Serie di scioperi articolati decisi per tram e autobus

Serie di scioperi articolati decisi per tram e autobus Dopo il blocco pressoché totale del traffico di ieri Serie di scioperi articolati decisi per tram e autobus Forse una giornata di astensione dal lavoro in tutto il settore dei trasporti ROMA — Gravissimi disagi per l'intera popolazione, un maggior consumo di carburante per oltre 30 miliardi di lire, un danno per l'industria valutato in 83 miliardi, sono fra le maggiori conseguenze dello sciopero nazionale di ventiquattro ore attuato ieri dai 250.000 autoferrotranvieri per la mancata applicazione del nuovo contratto definito 10 scorso novembre con la mediazione del ministro del Lavoro. Scotti. Le percentuali di astensione hanno oscillato, quasi ovunque, fra il 90 e il 100 per cento; tutti gli autobus, i tram, le metropolitane, i traghetti lagunari, le ferrovie e le autolinee in concessione sono rimasti bloccati, senza eccezione alcuna per l'intera giornata. Oltre venti milioni di italiani hanno dovuto rinunciare al trasporto pubblico, ripiegando su automezzi privati, ma questo fatto ha provocato intralci e inconvenienti rilevanti soprattutto nelle grandi città. Intasamenti e incidenti per fortuna lievi vi sono verificati a Roma come a Milano, a Torino come a Napoli e a Palermo. Nella capitale, in particolare, la situazione ha assunto toni allarmanti, dato 11 contemporaneo sciopero dei vigili urbani aderenti al sindacato autonomo: per molte ore i tre quarti della città si sono trasformati in un unico, pauroso ingorgo. L'indisciplina e l'intolleranza di molti automobilisti ha causato danni maggiori che non l'assenza dei mezzi pubblici e la mancanza della sorveglianza agli incroci. L'inosservanza delle regole di circolazione ha determinato blocchi stradali inestricabili. Ritardi consistenti si sono registrati negli uffici, nelle fabbriche, nelle scuole. Nelle grandi industrie si è riscontrato un assenteismo superiore di circa il 20% rispetto ai livelli normali, con una perdita valutabile sui 61 miliardi: si deve aggiungere un ulteriore danno economico di 22 miliardi derivante dai ritardi di una o due ore da parte di quasi due milioni di lavoratori. Le aziende di trasporti non hanno incassato tre miliardi di biglietti. Gli autoferrotranvieri si preparano ad intensificare la pressione sindacale. Forse ci saranno altre massicce astensioni alle quali seguirà uno sciopero generale nell'intero settore dei trasporti, dai treni agli aerei, dalle navi all'autotrasporto merci. Intanto la segreteria unitaria degli autoferrotranvieri ha proclamato una serie di scioperi articolati, della durata minima di due ore. che dovranno essere gestiti a livello locale nei giorni 4. 7, 11 e 13 marzo. «E' una vertenza assurda*, ha osservato il segretario generale della federazione di categoria aderente alla Cgil. Pasquale Mazzone. Perche? 'La parte rivendicativa del contratto — ha precisato — è stata da poco conclusa (il 10 novembre 1979) con l'ipotesi d'accordo firmata dalle controparti e l'impegno del governo di coprire finanziariamente il nuovo contratto (420 miliardi nel triennio). E' un gioco: di incoscienza che da una parte tenta di far perdere credibilità al sindacato, e dall'altra scarica sui cittadini disagi e un maggior onere di 30 miliardi per consumo di carburante-. I sindacati chiariscono che l'impegno delle controparti (Federtrasporti. Fenit. Anac e Intersind) era quello di corrispondere agli autoferrotran¬ vlmbsCanmcngguvcqdfsf vieri circa 280 mila lire entro la metà di febbraio per gli aumenti maturati nel 1979. «Ebbene — rileva il segretario del sindacato autoferrotranvieri Cisl, Cannavale — alcune aziende municipalizzate hanno mantenuto l'impegno, mentre la Fenit (ferrovie in concessione) e l'Anac (autolinee private extraurbane) vogliono la certezza della copertura finanziaria da parte del governo. A questo punto inizia una specie di balletto: il governo sostiene che questa "incombenza" è delle Regioni in quanto ottengono 6000 miliardi dalle leggi di delega per far fronte anche al settore trasporti; le Regioni, invece, affermano che il maggiore onere derivante dal nuovo contratto deve intendersi come una spesa aggiuntiva. La Fenit attende inoltre i fondi che dovrebbero essere erogati dal ministero dei Trasporti in speciali capitoli dì spesa». Cannavale conclude: 'Il palleggiamento di responsabilità continua a scaricarsi sui lavoratori e sulla collettività. Ma non ci potremo fermare». Mentre anche i sindacati autonomi, dopo quelli confederali, preannunciano una «raffica- di scioperi nelle poste e nei telegrafi, una notizia positiva viene dal settore del credito. E' stata raggiunta un'intesa tra il Sindacato nazionale direttivo delle Casse rurali e artigiane (Sinadi) e la Federazione delle Casse rurali per il nuovo contratto nazionale dei dirigenti. I punti di maggior rilievo prevedono: l'introduzione per la prima volta nel settore della qualifica di dirigente e il riconoscimento della tutela giuridica in materia di licenziamento per giusta causa e giustificato motivo, la parità retributiva con il trattamento economico «Assicredito» a decorrere dal 1" giugno 1979 e un ulteriore incremento dal 1° gennaio 1980 rispetto al restante settore del credito dell'8%. la tutela per la responsabilità civile e penale connessa all'attività professionale, la riduzione a quattro dei gradi dei funzionari, g. c. f.

Persone citate: Cannavale, Pasquale Mazzone

Luoghi citati: Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino