Molte regioni senza benzina cisternisti ancora in sciopero di Eugenio Palmieri

Molte regioni senza benzina cisternisti ancora in sciopero Si tenta di scongiurare l'agitazione ad oltranza Molte regioni senza benzina cisternisti ancora in sciopero ROMA — Si tenta di scongiurare lo sciopero ad oltranza dei cisternisti privati che potrebbe provocare gravissimi contraccolpi nei rifornimenti di prodotti petroliferi. Questa mattina le rappresentanze sindacali della categoria (Anita, Fita e Fai) vengono ricevute, insieme con quelle delle compagnie petrolifere, al ministero dei Trasporti: il Governo è intenzionato a condurre una mediazione sulla questione che sta diventando sempre più delicata. Sabato è terminata l'agitazione dei cisternisti ma la Fai ha deciso ugualmente d'andare avanti ad oltranza mentre Anita (la più importante delle tre, aderente alla Conf industria) e Fita hanno sollecitato i propri associati a tornare alla normale attività di trasporto dei prodotti petroliferi dalle raffinerie alle pompe di distribuzione. «Ci saremmo presentati all'incontro con il Governo — ci ha detto il segretario generale dell'Anita, Gattamelata. — nel modo peggiore-. La spaccatura all'interno delle tre principali organizzazioni che coprono il 40 per cento del rifornimento del mercato ha innescato una pericolosa spirale e gli autonomi hanno avuto facile gioco nel picchettaggio di alcune raffinerie. Il risultato è che in molte zone del triangolo industriale (ma anche in Campania) è stato impossibile rifornire le stazioni di servizio e in molti casi è stato affisso il cartello «benzina esaurita». La situazione negli aeroporti è preocccpante: mentre a Capodichino (Napoli) la disponibilità di kerosene ammonta soltanto all'equivalente di un'autobotte, a Fiumicino (Roma), a Linate e Malpensa (Milano) il quadro non è molto più rassicurante. Si profila la possibilità che alcuni voli debbano essere cancellati. Quali sono le richieste principali dei cisternisti? Risponde ancora Gattamelata: -1) che le tariffe, come è stato deciso in agosto, vengano adeguate ai costi cresciuti notevolmente negli ultimi tempi; 2) che vengano poste le basi per la creazione di un metodo automatico che riconosca le variazioni dei costi. Non possiamo ripresentarci agli occhi della gente con la situazione che s'è creata in questi giorni-. Fino a ieri sera non era ancora certo se il Governo sarebbe stato rappresentato nella trattativa dal ministro Preti, dal sottosegretario Degan o dal direttore generale della Motorizzazione, ing. Danese. C'è la volontà di non esasperare gli animi e Anita e Fita sono disponibili al dialogo e si riservano ulteriori azioni di lotta soltanto dopo aver valutato i risultati dell'incontro al ministero dei Trasporti. Alla Fai. invece, le previsioni sono più pessimistiche. La base della nostra associazione — si afferma -è favorevole al fermo ad oltranza e la situazione sta diventando molto pesante in alcune zone. Il blocco dei rifornimenti, attuato da martedì scorso dalle tre organizzazioni e da sabato soltanto dalla Fai, avrebbe riscosso un'adesione del 65-70 per cento tra gli autotrasportatori. « Ulteriori azioni di lotta — sostiene il presidente della Fita (circa 28.000 associati), Menichelli — potranno aversi se l'incontro con il Governo dovesse rivelarsi infruttuoso. Chiediamo un adeguamento dei costi nonché l'applicazione del titolo terzo della legge "298" del 1974 cioè le tariffe obbligatorie-. Gli organi direttivi delle associazioni degli autotrasportatori faranno un esame della situazione poco dopo la riunione ai Trasporti. Sul tappeto, oltre alle tariffe e alla determinazione d'un nuovo metodo tariffe-costi, altri temi come l'introduzione d'una clausola compromissionaria per l'esame e la soluzione delle vertenze, nonché una precisa elencazione dei prodotti petroliferi tra i quali devono essere inclusi i trasporti con chilometri. L'assemblea della Fai a Tortona ha messo in evidenza come la categoria non sia più disposta a subire rinvìi: oggi si vedrà se intorno ad uno stesso tavolo c'è la possibilità di un accordo verso il quale, almeno a parole, le compagnie petrolifere non sembrano intenzionate a tirarsi indietro. . _ . , , Eugenio Palmieri

Persone citate: Degan, Fita, Menichelli, Preti

Luoghi citati: Campania, Capodichino, Milano, Napoli, Roma, Tortona