Il boicottaggio delle Olimpiadi ha spaccato i socialisti europoi di Paolo Patruno

Il boicottaggio delle Olimpiadi ha spaccato i socialisti europoi Mozione approvata al Parlamento di Strasburgo Il boicottaggio delle Olimpiadi ha spaccato i socialisti europoi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE STRASBURGO — Il Parlamento europeo ha chiuso ieri la sessione di febbraio approvando tre documenti che mettono a fuoco un netto irrigidimento verso l'Urss rispetto alla posizione assunta ancora un mese fa, dopo l'invasione russa dell'Afghanistan. Ma nel frattempo il caso Sacharov ha accelerato il ritorno a un clima da «guerra fredda» di cui si sono colti puntualmente i segni anche qui a Strasburgo. L'euro-parlamento ha raccomandato perciò il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca (e il loro trasferimento in una sede «neutra»), ha denunciato poi le misure prese da Mosca contro Sacharov ha chiesto ancora alla Commissione europea di porre un embargo sulle vendite all'Urss delle eccedenze agricole comunitarie beneficiarie di sovvenzioni, e infine ha criticato risolutamente la situazione in Cambogia dopo l'occupazione vietnamita. Questa raffica di risoluzioni di chiaro stampo anti-sovietico è stata approvata grazie alla larga maggioranza di centro-destra dell'assemblea, rinforzata sui vari documenti dall'occasionale apporto di socialisti e radicali. E in effetti il dato politico più significativo affiorato in questa sessione è risultato da un lato l'isolamento dei comunisti (patito dal pei molto più di quanto l'abbia accusato il pcf ) e più in generale l'impotenza della sinistra europea a coordinare la sua azione anche a causa della netta divisione esistente in seno al gruppo socialista. Un esame dettagliato delle votazioni conferma questa analisi nel suo duplice aspetto. Primo: l'isolamento dei comunisti. Dopo il colpo di scena di giovedì, con il rigetto procedurale della mozione del pei su Sacharov. Galluzzi ha annunciato ieri che i comunisti italiani non avrebbero partecipato al voto, adducendo due motivi: la protesta, appunto, per la votazione di giovedì (che infrangeva un precedente accordo fra i capigruppo) e la mancanza nel documento su Sacharov discusso in aula dell'accenno al necessario impegno da parte della Cee per ristabilire «un clima internazionale di dialogo di distensione e cooperazione». In definitiva, il pei non prendeva parte quindi al voto sulla mozione Sacharov, né su quella riguardante il boicottaggio delle Olimpiadi, né infine su quella per la situazione in Cambogia. Questa posizione di isolamento è stata ancora più accentuata dal pcf che ha votato contro la risoluzione sui Giochi di Mosca e contro il documento sulla Cambogia, promosso da radicali, socialisti e liberal-democratici. Secondo elemento rilevante di questa sessione: la divisione nel gruppo socialista, risaltata vistosamente in occasione della mozione a favore del boicottaggio delle Olimpiadi. Per questa misura si sono dichiarati Ripa di Meana, Pelikan, Cariglia, oltre a numerosi olandesi, danesi ecc. Ma contro questa mozione si erano espressi invece in maggioranza i socialdemocratici tedeschi, i laboristi. i socialisti francesi e anche diversi esponenti italiani. In conclusione, su questo importante documento i socialisti si sono lasciati «rimorchiare» dalla maggioranza di centro-destra. Paolo Patruno

Persone citate: Cariglia, Galluzzi, Pelikan, Ripa Di Meana, Sacharov