Chiesto il ritiro dei passaporti a 44 accasati per i «fondi neri» di Silvana Mazzocchi
Chiesto il ritiro dei passaporti a 44 accasati per i «fondi neri» Chiesto il ritiro dei passaporti a 44 accasati per i «fondi neri» Ripresa l'indagine sui finanziamenti occulti dell'Italcasse - Coinvolti i segretari amministrativi di de, psi, prì e psdi - Il provvedimento ha colpito anche i figli dell'ex presidente dell'istituto Arcaini - Un altro arresto per i «fondi bianchi» ROMA — Per i «fondi neri» deU'Italcasse, ex feudo dei potenti, è scoccata l'ora zero. L'inchiesta che riguarda le riserve occulte del forziere del Palazzo, quelle che per anni vennero distribuite al di fuori dei bilanci era ferma da mesi, ma ieri ha ripreso il via. tre giorni dopo la «grande retata» dei 49 mandati di cattura emessi dal magistrato dei «fondi bianchi». Il giudice istruttore Giuseppe Pizzuti ha disposto con un'ordinanza il ritiro di 44 passaporti per i protagonisti «laici» del capitolo regalie, ovvero delle somme elargite dall'ex direttore deU'Italcasse, Giuseppe Arcaini, a partiti, società, amici particolari, fino ai suoi cinque figli, sotto gli occhi dei consiglieri di amministrazione. Si tratta di 74 miliardi distribuiti nel 1975, di 78 miliardi erogati nel '76 e ancora di altri 46 miliardi più altri 8 miliardi non inseriti nei conti. La fetta più «piccola» (liso milioni), secondo l'accusa, sarebbe andata ai figli di Arcaini, morto alcuni mesi fa, e cioè ad Arturo, Giacomo, Ludovica, Paola e Romeo. Il resto sarebbe stato diviso tra gli ex amici di famiglia: tra gli altri l'ex presidente deU'Italcasse Edoardo Calieri di Sala, la vedova Mayer. Elena Fausta Levi De VeaU (già latitante per i «fondi bianchi»), Giorgio Pizzi, industriale pavese, Armando Signorio. commissionario milanese di borsa, Maurizio Vitale. Mario Crof f, AttiUo Fata, MarceUo Dionisi, già dirigente del servizio ragioneria deU'Italcasse, Umberto Bonino, Enrico BucciareUi, Bruno Caneva, Augusto Conta. Antonio Morelli, Antonio Ferraiolo, Franco PagnaneUi e l'avvocato che curava gU interessi deU'Italcasse, Borgognoni Vimercati. Non si conosce la Usta completa dei nomi, anche se si sa che alcuni dei destinatari sono già in carcere per i «fondi bianchi». Nei prossimi giorni gU atti saranno consegnati alla Procura perchè l'ufficio avanzi le sue richieste e il «pool» dei magistrati incaricati: Orazio Savia. Fabrizio Hinna Danesi e Giancarlo Capaldo, le dovranno formulare entro tempi brevi. Un discorso a parte è stato fatto per i maggiori beneficia- HHlHilllliHlllillllltiniiMUiiiiM niun ninnili ri dei «fondi neri» e cioè per i politici; i nomi del gotha del centro sinistra, almeno a stare a quanto accertato daUa Guardia di Finanza. Tra i nomi: i segretari amministrativi deUa de FUlppo MicheU ed Ernesto Pucci, del psi Augusto Talamona, del pri Adolfo BattagUa e del psdi Giuseppe Amadei. Inoltre Emanuele Terrana repubbUcano, e Sereno Freato, ex membro della segreteria di Aldo Moro. Per tutti loro, tre settimane fa, U giudice istruttore ha chiesto l'autorizzazione a procedere per l'ipotesi di peculato. Il cavallo di ritorno dei «fondi neri» era scontato a Palazzo di giustizia. L'inchiesta sull'Itabasse era stata smembrata neU'estate deUo scorso anno, su richiesta della Procura, con una decisione a sorpresa che sconcertò gli addetti ai lavori in quanto ritenuta anomala e «misteriosa». Nacque l'indagine sui «fondi bianchi» e queUa sui «neri» segnò U passo. Nel 1978 era cominciato il terremoto ed U mondo politico ed economico cominciò a preoccuparsi sul serio quando l'inchiesta giudiziaria ricevette i primi impulsi daUe relazioni degli ispettori. AU'Italcasse arrivarono tre commissari del governo e in marzo la Banca d'Italia preparò U suo primo rapporto sullo scandalo. Ai «fondi neri» furono dedicate settantacinque pagine. Prima della scissione in due tronconi dell'in- chiesta Italcasse, i giudici Ierace e Pizzutti avevano già emesso aUa fine del '77, tre mandati di cattura, uno contro Arcaini (aU'epoca latitante e poi morto in clinica l'anno successivo); uno contro Edoardo CaUeri di Sala che ottenne la Ubertà provvisoria in cambio di una cauzione di 150 milioni e il terzo contro MarceUo Dionisi, 11 super ragioniere deU'Italcasse. Ora il giudice istruttore ha ripreso U fascicolo in mano e chiede alla Procura di precisare le accuse. A Palazzo di giustizia già ci si chiede se anche questo capitolo sarà destinato a mettere contro i due uffici. Per i «fondi bianchi» infatti la Procura ha usato la Unea morbida ed è stata solo l'ostinazione procedurale del giudice Alibrandi a portare alla retata dei 49 personaggi del mondo bancario e imprenditoriale. Mentre 1 «fondi neri» riprendono ossigeno, l'istruttoria su quelli «bianchi» si è fermata per un giorno. Dopo gli interrogatori di mercoledì scorso, ieri c'è stata pausa. La sospensione è stata causata da questioni burocratiche: è stato necessario inviare 1 relativi avvisi ai difensori degli imputati trasferiti a Roma da altre città e a queUi subentrati a legali precedentemente nominati. C'è infine da segnalare l'arresto avvenuto ieri mattina aU'aeroporto romano di Fiumicino del presidente deUa Cassa di Risparmio delle Pugne, Mauro Pennacchi. Il banchiere, che era appena rientrato da Bangkok, è U quarantesimo della lista dei personaggi finiti in carcere con U blitz del 4 marzo. Silvana Mazzocchi
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