Tribunale della libertà

Tribunale della libertà Tribunale della libertà (Il caso Italcasse conferma che le leggi sono inadeguate) E' inutile illudersi. Fino a che la Repubblica continuerà a reggersi su leggi di data non solo antica, ma di ispirazione non democratica, casi come quello dei 49 mandati di cattura emessi, d'un sol colpo, sul finire di una lunga istruttoria, come quella dei fatti deiritalcasse, potranno ripetersi nel rispetto della più completa legalità. 149 mandati, al centro delle polemiche di questi giorni, sono il frutto combinato di almeno quattro normative delle quali da tempo s'invoca vanamente l'aggiornamento, Ecco le quattro normative i cui effetti perversi non sono più tollerabili: il codice di procedura penale Rocco nella parte che fa germinare interminabili istruzioni formali; le disposizioni dello stesso codice che conferiscono ad un singolo giudice il potere di privare l'imputato della libertà personale, persino nel dissenso del pubblico ministero, senza che l'interessato abbia la possibilità di impugnare nel merito il provvedimento restrittivo a tempi brevissimi; le norme penali e processuali che danno alle circostanze aggravanti un ruolo esorbitante ai fini della competenza a giudicare e della stessa libertà personale; la legislazione bancaria che manifesta in modo sempre più frequente le' sue incongruenze, le sue incertezze e le sue lacune. Su ciascuno dei quattro fronti, le proposte di innovazione sono sul tappeto non da oggi. C'è un progetto di nuovo codice di procedura penale che, soprattutto dopo gli emendamenti chiarificatori presentati dal ministro della Giustizia alla originaria legge delega, abolisce non solo l'istruzione formale, ma persino la figura del giudice istruttore, accelerando sensibilmente i tempi del processo. C'è un progetto che, anticipando un capitolo del progettato codice, mira alla rapida instaurazione del tribunale della libertà con il compito di verificare nel merito, entro 10-15 giorni, i provvedimenti restrittivi della libertà personale adottati da un organo monocratico. C'è un movimento di opinione molto qualificato che vuole aggiornare la parte generale del codice penale, specialmente per quanto attiene alle circostanze del reato. Ci sono, infine, insistenti prospettazioni di soluzioni più moderne e costituzionalmente corrette dei meccanismi bancari, Sara bene che governo e Parlamento non perdano occasioni cosi preziose, ed urgenti, specialmente ora che dalle provenienze più disparate si levano voci favorevoli ad eliminare il verificarsi di situazioni che, pur giustificabili sotto il profilo giuridico, lasciano la bocca amara perché di pregiudizio per l'economia nazionale e non sempre in linea con l'equità sostanziale. Naturalmente, la riforma più importante resta quella che deve, una buona volta, incidere sul piano del costume. Il che significa, in via prioritaria, recupero dell'onestà, della chiarezza e del rispetto per gli interessi della collettività. Giovanni Conso

Persone citate: Giovanni Conso