Narra cento inverni di una tribù indiana di Ferdinando Albertazzi

Narra cento inverni di una tribù indiana Narra cento inverni di una tribù indiana Ruth Beibe Hill: «Hanta Yo». Editoriale Nuova, pag. 894. lire 10.000. Conosciamo gli indiani d'America attraverso le molte realizzazioni cinematografiche che ne offrono un ritratto distorto, e da libri troppo spesso segnati dal «romanzato» e dal «leggendario... E' dunque un'occasione rara poter leggere un volume scritto davvero dall'interno, che «traduce» rigorosamente usi. costumi, credenze e vita quotidiana di popolazioni che continuano a interessare e a incuriosire, e non soltanto i più piccoli. Si tratta di Hanta Yo. firmato da Ruth Beebe Hill che ha lavorato venticinque anni per esaurire la stesura, anni vissuti per la gran parte tra i superstiti dei Dakotah. nelle riserve stat unitensi e canadesi. Firmato da lei. dicevano, ma in realtà scritto a quattro mani: dalla Hill stessa e da Chunksa Yuha. l'unico rimasto di un gruppo di otto giovani, ai quali gli anziani della tribù «consegnarono» la minuziosa descrizione e l'intima consistenza di cerimonie e canti, caduti nell'oblio per circa due secoli. Una grande pelle, con sopra disegnati cento inverni e che perciò racconta più generazioni di avvenimenti, è stala in certa misura il «centro», della ricostruzione: «Il popolo chiede a chi chiaìna "rammentatore" di contare anche i soli e le lune. Così, ogni sera. Hehaka faceva una tacca su un lato del suo lunghissimo palo: era il suo modo di contare i giorni che formano le lune... narra Ruth Hill. E aggiunge: «Sull'altro lato dello stesso palo faceva segni che indicavano quando una certa luna moriva: era il suo modo di contare le lune che formano un inverno. Una tacca che di■ ce che la luna che scioglie le nevi era morta, significava che un altro inverno era passato... Fra inverno e inverno si snoda la vita della tribù, «trascritta» sulla grande pelle: la stagione delle cacce, i combattimenti, i riti, le danze e perfino minuscoli episodi di vita quotidiana, che però hanno segnato l'esistenza della collettività. Emergono cosi le figure e le imprese di Olepi. il capo guerriero alle prese con due mogli che si guardano in cagnesco; di Wanagi. il «veggente» che accompagna le spedizioni predicendone l'esito. A poco a poco, scorrendo i quattro libri che completano il volume («Il bambino». «I giovani». «Il guerriero», «La leggenda»), coprendo un arco di tempo che va dalla fine del diciottesimo secolo al 1935, il lettore «entra» nel mondo Dakotah. Per comprenderne appieno l'esenza. finalmente al riparo da denigrazioni e trionfalismi arbitrari. Ferdinando Albertazzi

Persone citate: Ruth Beebe Hill, Ruth Hill

Luoghi citati: America