L'Adriatica di Navigazione riduce i traghetti fra Marche e Dalmazia? di Ermete Grifoni

L'Adriatica di Navigazione riduce i traghetti fra Marche e Dalmazia? Una grave minaccia per il turismo da e per la Jugoslavia L'Adriatica di Navigazione riduce i traghetti fra Marche e Dalmazia? Preoccupazioni dei sindacati e degli enti locali - La linea permanente settimanale AnconaSpalato, che doveva partire col 1° gennaio, è ancora bloccata dal «placet» ministeriale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ANCONA — Le vicende del collegamenti via mare tra Ancona e la Dalmazia sono tornate alla ribalta con l'arrivo della primavera, stagione che segna la ripresa del movimento turistico nei due sensi tra Marche e Dalmazia. A giudicare da quanto in questi giorni hanno detto enti locali, Società Adriatica di Navigazione e sindacati (interessati tutti, in varia misura, per ragioni economiche, al flusso nei due sensi), c'è qualcosa che non va; per un rapporto più stretto che si Intende costituire via mare tra le due sponde, qualcosa Identificabile, secondo la società che esplica il servizio, nella mancata autorizzazione del ministero della Marina Mercantile a un collegamento stabile tra Ancona e Spalato, sebbene questa sia stata più volte sollecitata. Secondo il sindacato dei marittimi Fist-Cgil, che ha diramato una nota, molto sarebbe da addebitare invece alle intenzioni della Adriatica di ridimensionare per quantità e qualità il servizio. Non è un segreto che l'Adriatica di Navigazione si trova nei debiti (il passivo avrebbe raggiunto i 14 miliardi) e che da tempo è in atto una vertenza tra 1 sindacati dei marittimi e la società. I sindacati si oppongono alla smobilitazione strisciante della Adriatica, che il ministero e la Fin mare — affermano — vorrebbero far scomparire con un piano di ristrutturazione a carattere ri' duttivo, mentre l'azienda avrebbe bisogno di allargare le proprie sfere di influenza, migliorare e intensificare i servizi là dove se ne ravvisa la necessità. n caso della linea AnconaSpalato, dicono 1 lavoratori, è uno di questi. La questione viene seguita molto da vicino dal Comune di Ancona, dalla Regione Marche, dagli ambienti marittimi. Soprattutto tenuto conto che da quando i rapporti con la sponda jugo slava sono migliorati, non solo nel pieno della stagione turistica ma anche in inverno lo ' scambio è promettente. Intere famiglie jugoslave raggiungono Ancona in bassa stagione per gli acquisti. Abbigliamento, scarpe, alimentari, detersivi, prodotti manufatturieri in genere fanno parte della spesa a vantaggio del commercio anconitano; da parte italiana non sono poche le scolaresche, le comitive di gitanti e di cacciatori che trovano conveniente trascorrere il fine settimana in Dalmazia con una traversata di quattro ore alimentate da un pizzico di curiosità per l'altra sponda. In genere 1 marchigiani comprano a Zara e a Spalato liquori, grappa di prugne, oggetti di artigianato, sottaceti e prosciutto affumicato. Con i gemellaggi, le gare sportive e lo scambio di visite tra le delegazioni ufficiali, l'Adriatico, anche al di fuori di questi (commerci spiccioli, è diventato un mare che unisce anziché dividere le popolazioni. E' quindi naturale che tutto ciò che avviane sulla rotta Marche-Dalmazia oggi coinvolga in misura notevole tanto i piccoli interessi singoli quanto i rapporti economici di intere città. Ma a queste ottime prospettive non corrisponde purtroppo in maniera adeguata 11 promesso potenziamento dei collegamenti che dal 1978 so¬ p—dsèsda me dellAdriatico alla Adriatica di Navigazione. La linea permanente settimanale Ancona-Spalato, che doveva partire col 1° gennaio scorso — ha detto di recente il presidente dell'Adriatica, Boldrin, in una preoccupata lettera al sindaco di Ancona, Monina — è bloccata dal «placet» ministeriale e ciò può portare pregiudizio sia al reperimento della terza nave traghetto da adibire alla linea sia ai piani di pubblicità del servizio sul mercato interno e internazionale. Secondo i sindacati, anch'essi preoccupati, l'Intero servizio della società andrebbe però migliorato. Per questo hanno presentato un programma che si contrappone addirittura a quello della Società Adriatica. In un anno di gestione — affermano — il costo dei servizi con la Jugoslavia è passato da tre a otto miliardi e ciò sarebbe dovuto ad un loro peggioramento qualitativo, ad orari sgraditi all'utenza, alla scarsa percentuale del traffico merci. Occorre Invertire la tendenza secondo cui diminuiscono le linee e raddoppiano i costi — dicono 1 lavoratori —; incrementiamo dunque li, traffico merci, studiamo orari che consentano economia di carburante e che permettano una sosta di almeno 12 ore per fare acquisti ad Ancona. Ermete Grifoni

Persone citate: Boldrin, Monina