Ora anche per le assicurazioni è in arrivo il «pericolo giallo» di Giuseppe Alberti

Ora anche per le assicurazioni è in arrivo il «pericolo giallo» Due compagnie giapponesi vogliono operare in Italia Ora anche per le assicurazioni è in arrivo il «pericolo giallo» TORINO — Le compagnie di assicurazioni giapponesi. «Tokyo Life Insurance» e «Tokyo Marine and Fire Insurance Company» (probabilmente collegate fra loro) hanno presentato domanda al ministero dell'Industria per poter operare nel nostro Paese. Pare che i «rami» scelti per l'attività in Italia siano soprattutto trasporti e incendi. Se verrà concessa l'autorizzazione sarà la prima volta che nel nostro Paese lavoreranno società assicuratrici dell'Estremo Oriente (quelle straniere già esistenti sono europee o americane). E' in vista un «pericolo giallo» nel mercato assicurativo, come avviene nei settori della tv. radio, mangianastri, elettronica, fotografia e cinematografia? Oppure le barriere legali freneranno l'espansione? Secondo le leggi attuali, l'autorizzazione ad aprire rappresentanze in Italia è subordinata alle decisioni, non solo tecniche ma anche politiche, del ministero dell'Industria. Ma forse questo non sarà sufficiente per fre- nare l'espansione giapponese: risulta infatti che in altri Paesi della Cee. in particolare nel Benelux. vi siano rappresentanze di compagnie di capitale e nome nipponici. Ove queste risultassero ufficialmente «europee», in base alle norme comunitarie sulla «libertà di prestazione», potrebbero, salvo errori, facilmente estendere la loro area d'azione anche in Italia, senza che vi sia la possibilità legale di impedirlo. Le compagnie italiane, che hanno più volte sostenuto di non preoccuparsi della concorrenza all'interno della Cee (anche perché potrebbero cosi estendere la propria attività negli altri Paesi europei), assumeranno probabilmente lo stesso atteggiamento. L'interesse dei giapponesi per l'Italia dimostra che ritengono vi sia ancora molto spazio per operare sul mercato. Avendo una grossa esperienza ed una consistenza notevole, perché in Giappone l'industria assicurativa è molto prospera, è probabile che abbiano ben valutato la possibilità di lavorare nel nostro Paese. L'Italia, fra i Paesi industrializzati, è quello che investe nelle assicurazioni la più bassa per centuale del proprio prodotto nazionale lordo. I «premi» assi curativi corrispondono infatti al 2,40 per cento del prodotto na zionale lordo (dati 1977) contro il 7.67 degli Stati Uniti, in testa al la classifica, mentre gli altri Paesi europei si aggirano sul 5%. Il Giappone, con il 4.46% è vicino alle nazioni europee più avanzate in questo campo (Gran Bretagna. Svizzera Olanda), e supera addirittura il Belgio. l'Austria ed i Paesi scandinavi. Non è improbabile che dal Giappone vengano anche nuovi tipi di garanzia, finora assenti o quasi in Italia come la copertura contro i danni da terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche. In Giappone queste polizze sono molto diffuse, anche per certe forme di «riassicurazione» che coinvolgono tutte le compagnie e di una garanzia dello Stato che interviene se il disastro su pera certi limiti. Giuseppe Alberti