Ultimo saluto a Bachelet di Liliana Madeo

Ultimo saluto a Bachelet Ultimo saluto a Bachelet (Segue dalla 1* pagina) il Discorso della Montagna. Giovanni si è alzato ed è andato a reggere il gonfalone dell'azione cattolica, di cui il padre era stato presidente dal '64 al '73. Poi è tornato fra le madre e la sorella, accarezzando le loro spalle, rivolgendogli un sorriso sereno, di intesa. I religiosi con i paramenti a lutto hanno preso posto tutt'intorno. Il cardinale Poletti ha pronunciato l'orazione funebre. Un primo diretto riferimento alla «Signora Maria Teresa, donna di fede». Una stessa pietà per tutte le vittime del terrorismo, dalle più illustri a quelle forse già dimenticate, rappresentate ■adesso dal -fratello Vittorio», e per «quelle madri, spose, figlie e famiglie in Italia che il terrorismo ha gettato nella stessa Angoscia». Un appello agli ..uomini delle Brigate rosse», come li chiamò Paolo VI nel drammatico appello nei giorni del rapimento Moro, «un nome che per essere tanto carico di rispetto e di implorazione purtroppo totalmente disattesa. si trasforma in un marchio di esecrazione». Li definisce «uomini sema volto e sema nome, nutriti di odio e braccati come belve». Gli chiede: «Sarete sempre sema cuore? Siete delusi della presente società, avete subito o immaginato torti? In parte sarà vero. Ma avete imboccata la strada sbagliata. Gli uomini non si correggono con la vendetta, l'omicidio. Dovete venire allo scoperto, col coraggio della verità. Cessate di essere stolti. In nome di Dio, tornate ad essere uomini». La massa scura degli uomini poliici appare schiacciata. I Bachelet si asciugano in silenzio le lacrime. Poletti conclude. Ricorda le responsabilità e le inadempiènze dei ministri di Dio. dei governanti., degli operatori della giustizia, della cultura e dell'informazione. Invita all'autocritica. Denuncia il prevalere degli interessi personali, il timore che la magistratura sia divisa da interessi di parte, il sospetto che poco si faccia per tutelare i cittadini. E' il momento della preghiera dei fedeli. Parla per primo padre Adolfo Bachelet. E' breve: «Gesù pregò il padre di perdonare gli uomini che lo avevano fatto morire. Vittorio vorrebbe che noi intercedessimo presso Dio perché siano perdonati i suoi assassini ed essi dal male si convertano al bene. Invito tutti a fare questa preghiera». Sei giovani arrivano al microfono. Parlano di fede, di fratellanza, di amore. L'ultimo della fila è Giovanni. «Allegria, allegria fratelli, che se oggi noi amiamo è perette risuscitò. Com'è bello, come da gioia che i frateli stiano insieme. Alleluia, alleluia, se con lui moriamo, con lui viviamo. con Iji cantiamo alleluia» cantano in coro i giovani, battendo ritmicamente le mani. Il feretro di Vittorio Bachelet viene sollevato e diretto verso l'uscita della chiesa. Un applauso lo saluta, lungo il suo passaggio fra due ali fitte di folla. Sono le 12.40. Le autorità vengono a salutare e abbracciare i familiari. Ai gesti di circostanza risultano impacciati. Maria Teresa. Giovanni e Maria Grazia hanno per ciascuno un sorriso. Liliana Madeo

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