Il governo americano sembra diviso sulla partecipazione alle Olimpiadi di Ennio Caretto

Il governo americano sembra diviso sulla partecipazione alle Olimpiadi L'ultimatum a Mosca slitterebbe alla scadenza delle iscrizioni Il governo americano sembra diviso sulla partecipazione alle Olimpiadi Il consigliere di Carter, Cutler, ha affermato che l'Urss potrebbe ritirarsi da Kabul anche dopo il 20 febbraio - La Casa Bianca smentisce - Basi Usa in Oman, Somalia e Kenya DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — A conclusione di una serie di notizie contradditorie, che fanno pensare all'esistenza di discordie all'interno del governo americano sul boicottaggio delle Olimpiadi, la Casa Bianca ha ieri ribadito che gli Stati Uniti diserteranno Mosca se tutte le truppe sovietiche non verranno ritirate dall'Afghanistan entro il 20 prossimo. Al dì là di Queste dichiarazioni ufficiali, emerge tuttavia col passare dei giorni una disponibilità a riesaminare la partecipazione ai Giochi qualora il ritiro aiwenisse prima della scadenza per le iscrizioni, il 24 maggio. Ieri il Dipartimento di Stato ha annunciato che, perdurando la tensione nel Golfo Persico, l'Oman, la Somalia e il Kenya metteranno a disposizione degli Stati Uniti delle basi militari. Altre basi verrebbero costruite nell'Arabia Saudita, da usarsi solo in caso di conflitto. Il segretario di Stato, Vorace, discuterà le possibili conseguenze dì questo impegno americano in Medio Oriente col governo tedesco nella sua visita del 19 prossimo a Bonn, e col governo inglese in un'altra a Londra. Non sembra invece che si recherà né a Parigi, né a Roma. La puntualizzazione della Casa Bianca sul ritiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan è stata resa necessaria da un'intervista rilasciata dal consigliere personale del presidente Carter, Lloyd Cutler, al Washington Post. Nell'in tervista. Cutler ha asserito che il Comitato olimpico in ternazionale poteva rinviare la decisione sul boicottaggio di Mosca sino al 24 maggio. «Se ci fosse un ritiro delle truppe anche dopo il 20 febbraio — ha dichiarato il Consigliere del Presidente —, gli Stati Uniti potrebbero parte cipare ai Giochi. Il nostro sco po non è di infliggere una punizione all'Urss, ma di raggiungere un risultato politico... La smentita a Cutler è giunta dal portavoce della Casa Bianca, Jody Powell. «Si sbagliato — ha detto Powell —, la nostra posizione non cambia, la scadenza del 20 febbraio resta in vigore: en tro quella data. l'Urss deve ri tirare tutte le sue truppe dal l'Afghanistan. Se non lo farà il presidente Carter non ap poggerà, e non credo che l'ap poggerà neppure il pubblico americano, la nostra parteci pazione alle Olimpiadi». Po well è apparso eccezionalmen te fermo per un motivo preci so: i sovietici hanno incomin ciato cauti sondaggi alle Nazioni Unite per accertare co me verrebbe accolto un ritiro «simbolico» di poche truppe. In sostanza, una sottile bat¬ mphl taglia psicologica e diploma fica si è aperta tra la Casa Bianca e il Cremlino sullo sgombero dall'Afghanistan. Il Cremlino, con una serie di ballon d'essai starebbe preparando il terreno per richiamauna minima percentuale dei 95 mila soldati, e proclamare il ritorno della normalità. La Casa Bianca, che vuole un richiamo totale ed effettivo, si sta accingendo a smentire Mosca e a denunciarne la malafede. Il consigliere politico del presidente Carter, Brzezinski. ha sostenuto durante un colloquio con un gruppo di sena- tori che «il Cremlino deve anticipare la sua offensiva di pace perché la reazione del mondo intero al golpe di Kabul è stata troppo forte». Brzezinski ha definito l'eventuale ritiro parziale delle truppe sovietiche dall'Afghanistan «un trucco... destinato a rassicurare l'opinione pubblica mondiale... Il ministro della Difesa, Broivn, parlando alla televisione, ha addirittura ipotizzato die le truppe vengano ritirate «di giorno, davanti alle telecamere, per un'operazione pubblicitaria». e rimandate indietro «di notte, segretamente» per mante- nere il controllo del Paese. In realtà, allo sgombero totale crede solo una minoranza di «colombe»: nonostante la battaglia psicologica e diplomatica, le pressioni die gli Stati Uniti e altri Paesi (l'ultimo è 1 India) stanno esercì tondo sull'Urss, sembrano dover fallire. Questo è il motivo per cui l'annuncio del Dipartimeli lo di Stato della prossima apertura di basi militari nel Golfo Persico è stato accolto con soddisfazione a Washington: indica che Carter procede senza deflettere al contenimento dell'espansionismo sovietico. Le basi saranno quattro, due nell'Oman, a Muscat e Masira, una in Somalia, a Berbera, e una nel Kenya, a Mombasa. In più, vi saranno due o tre campi d'aviazione per l'emergenza in Arabia Saudita. Per il momento, Carter non intenderebbe inviare truppe americane nelle basì, die resterebbero sotto il controllo dei governi locali, e sarebbero dirette da personale civile Usa. Servirebbero sostanzialmente come depositi di armi e munizioni, e punti d'attracco per la flotta e gli aerei dell'Oceano Indiano. Le navi e gli} apparecchi americani le visiterebbero regolarmente e vi svolgerebbero manovre. Gli Stati Uniti stanno cercando un accordo analogo con Gibuti. Ennio Caretto

Persone citate: Brzezinski, Cutler, Jody Powell, Kenya, Lloyd Cutler, Powell