Toni Negri: «Unificate le accuse e risponderò a tutte le domande» di Silvana Mazzocchi

Toni Negri: «Unificate le accuse e risponderò a tutte le domande» Interrogato a Palmi dal giudice torinese Caselli Toni Negri: «Unificate le accuse e risponderò a tutte le domande» «Ho interesse a parlare — ha aggiunto — del caso Moro, di Saronio e dell'omicidio Alessandrini» - Il magistrato aveva interrogato il giorno prima Fioroni DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PALMI — Raccolti i ricordi di Carlo Fioroni a Matera, ieri il giudice istruttore di Torino, Giancarlo Caselli, si è spostato a Palmi per interrogare Toni Negri. Dinanzi al supercarcere è giunto poco dopo mezzogiorno; lo accompagnavano il giudice Giordano e il pubblico ministero Bernardi. Argomento dell'incontro: due comunicazioni giudiziarie, già notificate, per il sequestro del sindacalista Labate. del febbraio del '73. e per il delitto Alessandrini del gennaio '79. due episodi che ben raccontano come, in sei anni, il partito armato abbia alzato il tiro. Negri ha ascoltato gli elementi indiziari a suo carico non senza qualche polemica, quindi ha ribadito di voler rispondere ad ogni contestazione, ma solo quando tutte sa¬ ranno riunite in un unico processo diretto dal giudice naturale. -Soprattutto — ha detto — io ho interesse a parlare del caso ICoro, di Carlo Saronio e dell'uccisione di Emilio Alessandrini perché questi sono tre episodi che stravolgono la mia identità politicar,. In pratica Negri ha ripetuto l'esigenza di sempre: difendersi rispondendo ad un solo giudice e dinanzi all'intero arco di accuse. Caselli aveva trascorso l'intera giornata di martedì a colloquio con Carlo Fioroni. Prima di lui a Matera era giunto il pubblico ministero di Trieste, Roberto Staffa, ed a lui Fioroni avrebbe rivelato il nome dell'uomo politico che nel '73 promise 50 milioni all'organizzazione clandestina diretta, secondo lui, da Toni Negri. Fioroni avrebbe anche aggiunto di non sapere se questo denaro passò mai di mano. Per questa ragione Staffa, nel tornare a Trieste, si è fermato a Roma per consegnare al magistrato romano Francesco Amato il verbale con il nome pronunciato da Fioroni. «Quelli con Staffa e Caselli sono stati i due interrogatori più importanti resi da Carlo Fioroni dopo dicembre —aveva commentato martedì sera il difensore —. non lo avrei mai creduto». Alla domanda del perché fosse slittato il tanto atteso incontro tra Fioroni ed i magistrati romani che dovevano raccogliere il nome del politico, l'avv. Gentili aveva risposto con la sibillina frase: -Il problema è superato», confermando cosi in qualche modo la ragione del viaggio di Staffa. Ma l'episo- dio già fa parte della cronaca che ormai abitualmente scaturisce dopo ogni interrogatorio di Fioroni. Torniamo a Palmi. Alle 4 del pomeriggio Caselli esce dal supercarcere. E' tranquillo, gentile. Ci presenta i suoi colleghi, ma pronuncia solo qualche battuta. -Abbiamo contestato a Negri gli elementi indiretti a suo carico», dice, e conferma che le comunicazioni giudiziarie per Labate e Alessandrini sono rimaste tali. -I difensori — continua — hanno avanzato una serie di eccezioni procedurali e Negri ha ripetuto che vuole un unico processo». I tre magistrati spariscono in un'Alfetta blu. Un'ora dopo, dalla cancellata d'acciaio, escono gli avvocati di Negri. Bruno Leuzzi Siniscalchi e Spazzali. Ecco quanto riferiscono. Caselli avrebbe fatto una premessa all'elenco d'indizi contenuti nella comunicazione giudiziaria per Alessandrini e l'episodio ha del grottesco. Nell'orma! famosa cena dell'aprile 1978 in casa del magistrato Bevere. dov'era presente anche Emilio Alessandrini, uno dei partecipanti avrebbe riferito a Caselli che Toni Negri avrebbe addirittura «confessato» di aver compiuto un sabotaggio in una fabbrica «drogando» gli operai. Riferiscono i suoi difensori che Negri, a questo punto, ha perso la pazienza: «Lei non mi l'orrà inica far carico di questa incredibile sciocchezza» ha esclamato, e ha proseguito: -Questa è un'affermazione provocatoria». Dello scambio di battute è riferito nel verbale. E veniamo agl'indizi. Per l'uccisione di Alessandrini si parte da lontano. Fioroni aveva raccontato che l'organizzazione di Toni Negri di cui aveva fatto parte era rimasta fino al '75 compatta e non si era mai scissa. Allora — ne dedurrebbero i giudici — se alcuni dei suoi come Silvana Marelli. Oreste Strano. Cavallina e Migliorati, collegati all'epoca al gruppo di Negri, hanno ricevuto una comunicazione giudiziaria per il delitto Alessandrini, questo provvedimento deve essere notificato anche a Negri- Per la comunicazione giudiziaria inerente al sequestro Labate. Caselli ha chiesto se è vero che Negri incontrò Curcio a Torino nel '73. ma Negri ha rifiutato di rispondere a questa singola contestazione. «Lo dorrei dire forse a Roma — ha fatto notare Negri — do- ntd1trslnrdlcEdpspvrcdm| partecipanti j Ve in corso un processo per in- \ surrezione armata nel quale \ io farei addirittura parte della | direzione strategica delle Bri- \ care rosse». I Silvana Mazzocchi i

Luoghi citati: Matera, Palmi, Roma, Torino, Trieste