Contro l'inflazione spesa più oculata nel settore pubblico

Contro l'inflazione spesa più oculata nel settore pubblico Contro l'inflazione spesa più oculata nel settore pubblico Con questo articolo, Carlo Bombieri, già amministratore delegato della Banca Commerciale Italiana (Comit) ed ora presidente della Setemer, una finanziaria nel settore delle telecomunicazioni, inizia una collaborazione con il nostro giornale. Cosa s'intende, cosa è veramente questa in/Iasione di cui tanto si parla? V'è inflazione quando si verifica un aumento dei prezzi generalizzato. E' la variazione del rapporto fra moneta a corso legale — emessa ed imposta dal monopolista Stato — ed un certo numero di prodotti. I rapporti ai valore per i singoli prodotti restano i medesimi. Ma none che tutti gli aumenti di prezzo equivalgano a inflazione. Supponiamo che le materie prime importate aumentino di prezzo. Circostanza sgradevole per chi è colpito dal! 'aumento perché, se non si possono fare accettare aumenti dei prezzi dei propri prodotti, ti uggiore quantità dei prodotti disponibili deve offrirsi fuori e quindi minore è la disponibilità per se stessi. Comunque questi aumenti di prezzo, espressi da decenni in dollari, hanno due componenti: la svalutazione del dollaro e la variazione di valore quale rapporto di scambio fra materie prime e altri beni o servizi. Per questa seconda componente è abusivo parlare d'inflazione, così come sarebbe fuori luogo parlare d'inflazione se. in conseguenza di gelate, fratta o insalata aumentassero di prezzo. Quanto alla prima componente è valida solo per chi abbia seguito la svalutazione del dollaro, non per i tedeschi o gli svizzeri, ad esempio. I numeri indici sui quali viene costruita la misura dell'inflazione sono quindi costruiti in modo imperfetto quando non errato. Ad esempio l'aumento del prezzo dell'insalata a seguito di gelate non deve essere considerato perché quell'aumento di prezzo è solo un ordine di mangiarne meno. Ma perché siamo afflitti dall'inflazione? Cause uniche è raro che ne esistano, ma un elemento determinante è quando a un largo numero dì consumatori venga data una normale capacità d'acquisto senza verificare come e perché essi abbiano dato o diano in corrispettivo poco o nulla. Come ciò avviene è proprio il nocciolo della questione. Un esempio: se in una azienda vi sono 10 persone quando ne bastano 7(nel senso che se ne mancano 3 la produzione non se ne accorge) si ha ancora inflazione perché queste tre persone in più riducono il disponibile delle altre 7; in un certo senso vivono alle loro spalle. Il guaio della scala mobile, così come è costruita e concepita, è che nasconde ciò e vuoleper di più negarlo. Anche gli investimenti possono essere causa di inflazione quando non sono finanziati da libero risparmio. Perfino per le spese per la sanità e per la scuola valgono le stesse considerazioni. Non sorprenderà più dunque che l'equilibrio del bilancio dello Stato non sia il toccasana per evitare l'inflazione e sia preferibile un bilancio dello Stato — per modesta aliquota in deficit — finanziato al 4<7, da lìbero risparmio che non un bilancio dello Stato in equilibrio tassando pesantemente l'economia con imposizione diretta ed indiretta. Non parliamo poi delle avventure Sir, Montedison, Lìquichimica. ed in generale delle industrie pubbliche e private che perdono più del monte salari. L'inefficienza, in conclusione, è inflazione. Dove c'è efficienza l'inflazione è minima. Tornando al bilancio dello Stato si può concludere che l'equilibrio del suo bilancio è condizione necessaria ma non sufficiente. Ma equilibrio non concerne solo le entrate ma anche le spese. Valgono anche per lo Stato le regole] dell'economia domestica. Non è che tutto quello che ci farebbe piacere si deve comperare, magari con un debito. Altrimenti tasse e balzelli ci riportano alla stessa forma di tirannia attuata da sovrani e imperatori per soddisfare le loro ambizioni od utopie. E' lecito chiedersi, in questa situazione in cui tutti sono scontenti, dati i risultati, se siamo sulla strada giusta. L'inflazione ci dice di no. Rimedi. La collettività, in particolare lo Stato — al quale è attribuito fiduciariamente l'incarico di prelevare quello che una volta si chiamava la -decima- — spendano con parsimonia e bene i loro quattrini. Si crei nel cittadino l'orgoglio di pagare le tasse, ma in coloro che guidano lo Slato quello di prelevare il meno possibile per realizzare i compiti loro affidati. Abolire l'inflazione galoppante (un debito al 15<7, raddoppia in tìO mesi/spendendo tutti con moderazione: non tosare dunque la moneta, e con ciò i risparmi (in 10 anni il potere d acquisto esterno della lira si è ridotto a circa un quarto nei confronti delle monete forti, non verso il dollaro che in questi ultimi anni non rappresenta un termine di riferimento ma di confusione). Abolire le spese inutili non con leggi, ma perché è l'interesse di tutti: limitare l'indebitamento dello Stato a quanto liberamente ottenibile, senza artifici. Carlo Bombieri

Persone citate: Carlo Bombieri