Firenze rivive il «secolo d'oro» nella grande primavera medicea di Remo Lugli

Firenze rivive il «secolo d'oro» nella grande primavera medicea Una mostra sulla vita e sulla cultura del '500 Firenze rivive il «secolo d'oro» nella grande primavera medicea Sette storici palazzi ospiteranno la grande manifestazione che presenterà i vari aspetti dell'arte, della scienza, dell'industria e del commercio nella Toscana dei Medici - Opere e documenti da 1500 centri italiani e da 700 stranieri □AL NOSTRO INVIATO SPECIALE •FIRENZE — Questa città, già cosi immersa nell'arte, avvezza alle grandi manifestazioni culturali, si accinge a viverne una di dimensioni enormi, in cui arte e cultura si uniranno a storia, scienza, sociologia, il tutto con un riferimento temporale preciso, il secolo XVI. Una rassegna che. con queste proporzioni, è senza precedenti nel mondo. Reca il titolo «Firenze e la Toscana dei Medici nell'Europa del '500» e si inserisce nelle manifestazioni del Consiglio d'Europa come sedicesima esposizione europea di arte, scienza e cultura. Una ..primavera medicea», dunque, che andrà dal 15 marzo al 15 giugno (ci furono già due rinvìi, la prima data era stata fissata al giugno '79. la seconda all'ottobre). Questa è la volta buona, le opere stanno per affluire — tra il 20 e il 29 febbraio — da ogni parte del mondo. Provengono da 1500 centri di cultura in Italia e 700 all'estero (musei, gallerie, collezioni private, ecc.). Circa quattromila pezzi in tutto, costo dell'operazione, cui fanno fronte il ministero per i Beni culturali, la Regione Toscana, la Provincia e il Comune, circa un miliardo e mezzo di lire. La spesa sarebbe di gran lunga maggiore ma. in base all'accordo in atto tra i membri del Consiglio d'Europa, i Paesi stranieri che detengono i pezzi li inviano gratuitamente provvedendo anche alla loro assicurazione (la Spagna, ad esempio, per spedire sotto copertura assicurativa i famosi «codici di Madrid» di Leonardo da Vinci, ritrovati nel 1967, spende quasi un miliardo di lire). Già si calcola che la risonanza sarà enorme, forse un milione di visitatori. Sebbene non sia ancora iniziata la propaganda, se non con una conferenza stampa tenutasi a Strasburgo il 30 gennaio scorso, stanno affluendo all'ufficio stampa lettere da ogni parte d'Europa e anche dall'America, di gente che è ansiosa di conoscere i dettagli della manifestazione. La mole della rassegna è tale da richiedere molteplici sedi e sezioni. In sette palazzi (Strozzi. Vecchio. Forte Belvedere. Medici Riccardi. Orsanmichele, Biblioteca Medicea Laurenziana. Istituto e museo di storia della scienza) saranno collocate nove sezioni, ognuna con un tema diverso, tutti pregni dell'impronta della dinastia dei Medici. Impronta che nelle arti figurative, nell'architettura, nel trattamento del territorio urbano e rurale, nella visione scientifica del mondo, nello stile di vita, nel costume, nello spettacolo non solo s'era impressa nella Firenze e nella Toscana d'allora, ma aveva inciso anche sugli sviluppi dell'Europa. Una sezione, ad esempio, è dedicata al «Primato del disegno», quel disegno che. nel concetto fiorentino, vuol dire misura, progetto, controllo intellettuale, base primaria di ogni arte. E qui. in una delle 14 sale, saranno esposti anche due grandi cartoni di Michelangelo e di Leonardo per gli affreschi di Palazzo Vecchio. Committenza e collezionismo medicei, in Palazzo Vecchio, illustreranno le iniziative artistiche dei primi granduchi Cosimo I, Francesco I e Ferdinando I. E il famoso edificio, che dal 1537 alla fine del secolo ospitò non solo la sede ufficiale del potere mediceo, ma anche un cospicuo insieme di statue, dipinti, oggetti preziosi, poi trasferiti altrove, in questa occasione avrà una sua originale rivalutazione in quanto vi saranno collocate, nelle stesse sale che già le ospitarono allora, opere famose come il David-Apollo di Michelangelo, la Pietà di Besancon del Bronzino e arazzi, argenti, mobilio, gioielli, ecc. Tutte cose che mostreranno le diverse inclinazioni dei principi medicei: dalla autoesaltazione dinastica di Cosimo I alle ricerche sperimentali di Francesco I. alla monumentale galleria di Ferdinando. Altre sezioni saranno «il potere e lo spazio» (l'assetto del territorio in rapporto al potere politico); «la scena del principe» (il contributo della cultura medicea al mondo dello spettacolo): «la corte, il mare, i mercanti» (i rapporti con gli Stati d'Europa e il commercio marittimo): «la rinascita della scienza» (la fioritura del pensiero scientifico): «editoria e società» (i legami tra la cultura fiorentina e quella delle altre parti d'Italia e d'Europa): «astrologia, magia e alchimia» (il loro segno lasciato alle corti dei papi Medici e delle regine medicee); «la comunità cristiana fiorentina e toscana nella dialettica religiosa del Cinquecento» (i molteplici aspetti spirituali e religiosi nella storia dei fiorentini e dei toscani). Altri temi saranno svolti nelle manifestazioni «stella• ri». cioè collaterali, che si svol¬ geranno ad Arezzo, a Grosseto. Impruneta. Lucca. PisaLivorno. Pistoia. Prato. Siena. «Da questa enorme, vastissima documentazione emergeranno due aspetti — spiega il prof. Paolo Galluzzi. segretario scientifico della mostra e responsabile della sezione "Rinascita della scienza" —. Quello die ha rappresentato la committenza medicea, cioè il progresso in tutti i vari settori dovuto al fatto che il principe pagava. E la crescita, l'evoluzione delle varie discipline indipendentemente dai voleri del committente». Sarà comunque una occasione per constatare che la cultura toscana del '500 presentava molti collegamenti' con il dibattito culturale del resto d'Italia e d'Europa: era avvantaggiata nell'arte, addirittura d'avanguardia per capacità creativa, e invece arretrata nelle scienze. Perciò nel primo campo capace di esercitare influenza, nel secondo costretta a subirla. Remo Lugli

Persone citate: Besancon, Ferdinando I., Francesco I, Leonardo Da Vinci, Medici Riccardi, Paolo Galluzzi