La bilancia commerciale del '79 ha un deficit di 4725 miliardi

La bilancia commerciale del '79 ha un deficit di 4725 miliardi Rispetto al 978 il «buco» si è allargato di 13 volte La bilancia commerciale del '79 ha un deficit di 4725 miliardi Le esportazioni sono aumentate del 26,1% ma le importazioni sono salite del 35,1 - Le voci che hanno negativamente pesato di più petrolio e alimentari ROMA — L'interscambio dell'Italia con l'estero si è chiuso nel 1979 con un deficit di 4725 miliardi di lire, una cifra che è pari a tredici volte quella (363 miliardi) che segnò il passivo dell'anno scorso. Dai dati diffusi ieri dall'Istat risulta che il colossale aumento del passivo è stato determinato soprattutto dalle notevoli importazioni di alimentari, prodotti petroliferi metallurgici e chimici. Nel 1979 l'Italia ha sborsato 64.652 miliardi di lire per le importazioni ed ha ricavato invece 59.927 miliardi dalle esportazioni. Si sono inoltre accentuate le difficoltà per le esportazioni, che sono cresciute soltanto del 26,1 per cento, mentre le importazioni sono aumentate del 35,1 per cento. A dare l'ultima gravosa spinta al peggioramento del deficit finale della bilancia sono stati i conti di dicembre; l'interscambio di dicembre, si è chiuso infatti con un passivo di 1718 miliardi di lire (contro un passivo di 545 miliardi nel dicembre del 1978). Nello scorso dicembre l'import è costato 8905 miliardi di lire, l'export ha fruttato 7187 miliardi. Il saldo passivo di 1718 miliardi in dicembre è stato determinato per 1629 miliardi dai prodotti petroliferi e per 89 miliardi dalle altre merci; per tutto il 1979 il passivo di 4725 miliardi è la risultante di un saldo negativo di 9887 miliardi imputabile ai prodotti petroliferi e di un saldo attivo di 5162 miliardi relativo ad altre merci. Soltanto tre settori, sugli otto comparti di base, hanno chiuso in attivo: quello del tessile-abbigliamento, che ha registrato un attivo di 7399 miliardi (6044 l'anno prima), quello meccanico con 6456 miliardi (5832), quello dei tra¬ sporti con 1954 miliardi (1904). Un ribaltamento negativo si è verificato per il settore metallurgico, che ha chiuso il 1979 con un passivo di 1355 miliardi di lire, mentre l'anno precedente aveva segnato un attivo di 48,2 miliardi. Per gli altri settori in passivo queste le cifre: per combustibili e prodotti petroliferi il deficit è stato di 10.634 miliardi (8019 l'anno prima), per quello alimentare di 4926 miliardi (4568), per quello chimico di 2299 miliardi (1282). Un settore che ha pesato fortemente sul deficit è quello che abbraccia prodotti disparati, dai mobili in legno, alla carta e cartotecnica, ai materiali da costruzione, ai lavori in vetro e cristallo, eccetera. In questo settore il deficit si è più che quadruplicato: da un passivo di 322 miliardi registrato nel 1978 si è passati a 1319 miliardi nel 1979. Nel settore alimentare sono sensibilmente aumentate le quantità importate: ortofrutticoli +19% rispetto al 1978, semi e frutti oleosi + 36%, olii e grassi +37%, suini +37%, bovini +9%, carni macellate + 8%, pesce +13%, formaggi + 10%, caffè, cacao e spezie varie +16%. Sono invece ca¬ late, in quantità, le importazioni di frumento e derivati (—18%) e segale, orzo e avena (—14%). Fra le esportazioni alimentari hanno migliorato il settore degli ortofrutticoli, quello dei prodotti dolciari, dei formaggi, dei vini e del frumento.

Luoghi citati: Italia, Roma