Ha trovato la cassa di una sconosciuta nel loculo della sua tomba di famiglia
Ha trovato la cassa di una sconosciuta nel loculo della sua tomba di famiglia Un giallo nel piccolo cimitero di S. Marzano Oliveto, vicino ad Asti Ha trovato la cassa di una sconosciuta nel loculo della sua tomba di famiglia DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ASTI — A San Marzano Oliveto. un paesetto sulle colline del Monferrato, a pochi chilometri da Canelli, l'hanno già battezzato il «giallo del cimitero». E' la storia di un anziano agricoltore che dopo aver prenotato da tempo un loculo nella cappella di famiglia, scopre sorprendentemente che lo stesso loculo è già occupato da una cassa abusiva con relativa salma sconosciuta. Un errore dei custodi del cimitero? Che cosa c'è dietro la strana sepoltura? Chi aveva interesse a camuffare la tomba? In ogni caso il fatto è singolare e contiene gli ingredienti di un «giallo» La storia comincia giovedì mattina, nel piccolo cimitero di San Marzano Oliveto. Accompagnato dal custode, vi giunge l'agricoltore Decimo Balocco. 67 anni, che abita da solo in una casetta proprio a fianco della chiesa del paese, in piazza Giovanni XXIII. Il contadino è vedovo, la moglie. Edoarda Capusotto. è morta dieci anni fa ed è stata sepolta nella cappella di famiglia. Qui riposano anche i genitori di lui e di lei. Complessivamente ci sono dieci loculi, cinque per parte. A destra ne riInane libero uno. il più alto. Decimo Balocco vorrebbe riservarlo per sé. poi ci ripensa. Preferisce il primo, al pianoterra, per essere vicino alla moglie. Ma in questo riposano i resti dei suoceri, contenuti in due cassette. All'esterno c'è la lapide con le loro foto. L'anziano agricoltore interpella il necroforo Antonio Iacobuzzi per spostare le ossa dei suoceri dal primo al quinto piano e ripulire il loculo prescelto. I due tolgono la lapide e s'accorgono subito che l'apertura è stata murata. «E' impossibile — esclama il Balocco — nessuno di noi ha mai pen- sato ad alzare il muretto». Con un martello abbattono una parte dei mattoni, ed ecco la seconda sorpresa: una bara. Il Balocco e il necroforo credono di sognare, non sanno spiegarsi il mistero di quella cassa abusiva. Preferiscono avvertire il messo comunale e i carabinieri. Il dipendente del municipio consulta il registro dove sono segnate le tombe occupate. Il mistero rimane insoluto. Da Canelli arrivano i carabinieri che provvedono ad abbattere il resto del muro nel loculo e ad estrarre la bara «abusiva». Altra sorpresa: il fondo della cassa zincata cede e si sperdono a terra i resti della salma. Dai capelli e dalle lunghe calze nere si accerta che si tratta di una donna. Nella bara nessun segno di riconoscimento. A quando si può far risalire la data di morte della sconosciuta? Ad almeno 15 anni fa. stabiliscono i carabinieri. Il Balocco dopo la macabra scoperta si è ricordato di un episodio di anni precedenti. Dopo una visita al cimitero, la moglie raccontò di aver trovato sabbia e polvere di mattoni all'interno della cappella di famiglia. Allora non diedero importanza al particolare. In paese non si parla d'altro e si fa a gara a suscitare le ipotesi più fantasiose. L'attuale necroforo Antonio Iacobuzzi ha preso servizio da pochi anni e non sa spiegare come sia potuta succedere una simile cosa. Il collega precedente cade dalle nuvole, allarga le braccia. Si è trattato di un grossolano errore? L'agricoltore Decimo Balocco non sa dare una spiegazione convincente: «Chi ha messo quella cassa nella nostra cappella — ha dichiarato — sapeva certamente della mia situazione familiare. Sapeva che non ho figli, era convinto che nessuno avrebbe spostato le ossa dei morti di famiglia. Ora non so veramente che cosa dire. Pensavo che la vita a 67anni non mi riservasse più sorprese». Anche il parroco del paese, don Cavaliere preferisce non fare ipotesi. Ricorda un episodio di alcuni anni fa di cui è stato testimone. Un noto professionista di Genova, non trovando nel cimitero della città un posto per la salma del padre, la portò di nascosto in un piccolo cimitero dell'entroterra. Tacciono anche i carabinieri di Canelli, che tuttavia hanno già interrogato con discrezione alcune persone del posto. Guido J. Paglia
Persone citate: Antonio Iacobuzzi, Cavaliere, Marzano
Luoghi citati: Asti, Canelli, Genova, Monferrato, San Marzano Oliveto
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