Trudeau rispunta nel futuro del Canada Domani la verifica della sfida a Clark di Fabio Galvano

Trudeau rispunta nel futuro del Canada Domani la verifica della sfida a Clark Elezioni per il Parlamento del secondo paese del Nord-America Trudeau rispunta nel futuro del Canada Domani la verifica della sfida a Clark «Percìvé Joe Clark tiene un tacchino sotto il braccio? Per avere pezzi di ricambio-. Una battuta impietosa, una delle tante che hanno svilito il premier canadese nel corso di una campagna elettorale dalla quale, col voto di domani, il suo rivale Pierre Elliott Trudeau potrebbe riavere i galloni di primo ministro che gli erano stati clamorosamente strappati alle elezioni del maggio scorso. La rinascita politica di Trudeau. che dopo quella sconfitta aveva annunciato il suo ritiro dalla vita politica (ma il ripensamento fu quasi immediato), è il risultato di numerosi fattori concomitanti. L'uomo che per undici anni aveva governato il Canada non è torse più la figura carismatica che trascinava la folla, il playboy che faceva fremere i cuori delle canadesi: è un uomo di 60 anni, sempre elegante e col garofano all'occhiello, e solo a tratti rivela certi atteggiamenti spregiudicati che gli erano valsi la nomea di «bucantere» o di «sceriffo del West-. Gli resta però un fascino di fondo che il.. face/fino» Clark certamente non ha. Il fascino, tuttavia, non basta per far risalire la corrente a un uomo politico pesantemente sconfitto pochi mesi fa. In buona misura, dicono in Canada, ha contribuito lo stesso Clark, con una serie di gravi errori politici. La decisione, per esempio, di spostare l'ambasciata canadese in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, precipitosamente rientrata di fronte a un embargo commerciale minaccia to dai partners arabi del Canada: oppure la durezza con cui ha cercato di introdurre severe misure energetiche sulle quali il suo governo di minoranza progressivo-conservatore è caduto nel dicembre scorso in seguito a una mozione di sfiducia votata dai liberali di Trudeau e dai nuovi democratici (socialisti moderati) di Edward Broadbent. slrsdtTiems( Soprattutto. Clark non ha saputo crearsi l'aureola di leader autorevole e autoritario che non era mancata al suo predecessore. Personaggio grigio della politica canadese, mediocre oratore, è stato accusato dai liberali di Trudeau di non saper tenere in pugno le province «ribellidì Quebec francofono che mira all'indipendenza. l'Alberta e il Newfoundland che vorrebbero il controllo totale delle proprie risorse petrolifere e minerarie), di avere attuato un conservatorismo spinto lasciando scivolare l'economia nazionale in una grave crisi (un milione di disoccupati, in¬ flazione quasi al 10 per cento), di essere troppo ossequiente al governo di Washington. Quest'ultima accusa, forse la più recente, è scaturita dalla decisione di Clark di aderire d'impulso al boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca voluto da Carter; Trudeau. più prudente, si è allineato sulle posizioni possibiliste della Francia, e in un Canada ancora convalescente dalla «febbre di Montreal- il suo atteggiamento è certamente valso ad assicurargli qualche voto in più. Nelle scorse settimane i sondaggi davano l'ex premier in chiaro vantaggio (47 a 30) sul rivale: si profilava ad¬ dirittura la possibilità di una vittoria liberale con una maggioranza assoluta. Se Clark ha recuparato qualche punto, lo deve all'entusiasmo popolare per la rocambolesca fuga da Teheran dei sei diplomatici americani portati in salvo dall'ambasciatore canadese. I fiori all'occhiello appassiscono e seccano: se ne accorto Carter, in un primo tempo aiutato dalla crisi iraniana nel suo recupero su Ted Kennedy, se ne sta accorgendo Clark in Canada. Soltanto il garofano di Trudeau. in questo momento, appare fresco e promettente. Fabio Galvano

Persone citate: Edward Broadbent, Joe Clark, Pierre Elliott Trudeau, Ted Kennedy, Trudeau