Compare il nome di Ambrosoli nel processo contro Sindona

Compare il nome di Ambrosoli nel processo contro Sindona Durante Vinterrogatorio del supertestimone Bordoni Compare il nome di Ambrosoli nel processo contro Sindona DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Per la prima voltadall'inizio del processo Sindoa, è stato fatto ieri in aula il nome di Ambroso, ucciso a Milano l'anno scorso. Ed è stato fatto in modo tale da indurre il sospeto che il finanziere sia in qualche modo coinvolto in quell'assassinio —cosa che egliha sempre sdegnosamente negato. Non si è trattato dell'unico colpo di scena. Interrogato dall'avvocato difensore del finanziere, Frankel, il supertestimone Bordoni ha incominciato a svelare i segreti dee esportazioni di capitali dall'Italia, coinvolgendo grosse banche italiane. Non ne ha frnito le pove, ma ha aperto un tale spiraglio su una delle più discusse vicende del nostro Pase che il presidete del tribunale, il giudice Griesa, prima di ascoltaro ha voluto che la giuria si allontanasse. Ambrosoli è stato tirato in ballo da Kenney, il sostituto procuratore. In apertur dell'uienza, Kenney si è alzato e ha accusato la difesa di aver minacciato uo dei prossimi testimoni del processo.Tra le sue dichiarazioni e il rapporto che ha allegato agli atti, gli eventi sono sati così ricstruiti. A metà gennaio circa, uno degli avvocati di Sindona, Stein, si è recato a Zurigo, a parlare col legale del testimone, Schneder. Il testimone è l'ex direttore della Amincor, Carlo Marca. Secondo il sostituto procurale, Stein avrebbe diffidato Schneider dal lasciare apparire il suo liente in tribunale a New York. «.4 beiamo i mezzi per rovinarlo o farlo scmparire» avrebbe detto l'avvocato di Sindona. «Significa come Ambrosoli?» avebbe chiesto l'altro. «No, Ambrosoli è stato ucciso per altre ragioni», avrebbe risposto Stein. Come è noto, la Amincor era il cuore dell'impero finanziario di Sindona, e Maca dovrebbe perciò conoscere più cose di Bordoni. Formulando l'accusa, Kenney è apparsofurente. Ma Stein, che accompagnava Fankel, gi ha risposto più tardi in termini molto duri, con una secca smentita. «E' falso che noi non vogliamo che Marca testimoni» ha sostenuto. «E'falso che io lo abbia minacciato. E' falso die io sa in possesso di informazioni segrete sull'assassinio di Ambrosoli». A sua volta, Stein ha accusato il sostituto procuratore di aver esercitato indebite pressioni su Marca perché si preseiitùòse a tutti i costi in tribunale. L'avvocato ha solo ammesso di avere incontrato Schneider nello studio del legale di Sindona a Zurigo, Steiner. Il giudice Griesa non ha tratto alcuna deduzione dall'alterco, che ha evocato come un fanasma in aula, lasciando tutti a disagio. Il presidente del tribunale è intervenuto invece nel controinterrogatorio di Bordoni, condotto da Frankel con terribie pignoleria. Quandosi è reso conto che le domande del ifensore di Sindona miravano da un lato ad accertre come il supertestimone avesse ammassato una fortuna personale di 14 milioni di dollari in Svizzera, edall'altra a mettere a nudo eventuali operazioni illegali delle banche italiane, il giudice Griesa ha orinato un'inerruzione e ha fatto uscire la giuria. Ha quindi chiesto sia a Frankel sia a Kenney se volevano continuare «su una strada cosi pericolosa». Entrambi hanno risposto di sì. Bordoni ha allora spiegato di avere avuto in Svizzera un conto corrente cifrato per circa 12 miliardi. Sembra dì capire dal supertestimone che i capitali non fossero tutti suoi/ egli e altri prestanome (ha parlato di certi Parii e Dell'Acqua) avrebbero figurato anche per cono di istittuti personalità italiane. Bordoni ha dato l'impressione di essere disposto a svelare dei segreti per evitare l'accusa di appropriazione in-' debita, di aver stornato cioè a proprio favore ingenti somme dalle banche di Sindona, la Banca Unione e la Banca Finanziaria Privata, gli ha reagito allorché Frankel l'h accusato di ver «defalcato» una volta 164 mila dollari e un'altra 355 mila La Banca Unione e la Banca Finanziaria Privata, ha allora asserito, taserivano alla Amincor in Svìzzera soldi che provenivano da diverse fonti. A sua volta, ha fatto i nomi di due istituti che forse involontariamente sarebbero sati coinvolti in queste manovre: la Banca Nazionale dell'Agricoltura la BancaVaticana. Approfittando della sospensione del processo per tre giorni (lunedì è vacanza), ia la Procura, sia il collegio di difesa mandano oggi rappresentanti in Italia, Svizzera e Lussemburgo per una serie di rogatorie di testimoni definiti importanti. Quelli italiani sarebbero l'ex direttore dell'Interbank, Oglìetti, il rag. Scianca, collaboratore di Sindona, e certi Massili e Binda. e.c.