Oggi Pertini fra gli studenti di Padova e nella «cittadella» operaia di Marghera di Giuliano Marchesini

Oggi Pertini fra gli studenti di Padova e nella «cittadella» operaia di Marghera Oggi Pertini fra gli studenti di Padova e nella «cittadella» operaia di Marghera DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PADOVA — Padova accoglie stamane il Presidente della Repubblica, mostrando ! l'ansia che la pervade. Pertini rende la sua calda visita a questa città percorsa da ondate di terrorismo, oppressa | dai problemi dell'università. E non sarà soltanto in mezzo agli insegnanti, agli studenti dell'ateneo patavino: il Capo dello Stato, modificando il programma di questo viaggio, starà un poco insieme con gli operai di Porto Marghera. tra i quali è piombata la tragedia di Silvio Sergio Gori. vicedirettore del Petrolchimico della Montedison assassinato il 29 gennaio scorso da un «commando» delle Brigate rosse. Il primo incontro, nel Veneto che s'è fatto tormentato. Pertini lo avrà dunque con i lavoratori della «cittadella» industriale veneziana lacera¬ ta dall'attacco mortale dei terroristi. L'indomani dell'uccisione di Silvio Sergio Gori. i rappresentanti del consiglio di fabbrica del Petrolchimico erano riuniti nel grande capannone delle assemblee, di fronte alla foresta delle ciminiere che si affaccia sulla laguna. A Mestre si stavano preparando i funerali del vicedirettore dello stabilimento. -Vorremmo — disse uno degli esponenti delle maestranze — che il Presidente della Repubblica venisse anche da noi. l'8 febbraio-. Parole che venivano dall'angoscia, dal desiderio di trovare un appiglio. E il Capo dello Stato, sempre disposto a scavalcare i programmi fissati per le sue visite, ha raccolto tale appello: dividerà questa prima parte della mattinata con gli operai di Marghera. Poi. l'arrivo di Pertini a Padova, per la cerimonia di Il Capo dello Stato visita il Veneto scosso dal terrorismo inaugurazione del 758 anno accademico. L'invito al Presidente venne rivolto dal rettore dell'ateneo patavino. Luciano Merigliano. dopo l'attentato al prof. Angelo Ventura, ferito ad un piede in una sparatoria con i terroristi che gli avevano leso un agguato a pochi passi da casa: uno degli anelli della lunga catena di drammatici episodi che hanno caricato di tensione Padova. Il Capo dello Stato viene in una città scossa di frequente da violente burrasche, quasi smarrita. Nell'area urbana e anche fuori, in un territorio piuttosto vasto, ha trovato campo quel che viene definito «terrorismo diffuso». E' stato, in questi ultimi tempi, un susseguirsi di vicende violente: il ferimento del prof. Ezio Riondato lungo un corridoio della facoltà di lettere, l'agguato ad un dirigente dell'Opera universitaria, l'aggressione a due docenti. Guido Petter e Oddone Longo. colpiti con le spranghe per la strada. E le «notti dei fuochi»: quelle ondate terroristiche che hanno investito gran parte del Veneto, i lanci di bottiglie molotov, gli spari, le «battaglie» nel centro e alla periferia di Padova, i sussulti, le paure della gente. Il bilancio e di circa 500 attentati. Questa è la città che Pertini si accinge a visitare. Una Padova sulla quale grava, oltre all'insidia persistente del terrorismo, anche un cumulo di' polemiche. E la cerimonia si svolgerà nell'aula magna dell'università, dove il prof. Angelo Ventura terrà la prolusione. Qui. nell'ateneo patavino, s'affollano i problemi, sono andate crescendo le inquietudini, soprattutto per le due facoltà più «calde», quelle di scienze politiche e di magistero. Un malessere profondo che comunque si estende a tutta l'università padovana, che con oltre 50 mila iscritti pare sempre sull'orlo del soffocamento, che non ha strutture adeguate per far fronte alle reali esigenze di questa massa di studenti, molti dei quali si scontrano anche con la carenza di alloggi e devono rassegnarsi al pendolarismo. Tra le questioni irrisolte dell'ateneo patavino, nelle aree piuttosto vaste delle marginazione. trovano spesso terreno e pretesto i gruppi che praticano il «terrorismo diffuso», programmano assalti a docenti, conducono battaglie che sconvolgono interi quartieri della città. Stamane Pertini. che sarà accompagnato nella visita dal ministro della Pubblica Istruzione Valitutti. ascolterà i rappresentanti di questa angosciata università padovana, e si fermerà anche tra gli studenti che lo aspetteranno nel cortile. La città, intanto, continua ad essere piuttosto tesa, a tratti investita dalla polemica. Ieri sera, i radicali hanno tenuto una tavola rotonda sul tema: -Chi fiancheggia la violenza a Padova'.'-. E nel manifesto che annunciava la manifestazione si aggiungeva: -Aspetti e strumentalizzazioni della visita di Pertini-. Sin da ieri pomeriggio, c'erano schieramenti di forze dell'ordine in diverse zone. Ce stato anche qualche momento di scompiglio. Una trentina di giovani, che si ritiene rientrino nell'area dell'Autonomia, sono penetrati negli uffici di presidenza della facoltà di magistero: secondo una prima ricostruzione, hanno fatto uscire gli impiegati, poi hanno strappato i fili del telefono. Padova attende inquieta il Capo dello Stato. Parlando di questa sua visita, durante un recente incontro con giornalisti. Pertini chiese che non vi si facesse trovare una sola autoblindo, né l'ombra di apparati protettivi. -L'università — disse — deve tornare ad essere la casa del pensiero-. Giuliano Marchesini