Forse un consorzio di banche rileverà i debiti dei Caltagirone con l'Italcasse di Natale Gilio

Forse un consorzio di banche rileverà i debiti dei Caltagirone con l'Italcasse Forse un consorzio di banche rileverà i debiti dei Caltagirone con l'Italcasse ROMA — Una colossale operazione starebbe per essere varata per salvare i fratelli Gaetano, Camillo e Francesco Caltagirone, fuggiti all'estero dopo l'emissione del mandato di cattura emesso a loro carico dalla procura della Repubblica di Roma. Secondo notizie non ufficialmente confermate che circolavano ieri sera, un consorzio di banche, con capofila di Banco di Santo Spirito, sarebbe disponibile a rilevare i crediti concessi dall'Italcasse a 23 società dei Caltagirone, di cui 19 già dichiarate fallite dal tribunale fallimentare. Il consorzio, di cui farebbe¬ ro parte, oltre al Banco di Santo Spirito (esposto per suo conto per oltre 90 miliardi) la Banca Nazionale dell'Agricoltura, la Banca Nazionale del Lavoro, la Cassa di Risparmio di Roma, il Monte dei Paschi di Siena e altre aziende di credito, verserebbe all'Italcasse circa 200 miliardi, di cui 70 subito e 130 miliardi gradualmente, contro pagamento degli immobili dei Caltagirone sui quali l'Italcasse vanta una garanzia reale. Una volta venduti gli immobili, il consorzio sarebbe disponibile a versare all'Italcasse le eventuali plusvalenze realizzate fino alla concorrenza dell'in¬ tero credito maturato dall'istituto verso i fratelli Caltagirone. In pratica, circa 250 miliardi compresi gli interessi maturati dal '77 ad oggi. Se l'operazione di cui si parla dovesse andare in porto, il consorzio di banche si sostituirebbe all'Italcasse nella posizione di creditore verso i Caltagirone. Verrebbe di fatto anche alleggerita la posizione giudiziaria dei tre palazzinari, anche se è improbabile che si possa arrivare alla revoca del mandato di cattura. L'indagine giudiziaria avrebbe infatti accertato che i Caltagirone si sono resi responsabili di «distrazione, dis- sipazione e occultamento di attività patrimoniali", mancando all'appello ben 120 miliardi, (rispetto agli oltre 200 ottenuti dall'Italcasse) dei quali finora non si è riusciti ad accertare l'utilizzazione effettiva. I Caltagirone, dal canto loro, fanno sapere dall'estero di disporre, a lavori ultimati dei tanti fabbricati rimasti a metà, di un patrimonio immobiliare di circa 700 miliardi di lire. Una stima che, comunque, non coincide con quella effettuata dalle banche creditrici per le quali il valore attuale dei palazzi non supera i 300 miliardi. Evidentemente, tenendo conto di quest'ultima valutazione ci si è mossi (se le notizie diffuse ieri sera a Roma sono esatte) lungo la strada del consorzio, sicuri su questa base di poter recuperare gli enormi crediti che le banche, sostituendosi all'Italcasse, dovranno cercare di recuperare. Ciò che non si comprende è perchè le banche devono intervenire a salvare i Caltagirone dato che l'Italcasse ha un credito di circa 250 miliardi e dato anche che gli immobili, una volta venduti, ne consentono la totale copertura. Natale Gilio

Persone citate: Francesco Caltagirone