Ospedale con 1600 posti letto minaccia la chiusura a Napoli di Adriaco Luise
Ospedale con 1600 posti letto minaccia la chiusura a Napoli Il vecchio complesso del Primo Policlinico Ospedale con 1600 posti letto minaccia la chiusura a Napoli Così non può più funzionare - Ma il suo fermo metterebbe in crisi la prima facoltà di medicina (14 mila studenti) bloccando il già difficile avvio della riforma sanitaria NAPOLI — E' esploso il caso del Primo Policlinico: 1600 posti letto per far fronte alla domanda di assistenza sanitaria degli emarginati del centro storico, dei meno abbienti dei rioni abbandonati nel dopoguerra dai professionisti e dalla borghesia. Sono venuti al pettine i nodi relativi alle gravissime carenze strutturali delle cliniche della Prima Facoltà di medicina, sono emerse in tutta la loro drammaticità le disfunzioni e le deficienze, che passano sulla pelle di molte persone sofferenti. L'..ospedale dei poveri e della vergogna» minaccia di chiudere. Si pensa di porre fine alla situazione di estrema precarietà, in cui si dibattono, giorno dopo giorno, infermi, docenti e studenti. Nell'ultima riunione del consiglio di facoltà del Primo Policlinico è stato deciso di ricorrere al drastico provvedimento. E' stata approvata una mozione in cui si minaccia di sospendere ogni attività assistenziale dal prossimo 1 aprile e di estendere lo stato di agitazione ad ogni altra attività nel mese successivo se non si provvede alla completa ristrutturazione delle cliniche universitarie Dopo la presa di posizione della Facoltà di giurisprudenza, che per mancanza di aule, nei giorni scorsi, ha sospeso esami e lezioni fino alla fine di febbraio, è ora la volta del Primo Policlinico a denunciare i sintomi del malessere della nostra università con oltre 100 mila iscritti. Quali riflessi potrà avere l'eventualità che si giunga al blocco dei ricoveri e dell'assistenza della Prima facoltà di medicina? Sul piano didattico 14 mila studenti non potranno frequentare le facoltà, dovranno ritardare gli esami e rinunciare al tirocinio. Vi sono poi 3 mila medici iscritti nelle diverse scuole di specializzazione e la paralisi coinvolgerebbero anche loro. Sul piano dell'assistenza sanitaria sarebbe un vero disastro, dal momento che la soppressione a Napoli di 1600 posti letto, con la riforma che stenta ad avviarsi, sarebbe un colpo durissimo. «La nostra Facoltà è veccliia perché è rimasta tate da quando è sorta — afferma il preside prof. Paolo Conforti —c'è stata la volontà politica di lasciarla nel centro storico perché fosse un centro propul- sore ed è invece un complesso non più in grado di assolvere alle sue funzioni». Il Primo Policlinico, nato agli inizi del secolo — 176 docenti. 240 assistenti e 2 mila parasanitari — vent'anni dopo era già considerato una struttura inadeguata. Nel cuore di Napoli, tra piazza Miraglia e via Sant'Andrea delle Dame via Costantinopoli e via Del Sole, benché abbia avuto accademici di prestigio ha sempre lottato contro una situazione di estrema precarietà, aggravatasi dopo la realizzazione nella zona collinare del Vomero della seconda facoltà di medicina, un complesso ultramoderno. Ora il disagio è giunto al punto di rottura. Alle condizioni fatiscenti dei locali si aggi ungono deficienze sul piano igienico (gli ascensori servono al trasporto del cibo, delle immondizie e degli ammalati in barella), la mancanza di un gruppo elettrogeno, l'impossibilità di ultilizzare moderne apparecchiature di recente acquistate per scarsa specializzazione del personale parasanitario. Una serie di problemi che solo una totale riorganizzazione potrebbe risolvere. L'opera di risanamento incontra ostacoli non tanto per mancanza di fondi — sarebbero disponibili una ventina di miliardi — quanto per l'incapacità di trovare soluzioni transitorie per la durata dei lavori. «Esistono dei tempi tecnici di cui bisogna tener conto, delle leggi da rispettare: —afferma il Rettore Magnifico prof. Giuseppe Cuomo — a Napoli si viaggia con ritardi di lustri perogni iniziativa». Adriaco Luise
Persone citate: Giuseppe Cuomo, Paolo Conforti
Luoghi citati: Napoli
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