Inflazione e stretta creditizia bloccano l'ascesa di Wall Street

Inflazione e stretta creditizia bloccano l'ascesa di Wall Street Impennata dei prezzi e tasso di sconto al 13 per cento Inflazione e stretta creditizia bloccano l'ascesa di Wall Street DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Un inatteso aumento dell'inflazione e una nuova stretta creditizia della Riserva federale hanno frenato la più costante e accentuata ripresa della Borsa americana dell'ultimo anno e mezzo. L'indice Down Jones dei titoli industriali, che mercoledì aveva superato 1 900 punti, agitando con una ventata di ottimismo l'intera economia americana, ha ieri subito una drammatica caduta. Alla riapertura dì Wall Street, tra tre giorni (lunedi, festa di Washington, gli Stati Uniti fanno vacanza) è previsto un ulteriore regresso. Una settimana che si preannunciava tra le più brillanti si è cosi chiusa su una nota di cupo pessimismo. Molti operatori si chiedono se la Borsa non abbia già cantato il suo canto del cigno per 1"80, o debba aspettare 1"81, o meglio 1"82, per l'atteso boom. I fattori della forte ascesa che avevano riportato l'indice Dow Jones a quota 900 per la prima volta dall'estate '78, sono stati gli stessi che avevano provocato il calo del prezzo dell'oro, e cioè i segni di un'imminente soluzione della crisi iraniana, le ottimistiche previsioni sul tasso inflazionistico, la rinascita dell'establishment militare-industriale a causa del confronto con l'Urss. Wall Street per qualche giorno è andata al traino delle azioni delle compagnie petrolifere, sempre più ricercate, di quelle dell'industria parabellica, delle confortanti dichiarazioni della Casa Bianca sulla tenuta economica del Paese. Il dollaro si è comportato allo stesso modo, consolidandosi. L'orizzonte è cambiato alla pubblicazione delle statistiche sugli aumenti dei prezzi all'ingrosso a gennaio, una media annuale del 19,2 per cento, la più alta dagli anni neri '74-75. La Riserva federale ha reagito immediatamente alla notizia, portando il tasso di sconto dal 12 al 13 per cento, un primato storico. «Siamo particolarmente preoccupati» — ha detto la Riserva federale — dal rincaro delle importazioni di petrolio. Questi e altri sviluppi negativi c'impongono d'irrigidire il controllo della liquidità». Nella prassi americana, la mossa della Riserva federale è sempre seguita dal rialzo del «prima rate», ossia dell'interesse delle banche sui prestiti ai loro principali clienti, le grandi corporations. Il «prime rate» supera già il 15 per cento, e alcune banche hanno annunciato che salirà a oltre il 16 e addirittura il 17 per cento. Wall Street non è però rimasta scossa solo dalle restrizioni del credito. Da ieri, si ripercuotono su di essa anche le apprensioni internazionali per il dopo Tito in Jugoslavia, e quelle per la politica energetica all'interno. L'instabilità non favorisce i titoli azionari, bensì l'oro e si pronostica per¬ ciò un ritorno di fiamma del prezioso metallo, che un mese fa aveva toccato gli 875 dollari l'oncia di fino. La crisi dell'energia minaccia inoltre di ripercuotersi sulle compagnie petrolifere, che l'anno scorso hanno registrato incrementi di profitti del 100-200 per cento, ma quest'anno rischiano di restare danneggiate dal razionamento della benzina. 1 Capovolgendo le sue posizioni, Wall Street parla perciò di una stagione dell'orso, simbolo del ribasso, anziché del toro, simbolo dell'ascesa. I ti¬ mori d'una recessione sono meno vivi che sei mesi fa, quando un crollo della produzione industriale pareva inevitabile. Ma sono assai più fondati quelli di un'inflazione più alta che nel '79, quando fu del 13,3 per cento, sebbene il governo abbia proiettato una cifra del 10,4 per cento. Molti operatori affermano che il panorama negativo potrà essere spezzato da «squarci di speranza», ad esempio dal rilascio degli ostaggi dell'ambasciata americana a Teheran. Tuttavia il quadro generale sarà a loro parere quello di una «stagflation», un ristagno inflazionistico. «/ 1000 punti dell'indice Dow Jones, scavalcati poco meno di 10 anni fa» ha scritto il "Wall Street Journal" in queste condizioni non sono raggiungibili». Anche le elezioni presidenziali americane si aggiungono ai motivi d'incertezza. Wall Street pensava che, con la netta affermazione su Kennedy nello Iowa il mese scorso, Carter si fosse assicurato il rinno vo del mandato: e che a fini elettorali avrebbe concesso presto un alleggerimento delle tasse. Ma la consultazione del Maine, una settimana fa, ha riportato Kennedy in lizza e.c. 120 110 100 90 80 PRODUZIONE INDUSTRIALE Indice: Dicembre 1977=100 Beni d investimento Principali metalh « • ^^^^ \ J" Totale Veicoli a motorey \ I I I I i i i i i i i i - M Fonte : "Fortune., G 1978 d i G S 1979

Persone citate: Jones, Kennedy

Luoghi citati: Iowa, Jugoslavia, Maine, New York, Stati Uniti, Teheran, Urss, Washington