Nasce dal Fraiteve il più vasto comprensorio sciistico delle Alpi

Nasce dal Fraiteve il più vasto comprensorio sciistico delle Alpi Sabato sono state inaugurate due nuove seggiovie biposto Nasce dal Fraiteve il più vasto comprensorio sciistico delle Alpi I responsabili di tutte le stazioni dell'alta Valle di Susa sono d'accordo che è finita l'epoca delle rivalità: il futuro è nei grandi circuiti collegati tra loro Quel Monte Fraiteve che. con la sua vecchia funivia ormai inadeguata, ha rappresentato per anni dominio quasi esclusivo dei pochi sciatori in grado di appressare la neve fresca delle discese sul versante di Cesana-Oulx, si sta rivelando punto nevralgico e chiave di volta per la creazione di uno dei più vasti comprensori sciistici dell'intero arco alpino: la cosiddetta «Via Lattea». Nel suo sviluppo sono impegnati i responsabili delle varie stazioni che gravitano intorno al Fraiteve: Sestriere Colle e Borgata, Sauze d'Oulx e Sansicario con la sua estensione «sci ai piedi» che arriva fino a Monginevro toccando Monti della Luna e Claviere. L'ultimo grosso contributo all'arricchimento di questo stupendo «domaine skiable» è di sabato e viene dalla società del Sestriere (Sif): due nuove seggiovie biposto in grado di portare sulla cima del Fraiteve oltre mille persone all'ora. E spaziando con lo sguardo dai 2701 metri di quota della stazione di arrivo, ci si rende conto delle enormi possibilità che questa zona riserva ancora per il futuro. Possibilità perfettamente capite anche dai responsabili di Bardonecchia i quali, anche se la loro stazione non è collegata — almeno per ora, visto che ad un simile allacciamento ci stanno già pensando in molti — con le altre, partecipano attivamente alle riunioni coi colleghi per ora più fortunati. E probabilmente proprio perché coscienti che il vantaggio di uno è vantaggio di tutti, sono accorsi al battesimo dei due nuovi impianti i responsabili di tutte le stazioni dell'alta Valle di Susa. Schieroni degli impianti di Borgata: «La mentalità secondo cui si considera la stazione vicina come una nemica è completamente superata. Il pubblico vuole continuamente cambiare, quindi non resta che collegarci fra noi». Caretta di Sauze d'OulxSportinia: «Anche le piste vengono "consumate" dai nuovi sciatori: è tempo di ragionare solo in termini di grandi circuiti». Zocchi, del Colomion di Bardonecchia: «C'è da stupirsi che lo abbiamo capito e realizzato solo ora». Una doverosa precisazione a questo riguardo la fa Vittorio Camerana, presidente della Sif: «Abbiamo a disposizione mezzi tecnici assolutamente impensabili solo 20 anni fa», spiega. «Nella preparazione estiva del terreno, nella battitura delle piste, addirittura nella produzione di neve artificiale. Riusciamo persino a garantire una maggior durata della neve cambiando l'inclinazione della pista rispetto ai raggi del sole». Ed è proprio quest'ottica comprensoriale che i responsabili di Borgata annunciano per il prossimo anno 5 nuovi impianti in proprio (raddoppio della Nube d'argento, uno skilift sull'Anfiteatro verso il Chisonetto, altri due a sinistra dell'Orsiera scendendo verso il Mulino, una seggiovia che sale dal paese per un tratto della vecchia pista Kandahar) più altri due in collegamento con la Sif (fino al Triplex dì Sauze e nella zona di Pattemouche-Pragelato). «Un nuovo importante collega- mento, quest'ultimo, che arricchirà ulteriormente l'intero comprensorio», sottolinea l'ingegner Schieroni. Fin qui tutto bene. Ma che senso ha spendere tanti miliardi (per i due nuovi collegamenti del Fraiteve se ne è speso uno) per impianti che restano semi-inutilizzati 5 giorni su 7 e completamente fermi 7 mesi all'anno? Risponde per tutti Vittorio Camerana: «E' un problema di politica turistica e di organizzazione delle vacanze». «Effettivamente non possiamo continuare a spendere all'infinito senza prospettive di guadagno, e per questo è necessario riempire le stazioni tutti i giorni. Non solo con qualche straniero, ma anche con gli italiani». «Bisogna che ci si decida a scaglionare le ferie e a istituire le vacanze invernali, come fanno tutti gli altri paesi d'Europa. E il primo passo deve essere il potere pubblico a compierlo, prima di tutto il ministero della Pubblica Istruzione. E la Regione Piemonte che reclamizza tanto le nostre stazioni sciistiche, ma non fa nulla per risolvere quelli che sono i loro problemi più gravi». Su questo argomento c'è assenso totale. «Il potere politico deve sensibilizzarsi ai problemi dello sci», dice Schieroni. «Rendersi conto che è diventato uno sport popolare, come sfogo allo stress e alla fatica della vita lavorativa quotidiana. C'è chi rinuncia ad un vestito o al cinema alla sera per poter andare asciare». La strada giusta per sfruttare tutta la settimana gli impianti e le altre infrastrutture l'ha indicata per prima Sauze d'Oulx. «Il 50 per cento degli incassi lo ricaviamo dal turismo estero di gruppo», dice l'ingegner Caretta. «Ogni settimana arrivano a Sauze dai 2500 ai 3 mila turisti stranieri. E' ora, però, che vengano anche gli italiani». Giorgio Destetanis Esibizione di sci acrobatico: quattro salti mortali dallo speciale trampolino

Persone citate: Giorgio Destetanis Esibizione, Schieroni, Vittorio Camerana, Zocchi