Si fermano per il medico che non è stato assunto

Si fermano per il medico che non è stato assunto Momenti di tensione all'ospedale di Ivrea Si fermano per il medico che non è stato assunto La decisione è stata presa contro la delibera del Co.re.co. che ha annullato l'assunzione del dott. Levati, implicato nel processo Br Sciopero ieri all'ospedale di Ivrea per protestare contro la decisione del Co.Re.Co. di annullare la delibera di assunzione quale medico incaricato nel reparto di medicina, del dottor Enrico Levati, il trentaduenne di Borgomanero implicato nel processo alle Br. Lo sciopero ha avuto momenti accesi nelle prime ore del mattino, quando alcuni dipendenti hanno cercato di entrare al lavoro e si sono trovati la strada sbarrata dai picchetti dei manifestanti. Nel corso della giornata Cgil. Cisl e Uil e i medici aderenti all'Associazione degli assistenti ospedalieri hanno reso noto un comunicato nel quale rifanno la storia che ha portato alla sospensione del medico. «Pur non conoscendo le nuove motivazioni che hanno indotto il Co.Re.Co. a sospendere la delibera del consiglio d'amministrazione dell'ospedale — è scritto nel comunicato — si può due che dopo la presentazione del certificato di buona condotta ri¬ chiesto al Levati e all'altro medico promosso dal concorso. Chiara Negro, non dovrebbero esistere ulteriori impedimenti per l'assunzione dei due lavoratori. Non si intravvedono a questo punto altri motivi se non di natura politica». I sindacati hanno anche fatto notare la contraddizione dimostrata nella circostanza dalle forze politiche: all'ospedale l'assunzione è stata approvata all'unanimità, al Co.Re.Co. i rappresentanti degli stessi partiti si sono comportati in modo opposto. Ricordato che la decisione dello sciopero è stata dettata da esigenza di uguaglianza e di giustizia per tutti i lavoratori, i sindacati hanno lasciato intendere che se il Co.Re.Co. manterrà il proprio atteggiamento negativo chiederanno all'ospedale di ricorrere al Tar. Dal canto suo Enrico Levati trascorre nella quiete della famiglia le nuove disavventure. «Questi ultimi fatti mi lasciano molla atnarezza — ha detto — Speravo di aver chiuso coti un capitolo discusso della mia vita, ma la realtà è diversa e sono nuovamente nella mischia». Levati ha detto che è difficile dare un giudizio su questa vicenda, anche se ritiene che dietro tutto questo ci sia una manovra politica. ..Ho combattuto per emergere, per cancellare l'etichetta che mi era stata attaccata, gli errori che ho commesso li sto pagando con molti interessi. Ciò che più mi spiace è che questa vicenda mi colpisce nel mio lavoro oltre che nell'orgoglio. Non capisco come possano comunque motivare questa sospensione: forse pensavano al Co.Re.Co. che non potessi presentare il certificato di buona condotta?». Levati è anche amareggiato per il bizantinismo delle forze politiche che nei suoi confronti, prima di prendere decisioni. hanno sempre atteso la soluzione della magistratura. «Sono comunque soddisfatto nel sapere che molti colleghi, personale e amici mi hanno sostenuto in questo momento difficile — ha aggiunto —, Non auguro a nessuno di trovarsi nelle mie condizioni: non posso fare progetti, né di lavoro, né di studio. Ogni volta che mi metto seriamente a fare qualcosa, tutto salta a causa di questa maledetta storia che mi perseguita. Talvolta mi scoraggio, ho voglia quasi di dare un taglio netto, di cambiare, di fare qualcos'altro, ma mi accorgo che oltre ai miei problemi ci sono anche quelli della tuia famiglia, di mio figlio in particolare». «Lotterò con tutte le mie forze per mantenere alto il morale e per ottenere ciò che mi sono prefisso di raggiungere — conclude Levati —; una tranquillità familiare, un impegno sul lavoro, una vita comune come quella di tutti gli altri cittadini, che mi consentano di cancellare il male che da anni mi perseguita». Il dott. Enrico Levati

Persone citate: Chiara Negro, Enrico Levati, Levati

Luoghi citati: Borgomanero