Dalle 8 alle 12 chiusi per sciopero uffici di Comune, Provincia, Regione

Dalle 8 alle 12 chiusi per sciopero uffici di Comune, Provincia, Regione Per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale Dalle 8 alle 12 chiusi per sciopero uffici di Comune, Provincia, Regione Tram e autobus funzioneranno regolarmente - L'ex direttore generale della «Venchi 2000» spiega in una lettera (dall'estero): «Pressioni di uomini politici ci costrìnsero ad assumere 1600 dipendenti» I lavoratori degli enti locali (Comune, Provincia, Regione) scioperano oggi per quattro ore dalle 8 alle 12 per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale. Rimarranno quindi chiusi tutti gli uffici e gli altri servizi, compreso quello dei vigili urbani. Nessun problema invece c'è per i trasporti poiché l'astensione non riguarda le municipalizzate. «Siamo quasi al record del ritardo — dicono i sindacati unitari —. E' un anno che aspettiamo la firma del documento e non c'è una concreta possibilità di soluzione della vertenza. Ciò significa che non si vuole tener conto dei diritti di 600 mila lavoratori". SOTTOSCRIZIONE FLM — La quarta Lega si è fatta promotrice ieri di una raccolta di denaro negli stabilimenti Teksid a favore della famiglia di Carlo Ala, ucciso il 31 gennaio alla Framtek dai terroristi. Nei prossimi giorni analoghe iniziative saranno prese da altri consigli di fabbrica. PROBLEMA AUTO — Sarà discusso insieme con la politica dei trasporti oggi alle 9,30 nella sede Firn di via Porpora. Alla riunione parteciperanno i responsabili sindacali metalmeccanici delle maggiori province. All'ordine del giorno inoltre c'è un esame dei contenuti delle vertenze del gruppo Fiat e Alfa. COORDINAMENTO NAZIONALE FIAT — Si riunirà domani e giovedì nel salone del Bit, via Ventimiglia. Motivo: ri¬ lanciare la vertenza di gn ->po e definire l'orientamento . ..ida- Cale' * * * La «Venchi Unica 2000», la società di gestione creata nel febbraio '78 era priva di veste giuridica quando aveva assunto i 1600 dipendenti e aveva iniziato la produzione industriale. «Non era stata ancora omologata — sostiene in una lettera l'ex direttore generale della finanziaria Inim, Alberto Rapisarda —. Malgrado ciò fummo costretti a prendere quelle decisioni per le pressioni di alcuni uomini politici». Per la seconda volta In poche settimane l'amministratore siciliano coinvolto nel fallimento della «Venchi 2000» e colpito da mandato di cattura rompe 11 silenzio dal suo rifugio all'estero. In una lunga lettera inviata al giudice istruttore Acordon ha infatti chiarito uno del numerosi «misteri» che ancora circon- dano la vicenda: che fine ha fatto il capitale sociale e se in effetti esisteva. • Come dichiara il notaio Già van Giuseppe Sessa, che a suo tempo costituì la "Venchi 2000" — spiega Rapisarda — il 2 febbraio acquistò Buoni del Tesoro per 202251.006 lire (operazione 2433 della Banca Popolare di Milano) che vendette il giorno successivo realizzando 201 mi lioni e rotti. Questa somma, da me ritirata, fu versata il 7 marzo sul conto corrente della Venchi 2000 presso l'Istituto Bancario S. Paolo di Torino». Questa somma, sempre se condo quanto afferma l'ex am mlnistratore, è servita «per pagare, come si può accertare dalle schede, gli stipendi degli ultimi giorni di febbraio e per l'acqui sto di materie prime. Per chiari re il mistero sarebbe bastato chiederlo al notaio Sessa». Per il finanziere siciliano vi sarebbero molti punti oscuri nella vicenda. -Nessuno di noi, ad esempio, ha mai pensato di truffare la Venchi Unica: è illogico. Si vuole far credere che io e i miei soci avremmo pagato di tasca e in contanti centinaia di milioni mettendo nel contempo a repentaglio, come poi è accaduto, una società quale la Inim e le altre collegate del gruppo con decine di miliardi di proprietà, per venire a Torino e avere in cambio 267 milioni di tratte, semplice carta straccia, che scadevano inoltre dopo luglio. Ma è inammissibile. Ci sono ben altre responsabilità che oggi si vogliono tacere».

Persone citate: Alberto Rapisarda, Carlo Ala, Giuseppe Sessa, Rapisarda, Sessa

Luoghi citati: Torino