare le richieste per un rafforzamento dell'intero «fronte settentrionale». E' colpa di Mosca se l'Islanda non preme più per ottenere la chiusura, parziale o totale, della grande base aerea alleata a Keflavile. E' colpa di Mosca perché da 2-3 anni continua ad accrescere la sua presenza militare all'estremo Nord e persino nel Baltico. Anche la Svezia non nasconde i suoi timori. In tre anni, i Tupolev-95 hanno raddoppiato la fre¬ quenza dei voli sul Mare Glaciale Artico e sull'Atlantico settentrionale. La penisola di Kola. l'ultima Thule sovietica, ospita adesso il 45 per cento dei sommergibili nucleari russi. I norvegesi cominciano a sentirsi circondati, minac¬ ciati, «finlandlzzati». Persino 11 Baltico —che 1 sovietici continuano a definire il «Mare della Pace» —è pieno di unità del patto di Varsavia, molti 1 vascelli anfibi. Dal '76 i russi vi tengono sei sommergibili Golf, ciascuno con tre testate nucleari. n «no» norvegese a forze straniere permanenti resta valido: ma più stretti diverranno i rapporti militari Oslo-Washington. Oslo-Londra. I norvegesi permetteranno il cosiddetto pre-stocking, in certi luoghi, di armi e rifornimenti per speciali unità alleate, che se tutto andrà bene non giungeranno mai; dopo Anorak Express le forze canadesi lasceranno a Tromso i propri mezzi. U.i'altra intesa dovrebbe ampliare vari aeroporti nel Sud. renderli accessibili a jets più potenti. E la Danimarca ha acconsentito a un pre-stocking per reparti americani, inglesi, tedeschi. Mario Ciriello / Mar di Ygì / Norvegia \ar/

Persone citate: Kola