«Italiani poco sensibili al risparmio energetico»

«Italiani poco sensibili al risparmio energetico» Un convegno a Milano promosso dal Cnr «Italiani poco sensibili al risparmio energetico» MILANO — Da poco più di quattro anni (l'avvio è del dicembre 1975) duemila ricercatori italiani — scienziati, teorici, docenti universitari, consulenti industriali, tecnici dei singoli settori — lavorano sotto la guida del Consiglio nazionale delle ricerche ad un progetto finalizzato sul tema «Energetica», studiando la crisi apertasi nel '73 con i primi rincari del petrolio, che cosa si può fare per risolverla, quali sono le fonti alternative alle quali possiamo o non possiamo attingere, ostacoli da superare, analisi dei dati, che cosa avviene all'estero, provvedimenti da suggerire alle autorità politiche e cosi via. Insomma, a parte le questioni nucleari, delle quali si occupano altri istituti, quasi tutto ciò che riguarda i nostri problemi energetici rientra in questo ampio programma di studi; il progetto «Energetica» è quindi suddiviso in dieci sottoprogetti operativi che concernono l'energia solare, la geotermia, il risparmio, il metanolo, i rifiuti urbani, ecc. Di tutti questi programmi di lavoro si è parlato ieri ad una conferenza stampa indetta dallo stesso Consiglio nazionale delle ricerche e presieduta dal direttore dell'intero progetto, prof. Elias. Lo scopo della manifestazione è stato non certo di «fare il punto» su quanto si è realizzato sin qui, perché a tal fine sarebbe occorsa una ben altra disponibilità di tempo, ma piuttosto di indicare gli elementi essenziali che maggiormente possono interessare il pubblico. E il pubblico non è certamente molto «sensibilizzato». Un esempio: nel corso di un'indagine conoscitiva sulla disponibilità da parte degli utenti di effettuare una raccolta appena un po' preselezionata dei rifiuti domestici, carta, vetri, plastica, vennero distribuite in una certa città alcune decine di migliaia di sacchetti diversamente colorati, per rendere più facile il compito. Risultato: i sacchetti erano forse un po' troppo belli, ma sta di fatto che non uno venne utilizzato allo scopo cui era stato destinato e restituito all'ente. Detto in forma più seria, è certo che il pubblico deve esser meglio informato ad ogni livello: da quello dei tecnici (quanti di coloro che si occupano di bruciatori, o di materiali isolanti o di pannelli solari, o di manutenzione di centraline, sono realmente all'altezza del compito?) ai politici, agli amministratori, agli operatori econo¬ mici, agli stessi studiosi delle discipline interconnesse. In questa direzione è stato attivato un servizio per la diffusione dei risultati ottenuti dalle ricerche in corso, che si articola in particolare con la pubblicazione di libri bianchi sui vari temi (ad esempio quello sull'uso dell'etanolo miscelato alla benzina per l'autotrazione o quello sui rilevamenti statistici circa il riscaldamento degli edifici), con la riduzione in microfilm di tuttte le relazioni scientifiche e la loro messa a disposizione in tutte le città dove sia appena reperibile un apparecchio per la lettura, con la organizzazione di seminari per gli specialisti dei singoli campi, con l'istituzione (specie da parte dell'Eni che dispone di un ottimo centro di ricerca a San Donato Milanese) di «centri servizi energia» con personale in grado di quantificare alla propria utenza — costi perdite e ricavi — ogni eventuale riconversione di impianti, rilevamenti meteorologici a lunga scadenza. In particolare si è parlato, in questa conferenza-seminario, del «risparmio di energia nel riscaldamento degli edifici*. Il prof. Buffa del Politecnico di Torino ha presentato una relazione sul lavoro finora svolto: rilevazioni comparate sui condomini e sulle villette unifamiliari. ottimazione dei serramenti e impiego dei doppi vetri e di materiali coibenti, teleriscaldamento centralizzato, possibilità di risparmi nella produzione di acqua calda, utilizzo del calore residuo, sistemazione territoriale. Ne è già scaturito un insieme di indicazioni, procedimenti, materiali, integrazione di metodi diversi che possono sin d'ora venir messi a disposizione del pubblico e — più direttamente — degli operatori e conduttori di servizi. Una nota positiva: per il riscaldamento domestico si è mediamente risparmiato nell'inverno in corso rispetto a quello precedente un 650-700 mila tonnellate di equivalente petrolio. Una parte di questo risparmio è da attribuire alle condizioni climatiche più favorevoli, ma un buon settanta per cento è da ascriversi alle limitazioni imposte dalle autorità (venti gradi, ore di riscaldamento, ecc.) e anche agli accorgimenti e alle migliorie suggeriti dal Consiglio nazionale delle ricerche. E' una strada sulla quale occorre insistere. Umberto Oddone

Persone citate: Umberto Oddone

Luoghi citati: Milano, San Donato Milanese, Torino