Nascosti in luoghi segreti i testi che accusano la «anonima sequestri»

Nascosti in luoghi segreti i testi che accusano la «anonima sequestri» Pri ma udienza in Assise per i rapimenti Blangino, Bosco, Ovazza e Ruscalla Nascosti in luoghi segreti i testi che accusano la «anonima sequestri» I due imputati che permisero ai carabinieri di imbrigliare il clan calabro-piemontese saranno portati in aula solo all'ultimo momento - Ieri mattina costituite le parti civili Era previsto che il processo per il sequestro Ovazza-Blangino-Ruscalla fosse rinviato. Così è stato ma il ritardo del decollo trova giustificazione nel clima di cordoglio seguito all'assassinio del vicepresidente del Consiglio Superiore della magistratura Bachelet. Per il resto tutto regolare. Pareva che alcune notifiche non fossero pervenute agli interessati invece questo primo ostacolo è stato superato con disinvoltura per la scrupolosa attenzione della cancelleria, che ha regolarizzato per tempo le singole posizioni: compito impegnativo per via del numero considerevole di imputati detenuti e a piede libero iquasi cinquanta in tutto). Chi non ha risposto all'appello è stato dichiarato contumace e se la sua presenza sarà ritenuta utile, l'interessato verrà in seguito accompagnato dai carabinieri. L'udienza riprenderà martedì e sicuramente decollerà senza ulteriori intoppi. L'unica perplessità riguarda il presidente Barbaro: è sofferente da alcuni giorni ma ha voluto ad ogni costo ieri presenziare al processo: per martedì comunque dovrebbe essersi rimesso. Detto questo veniamo alla cronaca dell'udienza. C'è indubbiamente molta attesa perché non capita ogni giorno di vedere allineati uno accanto l'altro gli autori (per ora presunti) di tre sequestri: una accomandita del crimine che secondo l'accusa avrebbe incassato più di un miliardo, forse ucciso un ostaggio (l'impresario Adriano Ruscalla). e probabilmente eliminato due complici, pericolosi che agli atti risultano latitanti. Sono Ernesto Brandeslini e Luigi Chiarello, i «telefonisti» che avrebbero inviato i messaggi alle famiglie dei rapiti e iniierito sugli ostaggi: «latitante- per loro e parola che suona a morto, cosi da tempo ha raccontato il tam-tam della malavita. udFsG(vmpdttnphdfmi Frtacaspfaz Alle 11 arrivano i detenuti, una dozzina, scortati da decine di carabinieri. Manca Giuseppe Facchineri senior, malato. Assenti anche Albino Bisson e Giuseppe Facchineri junior (verranno in aula all'ultimo momento, nei prossimi giorni), che. passati al setaccio della paura e dei rimorsi sono, seppure imputati a piede libero, i principali testi d'accusa. Li tengono lontani e nascosti per precauzione perché la prudenza quando si ha a che fare con gente in odore di mafia non è mai troppa. Ed ecco riuniti in gabbia e fuori i compositi clan dell'anonima calabro-piemontese. Ci sono i Racca di Sommariva Bosco ed i Facchineri di Cittanova. i Guerrisi e Scartò calabresi ed i Beltrando di Martiniana Po legati a doppio filo a Valerio Genesio cuneese e genio, si legge negli atti processuali, dei tre sequestri. Sapremo nei prossimi mesi (il processo infatti durerà almeno fino a giugno) quale clan abbia agito da leader nella orchestrazione del delitto, se la cosca del Nls Nord ha funzionato da «sportello» per l'incasso dei riscatti oppure da braccio violento, se la presenza dei calabresi in questi tre rapimenti sia episodio estraneo alle vaste strategie criminose delle «famiglie» del Sud. Non è escluso che alcuni difensori chiedano la sospensione del processo in attesa che si chiariscano le recentissime indagini in corso in Calabria relative all'arresto di parecchie persone indiziate di rapimenti e omicidi: pare che abbiano avuto legami stretti con i «parenti» confinati al Nord proprio in occasione del sequestro Ruscalla. Se cosi fosse alcuni nuovi tasselli dovrebbero trovare posto nell'ampia inchiesta della magistratura torinese. Dopo l'appello degli imputati e delle difese, la Corte, ieri, ha preso infine atto della costituzione delle parti civili: la signora Ovazza accompagnata dal marito e dall'avv. Chiusane la signora Ruscalla con il difensore avv. Simonetti, ed infine Emilia Blangino Bosco con i difensori Lozzi e Delgrosso. Pier Paolo Benedetto Carla Ovazza con il marito, ing. Barba Navaretti (alle sue spalle), si costituisce parte civile

Luoghi citati: Cittanova, Martiniana Po