Confermato: Montedison consegnò 15 anni fa «fondi neri» a partiti

Confermato: Montedison consegnò 15 anni fa «fondi neri» a partiti Confermato: Montedison consegnò 15 anni fa «fondi neri» a partiti DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Ex ministri, uomini politici e operatori economici di primo piano hanno confermato in una aula di tribunale che circa 15 anni fa i dirigenti della «Montedison» elargirono generosamente a partiti politici una cinquantina di miliardi di lire. Tutti hanno tenuto a sottolineare che le sovvenzioni avvenivano per spontanea iniziativa del gruppo dirigente della holding, senza alcuna sollecitazione delle forze politiche e tantomeno degli uomini che all'epoca le guidavano. A confermare circostanze sulle quali la magistratura ha indagato per tutto il decennio trascorso, senza peraltro mai giungere a una identificazione sicura dei beneficiari delle sovvenzioni, sono stati l'ex ministro Athos Valsecchi, sottosegretario alle Finanze tra il 1963 e il 1968, l'ex presidente dell'Eni Raffaele Girotti, l'ex presidente del rosi Alfredo Covelli e l'attuale presidente della Montedison Giuseppe Medici. Tutti sono comparsi come testimoni davanti al tribunale di Roma, che si sta occupando del processo per i «fondi neri» della Montedison, 17 miliardi di lire, mai registrati nei bilanci del gruppo imprenditoriale e, secondo l'accusa, autonomamente gestiti dall'ex presidente Giorgio Valerio, morto pochi mesi fa, e dai suoi più stretti collaboratori per finanziare partiti politici, dare stipendi fuori busta, pagare premi di produzione o istituire rapporti cambiari di comodo. Flaminio Piccoli e Mariano Rumor, anche loro chiamati a deporre come già fecero in istruttoria sui rapporti con la Montedison, non si sono presentati: il primo ha fatto sapere di non poter assentarsi dalle riunioni preparatorie del prossimo congresso democristiano, mentre il secondo è impegnato nei lavori del Parlamento europeo. L'ing. Girotti ha risposto alle domande dei giudici affermando che, quando era presidente della Montedison Cesare Merzagora, egli era vice presidente della società. Fu allora che, per la prima volta, senti parlare di «fondi riservati»: Merzagora affidò a uno del consiglieri, Mametto, il compito di esaminare un plico di documenti ricevuti dal suo predecessore, Giorgio Valerio. Valsecchi, a sua volta, ha ricordato che, tra il 1963 e il 1968, l'ing. Giampiero Cavalli principale collaboratore di Valerio, offrì alla democrazia cristiana, per conto della Montedison, un assegno di cinque milioni di lire e la somma venne accettata. Valsecchi ha aggiunto di non sapere chi prese materialmente il denaro. Covelli ha confermato che Valerio, in occasione del congresso del partito monarchico italiano, consegnò personalmente al segretario ammiri! stratlvo del partito, Basile, tre milioni. Medici ha riconosciuto, poi, che la Montedison aderì alla richiesta della «Conferenza nazionale sulle acque», da lui presieduta, di fornire sovvenzioni. Il gruppo versò una imprecisata somma di denaro mediante assegni

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