I russi sanno di Frane Barbieri

I russi sanno I russi sanno (Segue dalla l'pagina) /tei strategici a favore dei consumi quotidiani. Intuiscono inoltre con sgomento che Carter, tagliando il filo rosso, si assicura la vittoria elettorale, invece di perderla come gli agitprop avevano sempre promesso. L'Unione Sovietica s'. è sentita tante volte sola, del resto si è anche fatta da sola. Mai come oggi tuttavia ha temuto tanto di restare isolata. Uno spiraglio verso il mondo si era appena aperto e ora i russi lo vedono rinchiudersi pesantemente. II Politburo si trova così per la prima volta costretto a correre al ripari. Finora, quando cercava di rassicurare sulle prospettive della propria politica, si rivolgeva al mondo. Oggi cerca di rassicurare la Russia. Una serie di articoli insistenti nel sostenere che la distensione non è compromessa sembrano prodotti ad uso interno. Lo stesso consigliere di Breznev, Zamjatin, si sfor za su una pagina intera della Gazzetta Letteraria (significativa la scelta stessa del giornale) a smontare le apprensioni striscianti. Equipara addirittura gli Usa e l'Urss dicendo che «gli interessi vitali dell'Unione Sovietica nell'Afghanistan non sono certo minori di quelli americani». E' la prima volta che a Mosca si parla degli «interessi vitali» dell'Urss. Un'offerta di compromesso o di accomodamento? Troppo presto per dirlo. Si trattapiuttosto di una speranza, lanciata ai sovietici allarmati, che tutto alla fine si potrà aggiustare. Nella pratica, però, l'aggiustamento si presenta molto più complesso e lontano. Se non altro, per la stessa situazione interna del Paese. Il Politburo teme il virus vietnamita e teme l'isolamento progressivo. Per lo stesso carattere del sistema e per la stessa mentalità dei sovietici quello che teme ancora di più è di rendere evidente il proprio errore: aver saputo entrare senza sapere come uscire. Per salvare il prestigio, come minimo, dovrebbe salvare nell'Afghanistan quello che aveva prima dell'intervento: cioè un regime filo-sovietico. Ma, dopo quanto è successo, è possibile conservare un regime filosovietico senza la presenza delle truppe sovietiche? Forse un giorno il poeta Scestinsci potrà ritrovare nei magazzini di Mosca il pane del Texas, ma non troverà mai un fratello a Kabul Frane Barbieri

Persone citate: Breznev