Un nuovo quartiere residenziale cinquemila alloggi entro 6 anni

Un nuovo quartiere residenziale cinquemila alloggi entro 6 anni Presentato ufficialmente il progetto del Collegio dei costruttori Un nuovo quartiere residenziale cinquemila alloggi entro 6 anni Sorgerà fuori città, ad Ovest - Ma il posto deve essere scelto fra Moncalieri, Orbassano, Rivalta, Rivoli ed Alpignano - Decideranno Comuni e Comprensorio Torino, o meglio l'area metropolitana torinese, entro il 1986 avrà un nuovo quartiere: circa cinquemila alloggi per un totale di 15 mila vani, utili ad una popolazione di 15 mila abitanti. Sorgerà nella zona Ovest della città su di una estensione di circa 150 ettari (un milione e mezzo di metri quadri) posta fuori dalla cinta urbana tra Moncalieri. Orbassano. Rivalta. Rivoli ed Alpignano. Spesa prevista, ai costi attuali. 250 miliardi. Il terreno per l'insediamento non è ancora stato definito: la scelta toccherà al Comprensorio ed al Consorzio (già istituito) dei Comuni interessati all'operazione. La proposta di realizzare questo massiccio intervento residenziale fu lanciata nel 79. all'assemblea dei soci del Collegio costruttori. Parve subito valida, anche perché collocata in un nuovo contesto legislativo che consente grossi investimenti nel settore casa, e, soprattutto, perché verrà inserita nell'iniziativa tendente a risanare il centro storico di Torino. C'è infatti l'ipotesi di recuperare (mentre verranno costruiti i 5 mila alloggi fuori cinta) 5000 vani nel -vecchio e cadente quadrilatero» torinese, utilizzando una parte dei' nuovi edifici come parcheggio o, a loro scelta, come sistemazione definitiva, per gli inquilini degli stabili da restaurare. Ora il progetto del Collegio costruttori è definito (anche se mancano ancora i disegni esecutivi, in attesa delle necessarie ratifiche e della scelta precisa dei terreni da utilizzare) e. ieri, è stato presentato ufficialmente al sindaco. Novelli, al vicesindaco Scicolone. alla Giunta (se ne occupano gli assessori Biffi Gentili e Radicioni) ed al Comprensorio. L'iter burocratico, la consultazione dei Comuni interessati, i visti delle amministrazioni territoriali e quello finale della Regione, quando sarà pronto l'intero carteggio per dare avvio ai lavori, porteranno via ancora circa 12 mesi; l'opera dovrebbe quindi essere conclusa nei successivi cinque anni per giungere in porto, come detto, nel 1986. Avremo un nuovo quartiere tipo Le Vallette? «No — rispondono gli imprenditori — perché la densità della popolazione per metro quadro sarà molto inferiore. Non solo rispetterà i canoni stabiliti dalla legge regionale, ma ogni famiglia avrà servisi adeguati: ci saranno piccoli insediamenti produtthn. negozi. Alle Vallette manca invece tutto il settore terziario. C'è solo un'alta concentrazione residenziale». A parere del sindaco Novelli inoltre, di fronte ad una "Situazione casa cìie tende ad aggravarsi», l'intervento proposto dal Collegio costruttori, servirà «a riequilibrare il territorio»: s'innesta nella «grande Torino» che con i suoi due milioni di abitanti, come afferma l'assessore all'Edilizia, Biffi Gentili, «deve essere servita anche nelle zone periferiche da strutture capaci di consentire mobilità alla gente, con la possibilità di giungere sul posto di lavoro senza eccessive perdite di tempo». Solo cosi — a parere dei tecnici — sarà possibile trasferire i residenti del centro o delle «Barriere cittadine» nell'immediata cintura metropolitana. Un nuovo insediamento di queste proporzioni attirerà senza dubbio altre iniziative, attività diverse. Saranno necessarie opere di urbanizzazione consistenti. Chi affronterà le spese necessarie? «Il consorzio di Comuni, Torino compreso — risponde Novelli —. In tal modo risolviamo anche il problema delle aree. In città non ce ne sono più. Eppure aumentano i cittadini (di tutti i ceti) alla ricerca di un alloggio. Non possiamo scaricare esigenze nostre ad altre amministrazioni, senza contribuire ai problemi che nasceranno. Ecco quindi l'i- dea del Consorzio. L'ipotesi migliore, a mio giudizio, sarà quella di far sorgere il nuovo quartiere a cavallo fra due o tre Comuni». Ad Ovest di Torino, tra Rivalta e Rivoli, sino ad Alpignano. oppure più a Sud (Orbassano-Rivalta) ci sono tanti spazi liberi che. fra l'altro, potrebbero essere facilmente serviti dalla prima linea del metrò leggero e collegati dalla tangenziale. Ultimo aspetto, quello tecnologico. Dice il presidente del Collegio costruttori Boggio, affiancato dal vicepresidente Grometto e da De Giuli: «Daremo vari tipi di edilizia (convenzionata, sovvenzionata, libera) in modo da soddisfare le esigenze più diverse. Ma soprattutto offriremo un prodotto di qualità, secondo tecnologie d'avanguardia». Come primo passo, dopo la presentazione ufficiale del progetto, nei prossimi giorni verrà costituito un comitato promotore con rappresentanti del Comprensorio, dei Comuni e dai consorzi di imprenditori edili interessati all'operazione, poi. di pari passo, prenderanno avvio la costruzione del nuovo quartiere e l'opera di risanamento del centro storico di Torino, già avviata con il progetto di recupero dei quattro isolati intorno a piazza Emanuele Filiberto. Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: Biffi Gentili, Boggio, De Giuli, Giuseppe Sangiorgio, Grometto, Novelli, Radicioni, Scicolone