Sacharov vuole partecipare al congresso dell'Accademia delle Scienze sovietica di Livio Zanotti

Sacharov vuole partecipare al congresso dell'Accademia delle Scienze sovietica Ma i membri dell'istituzione sembrano avari di solidarietà Sacharov vuole partecipare al congresso dell'Accademia delle Scienze sovietica DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — ..Finora cercano tutti di non compromettersi, e tacciono. Ma dovranno pur rispondere. Altrimenti vorrà dire che ciascuno avrà fatto la sua parte si sarà compromesso nel modo peggiore» dice Elena Banner, senza trattenere una smorfia di disappunto. Rimprovera anche un amico che l'accompagna, quando questi scuote la testa, scettico circa la possibilità che Sacharov ottenga la solidarietà sollecitata ai suoi colleghi accademici per interrompere sia pure brevemen te il suo esilio. La donna anziana eppure instancabile, continua a fare la spola tra Mosca e Gorkij, dove il marito è stato obbligato a risiedere più di un mese fa. E' lei. ormai, la sola «voce» dello scienziato dissidente, perciò ha raggiunto nuovemente la capitale, in treno, come sempre: vuole ottenere che l'Accademia risponda a Sacharov il quale chiede di partecipare al suo prossimo congresso annuale, dal 4 al 6 marzo, nella sede sulle colline di Lenin. Adesso è infatti il Premio Nobel per la pace a premere sull'Accademia delle Scienze. Egli teme la normalizzazione, l'irrevocabilità dell'esilio, che con il tempo potrebbe arrivare a spegnere la sua attività di critico irriducibile del regime. La separazione dall'Accademia era apparsa non a caso, un dal pruno momento, l'obiettivo perseguito dalle autorità nell'allontanarlo. Sacharov ha allora scritto un telegramma al presidente della intentissima corporazione. Aleksandrov. sollecitando a consentirgli di intervenire al Congresso, come è suo diritto. Se dal 1973 ad oggi i settecento e più accademici delle Scienze sovietici hanno rifiutato di cacciare il famoso fisico, resistendo alle pressioni del partito, adesso dovrebbero esigere la sua presenza all'assemblea più importante dell'anno per ribadire l'inviolabilità dei diritti d'ogni membro. E' una prova importante, sostiene Sacharov: se i suoi colleglli non mostreranno di essere inflessibili, il processo di erosione della loro autonomia diverrà inarrestabile. .Ma Aleksandrov ancora ieri non aveva dato segni di sé: la sua segreteria risponde che si trova in viaggio. All'Istituto Lebedev. il centro della ricerca fisica sovietica, dove Sacharov ha lavorato per 30 anni e fino al mese scorso, i responsabili amministrativi sono tutti in congedo o ammalati. Elena Banner non ha potuto parlare direttamente con nessuno. «Qualcuno fa sapere di trovarsi in imbarazzo, e Andreij Dmitrivic cosa dovrebbe dire», commenta. Si capisce lo scetticismo della persona che accompagna Elena Bonner. Richiedere una solidarietà attiva agli ac¬ cademici non sembra cosa da poco. Anche se Sacharov ha certamente ragione quando fa loro osservare che rimane pur sempre un accademico colui al quale verrebbe impedito di intervenire ad un atto al qua-' le la presenza è richiesta per statuto. Può trattarsi di un'altra manovra, oltre che di un ennesimo abuso nei suoi confronti. L'avvio di una procedura che punta all'assoluta neutralizzazione del leader dissidente. Livio Zanotti

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