Campisi

Campisi Campisi (Segue dalla 1 * pagina) che essa era complice della rapina. La donna fu identificata per Ina Maria Pecchia, arrestata dopo la scoperta del covo di Vescovio, che in un primo tempo fu ritenuto la prigione br di Aldo Moro. Campisi è stato catturato lunedi a Cinisello Balsamo, presso il Bar Nilo mentre con Carmelo Zadera, 33 anni, di Catona (Reggio Calabria) si stava avviando verso il locale. Anche Zadera è finito in carcere per favoreggiamento e partecipazione a banda armata. Con le stesse accuse sono stati arrestati: Antonio Caforio, 32 anni, di Francavilla (Brindisi); Sarlo Luciano, di 18 anni, di Cusano Milanino (Milano); Franco Calandro. 30 anni, di San Leucio di Sannio (Benevento). L'operazione si è estesa a Nicotera (Catanzaro) dove è stato fermato sotto l'accusa di favoreggiamento Francesco Mileto, che aveva ospitato il Campisi nel proprio alloggio a Cinisello Balsamo. La Digos ha effettuato inoltre una serie di perquisizioni, arrestando Carmela Mancuso, 30 anni, di Mazzarino (Caltanissetta) e Filco Stefico, 27 anni, di origine slava, che abitava insieme con la Mancuso: nel loro alloggio sono stati trovati 16 grammi di eroina, 12 milioni di lire e materiale di ricettazione. Per detenzione abusiva di arma da fuoco è poi finita in carcere Lorenza Sergi, 27 anni, di San Lorenzo (Reggio Calabria), titolare del bar Nilo, trovata in possesso d'una pistola Mauser. Nessuno degli arrestati, a eccezione di Campisi, avrebbe precedenti per partecipazione a atti terroristici — hanno detto gli inquirenti — gli arresti confermano ancora una volta la collusione fra la delinquenza comune e i gruppi terroristici. Antonio Campisi è l'undicesima persona arrestata nell'inchiesta sul covo scoperto a Vescovio nel Reatino il 21 luglio scorso. Con il medico romano Guglielmo Guglielmi, soprannominato «Comancho», tuttora latitante, Campisi è ritenuto uno dei capi delle Unità combattenti comuniste. Era ricercato dal 17 agosto 1979 assieme a Guglielmi, Carlo Torrisi (detto «Leo»), Maria Antonietta Jucci (detta «Mina») e Agostino L. R., ritenuto un mafioso, tutti coinvolti nelle attività delle Ucc.