Assistenza migliore agli anziani nelle nuove «Comunità alloggio»

Assistenza migliore agli anziani nelle nuove «Comunità alloggio» Assistenza migliore agli anziani nelle nuove «Comunità alloggio» Illustrati all'Istituto di riposo di corso Unione Sovietica i programmi di Comune e Regione - «Casa protetta» per non autosufficienti Comune e Regione hanno definito i programmi di intervento per migliorare l'assistenza agli anziani. Da una parte si è pensato agli autosufficenti che avranno a disposizione una serie (4 sedi finora) di comunità alloggio. Dall'altra verrà creata una «Casa protetta» per i non autosufficienti in una nuova costruzione che sorgerà tra l'Istituto di riposo per la vecchiaia di corso Unione Sovietica 220 (in via di trasformazione e l'«albergo» di via San Marino. Su questi argomenti si è discusso ieri mattina nella Casa degli anziani, in un padiglione del vecchio ricovero. Erano presenti alcuni dei 450 ospiti, i parenti degli stessi, il presidente dell'Istituto, dott. Garbagnati. la dottoressa Mariotti del consiglio di amministrazione, l'ardi. Chiappati per la Regione. In rappresentanza del comune c'era la dott. Buronzo che ha cosi sintetizzato: -Gli anziani hanno bisogno di assistenza sanitaria e assistenza generica. Nel primo caso dovranno essere gli ospedali a intervenire direttamente. Per il secondo problema occorre fare una distinzione: se possibile, è bene che gii ansianì restino a casa loro. Altrimenti, è il caso delle persone rimaste sole, interverrà il comune sistemandole presso una delle comunità alloggio. Per i non autosufficienti ci sarà la "Casa protetta" in cui non è però previsto l'impiego di personale medico e paramedico-. Quest'ultima frase e stala quella che ha fatto discutere maggiormente. Secondo la dottoressa con alloggi Mariotti la nuova «Casa protetta destinati a ospitare sei ricoverati, risponderà appieno ai bisogni dei degenti ora sparsi nei cronicari o nelle infermerie delle case di riposo. • I non autosufficienti clinicamente guariti, potranno qui — ha detto la Mariotti —soddisfare il desiderio di avere una casa propria e piano piano rial In are eventuali ini alidi tà motorie-. Ma come verranno assistiti i non autosufficienti in assenza di personale specializzato? Infermieri e medici dell'Istituto di riposo sono abbastanza perplessi. In qualsiasi momento un1 anziano in quelle condizioni può avere bisogno anche solo di una semplice fleboclisi. Assistenti sociali o volontari saranno in grado di intervenire? Altrettanta perplessità di fronte alla «Casa protetta» hanno dimostrato i parenti dei ricoverati. «E' un'utopia — ha detto la figlia di un ospite dell'Istituto —. Come é possibile lasciare privi di assistenza specializzata anziani che non sono più in grado di riacquistare un minimo di autosufficienza? Ci sono persone che per anni sono state parcheggiate su un letto. E' follia pensare che questi anziani possano recuperare, seppure mi>arte. l'infermità-. -La "Casa protetta" — ha risposto la dott. Mariotti — nasce per superare l'attuale incomprensione tra pazienti, parenti e infermieri e tra personale laico e religioso. Il ricoverato avrà a disposizione una persona che lo aiuterà nei movimenti e nelle necessità urgenti. Alle pulizie sarà destinato al tra personale-. f. bad.

Persone citate: Garbagnati, Mariotti