Gli studenti carcerieri cederanno al Consiglio gli ostaggi di Teheran di Ennio Caretto

Gli studenti carcerieri cederanno al Consiglio gli ostaggi di Teheran Per «non danneggiare la rivoluzione» Gli studenti carcerieri cederanno al Consiglio gli ostaggi di Teheran Gli Usa, sorpresi, constatano la svolta, ma non si fanno illusioni su un rilascio imminente - Si attendono le nuove condizioni •AL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Radio Teheran ha annunciato (e gli studenti che occupano l'ambasciata americana lo hanno confermato) che gli americani prigionieri da 125 giorni saranno consegnati al Consiglio rivoluzionario islamico, il momento e i modi della consegna non sono stati resi noti: gli studenti potrebbero sgomberare l'ambasciata, esdendo il posto al soldati, o gli ostaggi potrebbero essere trasferiti nella sede della Croce Rossa. Ma la notizia ha riacceso le speranze degli Stati Uniti, divenute esili negli ultimi giorni, su un rilascio imminente. 'Non pensiamo a una liberazione immediata — ha detto il Dipartimento di Stato a Washington —ma la svolta è importante». I portavoce hanno sottolineato che il governo americano non era stato preavvertito, ed è rimasto sorpreso: 'Siamo in attesa di delucidazioni» hanno concluso. L'annuncio di Radio Teheran è venuto dopo un burrascoso incontro tra la Commissione internazionale inquirente sullo Scià e il ministro degli Esteri iraniano Ghotbzadeh. La Commissione, che per 12 giorni ha chiesto invano di vedere gli ostaggi, ha minacciato di partire e di non portare a termine l'inchiesta. Ghotbzadeh si è messo allora in contatto con il presidente Bani Sadr. e questi a sua volta con Khomelni. L'ayatollah ha ripetuto l'ordine, ignorato dagli studenti 24 ore prima. L'intero Consiglio rivoluzionario islamico si è mosso, e gli studenti hanno ceduto. « Ve li consegniamo — hanno dichiarato —perché ne facciate ciò che ritenete meglio... Non vogliamo essere accusati di danneggiare la rivoluzione». Non hanno però precisato quale procedura sarà seguita. A Washington la notizia è arrivata mercoledì sera, quando alla Casa Bianca si teneva il banchetto in onore del Cancelliere tedesco Schmidt, n consigliere Brzezinskt ha avvicinato il segretario di Stato Varice e Carter; i tre si sono appartati per un quarto d'ora. Vance è poi uscito per chiamare il segretario generale dell'Onu Waldheim a New York e alcune ambasciate a Teheran. A Carter, che appariva insolitamente agitato, i giornalisti hanno chiesto che cosa fosse successo. 'Niente, notizie di ordinaria amministrazione» iha risposto un portavoce. Pri■ ma però che la notizia venisse comunicata ai familiari degli ostaggi, 11 Presidente ha voluto che Vance ne ottenesse conferma. La reazione delle famiglie dei prigionieri è stata di gioia, ma anche di dubbio. Il padre del marine Jimmy Lopez ha detto: «£' meraviglioso, ma non vogliamo farci troppe illusioni In passato abbiamo avuto terribili delusioni Le autorità iraniane cambiano idea molto spesso». Vance ha convocato tutti al Dipartimento di Stato, la data della riunione non è stata ancora resa pubblica. Ha spiegato che la trasmissione di RadioTeheran «non è un segnale prestabilito». I suoi collaboratori hanno insistito sulla cautela Hanno fatto presente che l'Iran potrebbe imporre Ennio Caretto (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Bani Sadr, Jimmy Lopez, Schmidt