Il risparmiatore cerca le scadenze più brevi di Renato Cantoni

Il risparmiatore cerca le scadenze più brevi Voci sull'aumento del costo-denaro Il risparmiatore cerca le scadenze più brevi Venerdì le preferenze sono andate ai Bot trimestrali La consueta asta dei Bot lia avuto un esito regolare. Degli 8500 miliardi messi in vendita, contro 6250 miliardi rimborsati in pari data, il ..sistema» ne ha assorbiti 6282.375 e la Banca d'Italia i rimanenti 2217.625. Tenendo conto degli interessi pagati anticipatamente vi sono 450 miliardi circa di sottoscrizioni in meno di quanto sarà pagato dal Tesoro a fine mese. Probabilmente questo importo verrà pareggiato dai consueti acquisti che gli operatori più prudenti effettuano dopo aver conosciuto i risultati, preferendo pagare qualche centesimo in più piuttosto che correre l'alea di assegnazioni alla cieca. Se vi sarà una immissione netta di liquidità essa avverrà in sede di rinnovo dei Cct scadenti il primo marzo. Domani sapremo quanti dei 1800 miliardi maturati sono stati reimpiegati in Cct biennali all'interesse minimo del 6.35% semestrale, indicizzati sul rendimento dei Bot e con una prima cedola del 7.7%. Non è pensabile, infatti, che nell'attuale situazione molto fluida per il costo del denaro siano assorbiti tutti i 2000 miliardi offerti al pubblico. Proprio dieci giorni fa la Banca Centrale statunitense ha inaspettatamente elevato il tasso di sconto dal 12wr al 13%. segnale inequivocabile di un aggravamento del pericolo inflazionistico. Immediatamente il prime rate è aumentato di mezzo punto, dal 15,25% al 15.76%. Wall Street ha perso parecchio terreno e le obbligazioni sono ribassate. Le previsioni sono però ancora più nere perché venerdì il prime rate è stato portato al 16.50% e qualche commentatore stima che l'apice non sia stato ancora toccato. Giappone e Danimarca hanno a loro volta aumentato il tasso di sconto e alcune banche francesi hanno ritoccato il prime rate di mezzo punto. Corrono voci poi che anche la Germania si appresterebbe ad adottare alcune misure mo¬ netarie in questa direzione. In Italia già da tempo vi era una diffusa aspettativa di svalutazione o. per meglio dire, di una modesta correzione del tasso di scambio della lira. Non vi era però nulla di concreto, perché le nostre riserve valutarie sono tuttora abbondanti e si avvicina la stagione sempre favorevole ai nostri conti con l'estero. Piuttosto una misura del genere è auspicata da alcuni settori per rendere più competitive le nostre esportazioni. La Banca d'Italia ha rintuzzato decisamente alcune manovre speculative o quanto meno anticipatrici, ma ora si trova di fronte a nuovi problemi che sono stati subito recepiti dal mercato e che hanno trovato conferma in occasione dell'asta dei Bot. Se la tendenza all'innalzamento dei tassi di interesse continuerà è da considerarsi sufficiente l'aumento di tre punti del saggio di sconto adottato all'inizio di dicembre? Già in Borsa il promettente o addirittura impetuoso. rialzo dei primi due giorni del ciclo operativo di marzo è stato bloccato dal diffondersi di voci circa un aumento del costo del denaro. E' chiaro che il nostro istituto di emissione adotterebbe a malincuore misure che potrebbero avere negativi effetti congiunturali, ma la cosa non dipende da noi. Come si difendono gli investitori e le aziende di credito? Accorciando drasticamente la durata degli impieghi per rischiare il meno possibile. Ecco che all'asta dei Bot le preferenze sono andate decisamente alla scadenza trimestrale e i 3500 miliardi sono stati spazzati via (la richiesta è stata di 3623 miliardi per cui si dovrà procedere a riparto). Dei 3000 miliardi di Bot semestrali il sistema ne ha acquistati 1505 e dei 2000 miliardi annuali poco più della metà (1277 miliardi). I prezzi di aggiudicazione sono stati in linea con quanto auspicato dalla Banca d'Italia vale a dire, a seconda delle scadenze, rispettivamente 15,15%. 15.10% e 14,55%. tenendo conto nel calcolo dell'interesse semplice, mentre essi salgono a 16.03%. 15.67% e 14.55% tenendo conto dell'interesse composto. Sono state in tal modo totalmente eliminate le irregolarità riscontrate a fine gennaio quando la debordante liquidità, derivante dallo spostamento di ingenti flussi di capitali dai depositi bancari ad altre forme di investimento, aveva provocato anormali flessioni nei rendimenti dei Bot. soprattutto per quelli semestrali. Allora la Banca d'Italia, per ristabilire l'equilibrio aveva provveduto a stringere ancora più i freni del credito immettendo liquidità solo quando assolutamente indispensabile e a costi molto onerosi. Questa politica dovrà nel futuro prendere in considerazione anche gli avvenimenti esterni spesso contrastanti e imprevedibili. Renato Cantoni

Luoghi citati: Danimarca, Germania, Giappone, Italia