Funziona da 500 anni sull'Adda iI traghetto ideato da Leonardo di Ugo Guadalaxara

Funziona da 500 anni sull'Adda iI traghetto ideato da Leonardo Il barcone che unisce le sponde di Como e di Bergamo Funziona da 500 anni sull'Adda iI traghetto ideato da Leonardo I «Caronte» sono due cognati, che lavorano per conto del Comune di Imbersago - Le loro tariffe sono modeste: 150 lire ogni passante, 200 lire a ogni capo di bestiame BERGAMO — E' stato inventato cinquecento anni or sono e funziona perfettamente ancora adesso. Il progetto originale è esposto al museo della Scienza e della tecnica di Milano, e costituisce un esempio di come il genio umano possa risolvere, sfruttando le mille risorse della natura, ogni problema. E' il traghetto che collega le due sponde dell'Adda, fra Imbersago, in provincia di Como, e Villa d'Adda, in provincia di Bergamo. Lo ha inventato — fra le tante altre cose grandi e piccole — quello che era appunto un genio: Leonardo da Vinci. Purtroppo, questo traghetto, utilissimo e come si è visto addirittura storico, giace qua-! si nell'oblio. Invece di valorizzarlo, magari di utilizzarlo anche in altre località, le autorità se ne disinteressano. La sua sopravvivenza è affidata a pochi privati e, più precisamente, a due uomini e alle loro mogli. Per fortuna, bisogna dire che questi nuovi Caronte hanno preso a cuore l'incarico (anzi, diremmo la missione) e vi si dedicano diligentemente dall'alba al tramonto. Ma in che cosa consiste questo traghetto? Il «barcone di Leonardo», come con familiarità, quasi con affetto, viene chiamato nella zona, è costituito molto semplicemente da una piattaforma quadrata appoggiata su due barche e per spostarlo da una sponda all'altra si sfrutta, per mezzo di un timone, la corrente del fiume. Per non essere sospinti a valle e seguire invece sempre lo stesso percorso, il traghetto è «ancorato» a un cavo aereo, steso fra le due sponde. Tutto qui. Il tragitto non è lunghissimo, ottantasei me¬ tri, e la profondità massima del fiume è di sette-otto metri. Tempo della «traversata» tre minuti. Il grande Leonardo lo ideò durante un soggiorno nella zona, ospite del duca Francesco Melzi d'Eril a Vaprio d'Adda, e dei conti Castelbarco di Imbersago. Il fiume, a quel tempo, aveva altre caratteristiche: l'alveo non superava tra Imbersago e Villa d'Adda i venti metri di larghezza e nel periodo di secca era anche possibile attraversarlo a piedi. Quando però c'era l'acqua i collegamenti tra le due sponde erano praticamente bloccati. Non è dato sapere se il «barcone» fu realizzato subito o soltanto successivamente, né quando esso venne impie¬ gato per un servizio regolare. La prima traccia ufficiale della sua esistenza (oltre al progetto originale di Leonardo) si trova in un documento del 1886, che però non fornisce particolari. Il servizio fu sospeso agli inizi del Novecento. quando al fine di sfruttare il fiume per l'agricoltura e per l'industria si costruì più a valle la diga di Paderno, e il corso dell'Adda venne per un lungo tratto sconvolto. L'alveo fra Imbersago e Villa d'Adda fu ampliato. Il traghetto riapparve nel 1915, e cioè agli inizi della prima guerra mondiale, grazie alla costituzione di un consorzio tra i due comuni interessati. Nel 1940 però i bergamaschi si ritirarono, abbandonando onori e oneri a Imbersago. Questo comune, dapprima gesti il servizio in proprio. Attualmente, come si è detto, i «Caronte dell'Adda» sono due uomini, due cognati. Paolo Viscardi, 40 anni, e Renato Villa, 36 anni, aiutati dalle loro mogli. Il comune di Imbersago chiede loro ogni anno una tassa di due milioni e mezzo di lire, e c'è da credere che i quattro traghettatori non... nuotino nell'oro. Lavorano anche a richiesta di un'unica persona, ma le tariffe stabilite dal comune di Imbersago tre anni or sono e non più modificate, sono assai modeste: 150 lire per ogni passante, 200 lire se questi ha la bicicletta, 200 lire per ogni capo di bestiame. 250 lire per, una moto, da 400 a 800 lire per una automobile, a seconda della cilindrata, 400 lire per un carro agricolo. Vi sono inoltre gli abbonamenti per gli operai: 500 lire per farsi traghettare una settimana Ma a parte poche decine di clienti, più o meno fissi, il servizio, appunto perché poco conosciuto, viene utilizzato quasi esclusivamente d'estate, la domenica, dai gitanti giunti sulle sponde dell'Adda in cerca di frescura. Ugo Guadalaxara

Persone citate: Caronte, Francesco Melzi D'eril, Leonardo Da Vinci, Paolo Viscardi, Renato Villa