Sconfitta la linea di Zac di Luca Giurato

Sconfitta la linea di Zac Sconfitta la linea di Zac (Segue dalla 1 " pagina) giustizia», ha detto il leader nel suo discorso d'addio. Zaccagnini è stato molto duro ed esplicito con quanti (soprattutto i fanfaniani). lo hanno accusato di aver tradito la de per aver proposto la caduta della pregiudiziale verso il pei: «C'è una parte della polemica che con serenità, ma con fermezza, devo respingere: ed è quella che pretende di trovare nella mia reIasione una specie di fuoriuscita dalla nostra storia e una deformazione della fisionomia autentica del nostro partito». Ha rivolto al psi e alle forze laiche minori quei riconoscimenti politici che erano un po' mancati nella relazione d'apertura. Ha però ribadito, punto per punto, con passione e orgoglio, la linea del «confronto» con il pei e la necessità assoluta di ricercare tutte le strade possibili per un negoziato senza pregiudiziali. Cossiga si è detto d'accordo su tutto e per tutto sul piano umano e morale oltre che politico, con Zaccagnini. «Io — ha dichiarato il presidente del Consiglio — all'ultimo Congresso votai per lui. Con lui ho condiviso momenti tragici e tremende responsabilità. Vorrei ricordare ancora che Zaccagnini è stato il protagonista di una bella e grande stagione di sperarne nel nostro partito». Cossiga ha ribadito quanto già disse Pertini: il suo governo se ne andrà solo se verrà bocciato da un voto del Parlamento. Sul confronto con il pei ha avuto parole molto ferme e, ovviamente favorevoli: -Da parte della de e delle altre forse politiche democratiche è utile e necessaria la politica del confronto con il pei sui temi dell'emergenza attuale e sui grandi temi dello sviluppo democratico. Con onestà ritengo che è nell'interesse di tutti che vada sviluppato il dialogo con il pei. non per fare esami ad alcuno, ma per chiarire a tutti, a noi stessi e agli altri, cosa siamo, cosa vogliamo e dove intendiamo andare». Fanfani ha dichiarato guerra aperta alla linea politica del segretario del partito e del presidente del Consiglio. Ha completamente scavalcato a destra il suo pupillo Forlani. pronunciando uno dei discorsi più duramente e esplicitamente anti-pci di un Congresso dove — è doveroso precisarlo — il partito di Berlinguer ha ricevuto più dissensi che consensi. Il presidente del Senato ha motivato il suo «no» al pei. soprattutto per ragioni internazionali. A suo giudizio la formazione di un governo di emergenza sarebbe quasi un atto di guerra agli Stati Uniti. I comunisti «non ancora maturi per l'Occidente», devono restare all'opposizione. Punta sul psi, le cui decisioni hanno necessariamente «un peso superiore aia sua consistema elettorale». Quanto alla de Fanfani ha chiesto maggioranze chiare e definite e ha detto che Zaccagnini vuol portare la de nell'abisso. Non sono mancate anche se meno del solito battute invettive, repliche feroci ai suoi contestatori in platea. Non era il Fanfani esplosivo e scoppiettante del Congresso del "73. che segnò la svolta dal centrismo al centrosinistra. E' stato più riflessivo di allora. Pensa a una svolta di centrodestra e a imminenti elezioni anticipate? Luca Giurato

Luoghi citati: Stati Uniti