Francia: la domanda comincia a rallentare di Paolo Patruno

Francia: la domanda comincia a rallentare DOPO UN ANNO DI BRILLANTI RISULTATI Francia: la domanda comincia a rallentare PARIGI— //1980 è cominciato per gli industriali francesi dell'auto sotto il segno di una certa inquietudine, die contrasta con i brillantissimi risultati ottenuti l'anno scorso. Davanti alla stagnazione della domanda (già delìneatasi nell'ultimo trimestre del '79). i costruttori hanno approntato alcune misure per rallentare l'attività. Così la Citroen ha già deciso un arresto di produzione per due giorni, nel corso di questo mese, mentre la Talbot ha attuato una riduzione del lavoro giornaliero di un'ora e mezzo dal lunedi al giovedì, oltre alla chiusura degli stabilimenti per sei giorni entro il mese di aprile. Contemporaneamente i costruttori mirano a diminuire anche la manodopera, attuando una politica di prepensionamenti e non rinnovando i contratti a termine. Davanti a queste misure, la Confederazione dei sindacati liberi (Csl) maggioritaria alla Peugeot-Citroèn ha deplorato che gli industriali non abbiano previsto i necessari progetti di ristrutturazione quando il settore non era alla vigilia di una fase recessiva e il panorama economico generale non era cosi scuro. Ma in realtà, non tutti i costruttori francesi condivìdono una visione pessimistica per il 1980 e ad esempio il presidente della Regie Renault Bernard Vernier-Pallìez non progetta ri- duzioni della produzione (circa 8 mila veicoli al giorno) e dichiara che non scorge indici relativi a una duratura flessione della domanda nei prossimi mesi. L'analisi dei responsabilidella Renault s'appoggia naturalmente sui risultati record ottenuti nel '79 dalla Casa e in generale dall'insieme dell 'industria automobilistica francese. Secondo le statistiche pubblicate in questi giorni dall'associazione dei costruttori infatti tutti i precedenti record di produzione, immatricolazione ed esportazione sono stati superati, seppur di poco. Il primo indice d'analisi riguarda le vendite: nel '79. sono state immatricolate in Francia quasi due milioni di autovetture nuove (per la precisione un milione 979.062) con un aumento deil'1,8 per cento rispetto al 1978. Scomponendo poi il «mercato» rispetto alle marcite, le statistiche mostrano che la Renault ha raggiunto V 34.9 per cento del totale fsui primi undici mesi del 79), la Citroen (16.4) e la Peugeot (18.2) hanno a'I'incirca mantenuto le posizioni dell'anno scorso, mentre la Talbot è scesa ail'8.8 per cento del mercato nazionale. Secondo indice: la produzione. Nel '79. in Francia si sono prodotte tre milioni e 220 mila autovetture, con un aumento del 3.5 nei confronti dell'anno precedente ed una media giornaliera di circa 13 mila vetture. La maggiore beneficiaria di quest'espansione è stata la Renault che ha prodotto un milione e 899 mila macchine, con un incremento di oltre il 10 per cento sul 1978. a conferma d'un'annata eccezionale sor-\ retta dall'interesse fattivo del potere pubblico. Infine, le esportazioni. A lidie questo indice ha segnato un altro primato: le macchine vendute all'estero sono statequasi due milioni (esattamente un milione 697 mila), cioè ottantamila in più dell'anno precedente, con un incremento percentuale del 7.5. A questa somma di record s'accompagna no naturalmente lusinghieri risultati finanziari. Della PeugeotCitroen non si conoscono ancora i bilanci precisi, ma la situazione della Casa appare grosso modo stazionaria rispetto al 1978. Maggiormentepositivo il bilancio finanziario della Renault, che è aumentato del 23 per cento superando i 42 miliardi di franchi. E il ritrovato dinamismo de'la Casa nazionale francese è avvalorato ancora dagli accordi stretti recentemente con la Volvo e la American Motors. Paolo Patruno

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