Morì per i troppi farmaci denunciati quattro medici di Adriaco Luise
Morì per i troppi farmaci denunciati quattro medici Salerno: la paziente non si svegliò più dal coma Morì per i troppi farmaci denunciati quattro medici NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE SALERNO — Nell'occhio del ciclone l'assistenza sanitaria per una vicenda inquietante che ancora una volta ripropone il dramma dei malati di mente. I carabinieri del nucleo operativo hanno denunciato all'autorità giudiziaria quattro sanitari della casa di cura «La Quiete», del Comune di Giffoni Sei Casali indiziati di omicidio colposo e di falso per sottrazione di documenti relativi alle prescrizioni mediche. Sono i neuropsichiatri Bernardo Pagano e Donato Di Genio, gli assistenti Bruno Musio e Maria Antonia Calabrese sorella del direttore amministrativo della casa di cura. avv. Leonardo. L'indagine è affidata al sostituto procuratore del tribunale di Salerno, dott. Alfonso Lamberti, chiamato a far luce sulla morte di Rosa Cecilia Imbriaco. una contadina di 55 anni, deceduta per un «cocktail» di medicinali che avrebbero dovuto assicurarle una certa tranquillità psichica. Sofferente di crisi depressive la donna secondo gli inquirenti sarebbe passata dal .sonno alla morte senza riprendersi dallo stato di coma profondo in cui era caduta provocato dall'ingestione di una dose eccessiva di psicofarmaci. Secondo l'accusa, i quattro sanitari avrebbero causato per -leggerezza professionale» la morte della paziente, le cui condizioni, al momento del ricovero, non erano affatto gravi e preoccupanti. Rosa Cecilia Imbriaco venne ricoverata nella clinica per disturbi di origine nervosa nel maggio dell'anno scorso. Malgrado la terapia cui venne sottoposta, il quadro clinico della sventurata non fece registrare alcun mutamento. Al contrario, le crisi depressive si accentuarono provocando in pochi giorni un'insonnia incurabile. Per renderle un po' di riposo e per procurarle le forze attraverso un sonno ristoratore, i sanitari cominciarono a somministrarle psicofarmaci e medicinali. Il 20 giugno, la sventurata cadde in un coma profondo che si protrasse per cinque giorni prima che i medici, resisi conto dello stato della paziente, decidessero di trasferirla al centro di rianimazione degli «Ospedali Riuniti» di Salerno. Qui decedeva il 27 giugno senza riprendere conoscenza. I II responsabile del reparto di medicina legale prof. Franco Mainenti non accet- j tava la diagnosi di «coma farmacologico» avanzata dai sanitari della clinica ed effettuava una ìenzia necroscopica che dava risultati sconcertanti . La Imbriaco era deceduta per una paralisi dei centri nervosi cerebrali e respiratori provocati dall'incontrollata somministrazione di farmaci. In realtà il perito concludeva che la morte della Imbriaco era dovuta esclusivamente al ricorso indiscriminato di medicinali. Una circostanza confermata anche dalle quattro figlie della donna, che ininterrottamente l'avevano assistita nel periodo di crisi della malattia. Adriaco Luise
Persone citate: Alfonso Lamberti, Bernardo Pagano, Bruno Musio, Donato Di Genio, Franco Mainenti, Imbriaco, Maria Antonia Calabrese, Rosa Cecilia Imbriaco
Luoghi citati: Comune Di Giffoni Sei Casali, Salerno
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