Incontro aperto sulla centrale per la Lombardia

Incontro aperto sulla centrale per la Lombardia Incontro aperto sulla centrale per la Lombardia VOGHERA — La Lombardia, entro il 1990. necessiterà di 66 miliardi di chilowattora di energia elettrica: con gli attuali impianti l'Enel ne potrà fornire appena 41 miliardi. Per chiudere il «buco» occorrerà costruire in Lombardia una centrale a carbone, di 2600 megawatt, e due unità nucleari da mille megawatt ciascuna. Se. nello stesso periodo, in Italia non si approveranno altre centrali, il «buco» sarà tale da portare a sei milioni di disoccupati. Le cifre sono state fornite dall'ing. Velcich. capo dipartimento Enel per la Lombardia, nell'incontro a Voghera tra popolazioni e amministratori di enti locali e il presidente della giunta regionale, Guzzetti. per affrontare il problema della progettata (e non gradita) centrale a Bastida Pancarana. Comune di 1100 abitanti nell'Oltrepò Pavese. Secondo l'Enel, la centrale a carbone da 2600 megawatt dovrebbe essere localizzata sulla sponda del Po. proprio a Bastida. e cosi già era stato deciso con il decreto legge 684 del 30 dicembre '79 (che prevedeva anche altre centrali); il decreto legge è stato ritirato, sarà sostituito con un progetto di legge ma per Bastida Pancarana e per l'Oltrepò il problema rimane. «La centrale — ha detto il consigliere comunale di Voghera. Dabusti — produrrebbe 2000 tonnellate al giorno di scorie: come eliminarle? Poi ci sono le ceneri, sulla zona se ne depositerebbero almeno 2500 chili al giorno, e sono tossiche: come reagirebbe il terreno agricolo? Quali le conseguenze sull'uomo?». L'assessore comunale di Bastida. Sacchi, ha esposto le sue grosse perplessità «perché — ha detto — nessuno è stato avvertito di un impianto che. comunque, distruggerebbe la realtà attuale del nostro paese». «Ma sia chiaro — ha aggiunto — che non ci sono preclusioni preconcette: Enel, Regione, governo dicano in dettaglio com 'è questa centrale, il Comune di Bastida e gli altri enti locali faranno le valutazioni. Se — ha concluso Sacchi — risulterà die la centrale è collocabile, senza pericoli. nell'Oltrepò, non diremo no». Della centrale di Bastida. secondo le dichiarazioni del presidente Guzzetti. di Azzaretti della Commissione speciale regionale per l'Oltrepò, di Sora e Ballarin. presidente e segretario della Commissione regionale per l'energia, del presidente della Provincia. Semeraro. nessuno sapeva niente. Il sindaco di Voghera. Betto. ha chiesto un calendario di incontri con Regione e tecnici Enel per «fare una scelta valida». «La decisione — ha affermato il presidente Guzzetti — non può essere calata sulle nostre teste, occorre un rapporto chiaro tra Regione, Comuni, popolazioni, forze sociali ed economiclie perché localizzare una centrale di questo tipo nell'Oltrepò implica una serie di verifiche che vogliamo portare avanti». Riguardano l'uso del territorio, sia per l'impianto che per le necessarie strutture (trasporto e deposito carbone, collocazione delle scorie): interessano i problemi di carattere economico-sociale (ad esempio, servizi ed infrastrutture per chi verrà a la\ orare) : riguardano i problemi della sicurezza dal punto di vista dell'inquinamento atmosferico, idrico, termico (riscaldamento delle acque del Po per il raffreddamento della centrale). «Ci vuole — ha concluso — il consenso di tutti »• A Bastida è già sorto un comitato civico, deciso ad evitare che l'inquinamento idrico e atmosferico (aggravato dalle fitte nebbie) rovini la zona agricola dell'Oltrepò, ricca, tra l'altro, di preziosi vigneti. Il comitato ha partecipato all'incontro, con cartelloni contro la centrale che provoca «inquinamenti e distrugge l'Oltrepò». f. m.