Statali, scuole, poste e monopoli si annuncia un periodo di caos
Statali, scuole, poste e monopoli si annuncia un periodo di caos Per la mancata attuazione legislativa dei contratti 1976-78 Statali, scuole, poste e monopoli si annuncia un periodo di caos ROMA — Si preannuncia un periodo di caos nella pubblica amministrazione, nella scuola, nelle poste e nei telegrafi, nelle aziende dei monopoli e delle strade statali. I sindacati confederali dei postelegrafonici hanno deciso di attuare uno sciopero di ventiquattro ore entro il 15 marzo, mentre la segreteria della federazione unitaria degli statali ha deliberato con i sindacati dei monopoli e della scuola e con le strutture territoriali una serie di agitazioni articolate a partire dal 27 febbraio, con astensioni e assemblee nei luoghi di lavoro. « Una fase di lotta —sottolinea il segretario generale della Uilstatali. Vecchione — che potrebbe prolungarsi anche per mesi, coini'olgendc dai vigili del fuoco ai dipendenti delle dogane e degli altri uffici finanziari, della scuola, dei ministeri, delle poste e telegrafi». Le vertenze nei diversi settori del pubblico impiego hanno un motivo comune, cioè la mancata attuazione legislativa dei contratti 1976-78, e alcuni aspetti caratteristici delle differenti realtà operative. I postelegrafonici sollecitano, insieme all'applicazione del vecchio contratto, la presentazione del progetto di riforma aziendale per collegare le condizioni normative e salariali dei lavoratori a una nuova organizzazione del lavoro, una iniziativa «strutturale» per una maggiore produttività ed efficienza aziendale, il rientro dell'attacco diretto dall'amministrazione delle poste al potere contrattuale della categoria con la rimessa in discussione delle intese concluse. Gli statali, i dipendenti dei monopoli, il personale della scuola richiamano l'attenzione del governo e del Parlamento soprattutto sulla vi¬ cenda contrattuale. Le tre categorie, che hanno ottenuto con un provvedimento transitorio un miglioramento economico di 30.000 lire mensili, rilevano l'urgenza che il Consiglio dei ministri decida una proroga nella riunione in programma per giovedì, in modo da evitare l'assurdo che dal prossimo mese le categorie siano costrette a restituire gli aumenti percepiti dal mese di luglio. Per evitare la paralisi della pubblica amministrazione, secondo Vecchione, il governo dovrebbe responsabilmente prorogare il provvedimento, per la terza volta, per un tem po non superiore ad un mese e. nel frattempo, sollecitare l'approvazione definitiva del la legge 737. Una delegazione degli statali ha ottenuto ieri assicurazione in questo senso dall'on. Gitti, relatore sulla legge complessiva per l'attuazione dei contratti. Altri motivi di tensione nell'area del pubblico impiego Oltre cinquemila precari, provenienti da ogni parte d'Italia, hanno attuato ieri una manifestazione in piazza Santi Apostoli per reclamare l'assunzione a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione e confermare il ri getto della proposta governa tiva per la loro assunzione come «fuori ruolo» in attesa di concorsi. I vigili urbani di Ro ma scioperano oggi per l'intera giornata in segno di prote sta contro il risultato negati vo di un incontro tra il sinda cato autonomo Fiadel-Cisal e i rappresentanti dell'ammini strazione capitolina.
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