Scuola, ai sindacati non piace la «democrazia» di Valitutti di Marco Tosatti

Scuola, ai sindacati non piace la «democrazia» di Valitutti Polemiche alla Conferenza sugli organi collegiali Scuola, ai sindacati non piace la «democrazia» di Valitutti ROMA — Una pioggia di critiche è caduta sulla conferenza nazionale per la riforma degli organi collegiali, conferenza annunciata in autunno, promessa per dicembre (subito dopo il rinvio delle elezioni scolastiche) e effettuata adesso, due settimane prima delle nuove elezioni. Si prevedeva da parte del governo una proposta per la ristrutturazione della «democrazia nella scuola», e in effetti alcuni partiti avevano atteso lo svolgimento della conferenza per presentare i propri progetti di legge di modifica, proprio per capire la posizione del ministero: ma le aspettative sono rimaste deluse. Valitutti infatti, nel suo intervento di sabato, ha detto che «la conferenza non deve intendersi come uno strumento o uri'occasione per far conoscere le idee di una proposta, ma deve intendersi come un'occasione per riflettere sull'esperienza della democrazia nella scuola». Il ministro ha confessato di non essersi mai fatto illusioni sulla rapidità dei tempi parlamentari per approvare un provvedimento di modifica: ed ha attaccato i partiti che hanno voluto il rinvio: «Non hanno fatto nessuno sforzo per misurarsi sulì'importaìiza e l'efficacia di mezzi come gli organi collegiali. Solo i bambini buttano ina i giocattoli dopo averli usati». Come era prevedibile, l'intervento di Valitutti ha provocato reazioni negative da parte della maggior parte degli intervenuti. Luciano Benadusi del psi. ha detto che «la conferenza doveva essere tenuta prima e doveva servire a elaborare un progetto». Invece non è stata organizzata come un incontro politico, e neanche tecnico. «L'impressione è che qui si stia svolgendo qualcosa senza oggetti né soggetti». Per l'ufficio scuola del Hsi «l'introduzione del ministro è stata vaga e intrisa, a volte, da un vero e proprio lirismo pedagogico. In essa vi è una precisa volontà del ministro e del governo di non dare tempestive risposte alle richieste di riforma degli organi collegiali». I sindacati non sono stati meno severi. Secondo Giorgio Alessandrini, del SismCisl «qui si elude la realtà, manca qualcosa, un punto di riferimento preciso». Per Quercioli della segreteria della Cgil-Scuola «vengono ignorate qui completamente le indicazioni che il sindacato lui dato per la riforma del ministero». Valitutti aveva dichiarato che «il ministero della Pubblica Istruzione è il sole del nostro sistema scolastico». Degli studenti, oltre a un gruppo di venticinque alunni valdostani, era presente Davide Giacalone della Federazione giovanile repubblicana. «Il discorso del ministro — ha detto — è stato peggiore di quello che noi' avevamo già preventivato che fosse. Peggio di cosi non potei'a andare. Il ministro non ha esposto neanche un'i- dea sulla riforma. Valitutti non ha detto praticamente nulla e le cose che ha detto, per esempio a proposito delle organizzazioni giovanili, sono all'80 per cento infondate». Altre critiche sono venute da associazioni di genitori e insegnanti. Sergio Piccioni, del Coordinamento genitori democratici, ha criticato la separazione del tema della conferenza in organi collegiali di base da una parte, e distretti e consigli provinciali dall'altra: «Sono tutti organi di governo, e non si deve pensare che quelli di base si limitino ad affiancare gli altri organi». Anna Maria Marenco, del Cidi (Centro iniziativa democratica degli insegnanti), ha criticato la conferenza: «Per i collegi docenti non ci sono né proposte, né una rìflessioìwsui ruoli che essi debbono avere». Infine. Carelli, dell'ufficio scuola della de. ha sostenuto che il rinvio è stato ottenuto con un voto di minoranza e non di maggioranza, e che questo rappresenta un'anomalia parlamentare. La de. ha detto ancora, prima di avviare una riforma compie consultazioni di base, e non adotta atteggiamenti verticistici. In conclusione ha ricordato che due giorni dopo il rinvio il suo partito aveva presentato un progetto di riforma degli organi collegiali in Parlamento. Quest'ultima affermazione ha provocato qualche discussione: infatti il firmatario della proposta è l'on. Portatadino, e in una differente occasione proprio l'ufficio scuola democratico cristiano precisò che l'iniziativa di Portatadino (vicino a Comunione e Liberazione) non rispecchiava la posizione di tutto il partito. Marco Tosatti '

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